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Tassazione auto aziendali: quanto è penalizzata l’Italia rispetto agli altri Paesi europei?

Facendo un paragone con gli altri Paesi d’Europa, la tassazione delle auto aziendali italiana non ha eguali (in senso negativo, si intende). Una situazione che si protrae da decenni. Vediamo quanto sono penalizzate le imprese del nostro Paese in termini di deducibilità e detraibilità Iva.

Le recenti parole del premier Giuseppe Conte sulla tassazione delle auto aziendali hanno mitigato, almeno in teoria, la situazione di cui si parla da settimane. Il giro di vite sulle vetture in fringe benefit previsto dalla bozza della legge di Bilancio della Manovra 2020 sarà soggetto, a detta del primo ministro, a “revisioni sostanziali”.

tassazione auto aziendali

Un alleggerimento auspicato che però non cambia un dato di fatto: in materia di fiscalità sulle auto aziendali, l’Italia è già molto penalizzata rispetto agli altri Paesi europei. E non è così da adesso, bensì da tanti anni. Quanto penalizzata? Lo approfondiamo in questo articolo.

Approfondisci: perché il provvedimento sulle vetture fringe benefit sarebbe un clamoroso autogol

TASSAZIONE AUTO AZIENDALI: DEDUCIBILITÀ

In Italia, le auto aziendali a uso promiscuo hanno una deducibilità fissata al 70%, percentuale che, invece, scende al 20% nel caso delle auto in pool (non assegnate). Solo per agenti e rappresentanti di commercio, questa soglia si alza all’80%. Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, l’azienda del nostro Paese non deduce almeno il 30% dei costi. Proprio su questo aspetto, è visibile la prima grande differenza tra l’Italia e gli altri major markets europei: in Spagna, Germania, Regno Unito e Franciala deducibilità è al 100%.

C’è poi da considerare il limite di deducibilità fiscale per le auto a noleggio, che in Italia è fermo da oltre due decenni a 3.615 euro (18.076 euro in caso di acquisto o leasing). In Spagna e Germania, invece, non esiste alcun tetto, mentre nel Regno Unito il limite considerato è di 18.200 euro e in Francia di 18.300 euro. Cifre, come si vede, decisamente più alte rispetto all’Italia.

DETRABILITÀ IVA: ITALIA UNICO CASO

C’è poi l’altro grande capitolo, quello della detraibilità dell’Iva, la cui aliquota, nel nostro Paese, è già in partenza più alta rispetto al resto d’Europa. La detraibilità Iva forfetaria sulle auto aziendali in Italia è fissata da tempo al 40%, mentre in tutti gli altri principali Paesi europei, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania, la detraibilità Iva è totale (100%). Un aspetto sollevato all’ultimo Automotive Dealer Day dall’intervento dell’allora vicepremier Matteo Salvini.

Questo significa che, prendendo come esempio una vettura dal prezzo di 30.000 euro, senza Iva, quest’ultima in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, costa 30.000 euro, mentre in Italia, dato che solo il 40% dell’Iva è detraibile, costa 33.960 euro. Una differenza che fa capire al volo il caso unico italiano.

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Una situazione che non sembra avere fine: a marzo, il Governo ha infatti chiesto alla Commissione UE di poter prorogare per un altro triennio il regime dell’Iva al 40%. “Si tratterebbe della quinta proroga e, di triennio in triennio, sembrano non sussistere più i motivi straordinari e contingenti – spiega Pietro Teofilatto, direttore della sezione noleggio a lungo termine di Aniasa – La possibilità quindi che si attivi un contenzioso tributario vedrebbe l’Italia in posizione molto delicata, considerando che nel 2006 sullo stesso tema la Corte di Strasburgo obbligò il nostro Paese a stabilire la detraibilità al 100%”.

CONCLUSIONI

Riassumendo, rispetto agli altri Paesi europei, in Italia la tassazione sulle auto aziendali è decisamente penalizzante, in quanto l’azienda da una parte detrae meno Iva, dall’altra deduce meno costi. Tutto questo, ovviamente, va a pesare sui bilanci. 

Negli altri Paesi le auto aziendali, per concludere, hanno trattamenti contributivi uguali a quelli degli altri beni strumentali. In Italia no, il trattamento è ben diverso. Ecco perché un ulteriore inasprimento, che speriamo possa essere scongiurato, costituirebbe l’ennesimo clamoroso autogol.

Quanto costa mantenere un’auto all’anno?

QUANTO MI COSTI – Il costo medio per mantenere un’auto in Italia è di 1.614 euro l’anno, con un incremento di un più 6,58% rispetto ai dati che sono stati registrati nel 2018. È quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal comparatore di offerte SosTariffe, che, ad ottobre 2019, ha analizzato le varie fonti di spesa per l’auto verificando i costi regione per regione. Tra le varie voci di spesa che vanno a definire l’ammontare totale annuo, c’è il carburante, che pesa 891 euro, seguito dalla polizza RC auto, che, in media, costa 573 euro, infine, troviamo il costo del bollo e della revisione, che arrivano a circa 149 euro. 

CHI PIÙ E CHI MENO – Tuttavia il costo annuale per il mantenimento dell’auto cambia da regione a regione, con differenze anche piuttosto importanti. Stando a quanto riportato da SosTariffe, nelle regioni del sud Italia si spende di più; la maglia nera spetta alla Campania, a causa dell’esborso dovuto alla RC auto, che in media costa 1.100 euro all’anno, con una spesa media complessiva di circa 2.112 euro. Sempre a causa del costo della RC auto, risultano care anche la Puglia, con un costo medio di 1.863 euro, e la Calabria, dove la gestione dell’auto comporta una spesa annuale di 1.783 euro. Discorso opposto per la Liguria, dove si spendono mediamente 1.498 euro (grazie ad un costo minore del carburante), che si posiziona al di sotto della media nazionale di oltre 100 euro. Tra le regioni “economiche” rientrano anche il Molise, 1.505 euro all’anno, e la Lombardia, con 1.507 euro; quest’ultima regione riesce a contenere i costi grazie a prezzi medi contenuti per la polizza RC auto, di circa 455 euro all’anno.

2019 IN AUMENTO – Nonostante la presenza di alcune regioni particolarmente virtuose, il 2019, rispetto al 2018, ha fatto registrare un aumento dei costi del +6.58% a causa della crescita significativa registrata in Friuli (rincari maggiori del 35%; 1.117 euro all’anno nel 2018 che sono cresciute a 1.509 euro nel 2019), Valle d’Aosta (+22%; 1.259 contro 1.536 euro), Puglia (+22%; da 1.529 a 1.863 euro) e Emilia Romagna (+20%; da 1.314 a 1.576 euro). 

IN CALO – Tra le regioni in controtendenza, il Molise (i costi registrano un calo del 19,76% con oltre 300 euro in meno), Umbria (dove si è passati da oltre 1.893 del 2018 a 1.624 euro nel 2019, con un calo del 14.17%), e Veneto, con la spesa annuale che passa da 1.722 euro a 1.649 euro registrando un calo del 4.26% (in questa regione si registra il costo più alto per il carburante che incide sulla spesa complessiva per 1.000 euro all’anno circa). Nonostante sia una delle regioni più care d’Italia, nel 2019 sono diminuite del 2% le spese in Campania, dove la spesa passa da 2.155 a 2.112 euro, con un risparmio di poco più di 40 euro. In calo anche la spesa per gli automobilisti del Trentino Alto Adige dove l’esborso annuale per il mantenimento del veicolo si fermano a 1553 euro, con un calo del 1.67% rispetto al 2018. 

Tutti pazzi per la Zonda Pagani: 6,8 milioni per un esemplare del 2017

Senza fine: la crescita delle quotazioni per le supercar italiane non conosce davvero sosta. All’asta di RM Sotheby’s, organizzata in concomitanza del Gp di F1 una Pagani Zonda del 2017 (quindi non esattamente un’auto d’epoca…) è stata battuta per l’incredibile prezzo di 6,8 milioni.

“Incredibile” perché la supercar di San Cesaro sul Panaro è appena uscita di produzione ed è già considerata una “classic car”. Anzi una “instant classic” come chiamano i collezionisti auto del genere. Ma “incredibile” anche in rapporto alle quotazioni di altri miti, considerando che alla stessa asta, una Mercedes SL Ali di gabbiano del 1956 è stata venduta ad appena 1,5 milioni di dollari.

Il mondo del collezionismo insomma cerca nuove strade, mai battute prima e legate ad auto più moderne e (relativamente…) più facili da usare.

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Salone di Los Angeles, Giulia o Mustang Mach-E quante novità

Tante novità nella rassegna che si svolge dal 22 novembre al 1° dicembre. Protagonisti i brand italiani del Gruppo Fca, Alfa Romeo in particolare ma anche Bmw, Volkswagen e Ford

Si chiude l’anno in una delle location più belle fra quelle che ospitano i tanti saloni dell’auto in giro per il mondo. Los Angeles e la California, infatti, sono da sempre la “culla” dell’auto, ma anche del cinema, oltre che dell’hi-tech che ha finito col rivoluzionare l’utilizzo tradizionale dell’auto trasformandola in uno smartphone a quattroruote. Per non parlare dell’attenzione per l’ambiente che in California è più viva che in qualsiasi altro stato dei Stati Uniti: non è un caso che Tesla abbia la sua sede proprio qui. E il salone dell’auto (22 novembre-1 dicembre per il pubblico, 20 e 21 novembre per la stampa) non può che rispecchiare questo contesto che vede convivere le auto elettriche con il bolidi con tanta “cavalleria” sotto al cofano o le auto più lussuose se non addirittura glamour. Insomma il trionfo dell’auto in tutte le sue varianti, inclusi i concept specie se lasciano intravedere dei nuovi modelli che non passeranno inosservati. Novità alcune esclusivamente dedicate al grande mercato americano, insieme ad altre destinate anche alla “vecchia” Europa o in alcuni casi l’occasione per lanciare un’inedita strategia per i brand. Insomma di tutto e anche di più senza contare, però, che fra le diverse anteprime annunciate quelle che meritano una segnalazione particolare sono circa una decina che andiamo a scoprire per quanto si sa già a pochi giorni dal loro debutto in pubblico al Los Angeles Auto Show 2019.

Alfa Romeo, debuttano le rinnovate Giulia e Stelvio

Il restyling dei due modelli del Biscione è evidente soprattutto all’interno dove arriva un touchscreen da 8,8 pollici per il sistema di infotainment aggiornato che offre un hotspot Wi-Fi, aggiornamenti software via etere e la funzione di chiamata di emergenza integrata. Ma al salone debutta anche il più grintoso suv compatto di Fiat, la 500 X in versione Sport.

Audi E-Tron Sportback ma anche super Q8 RS

Si allarga l’offerta dell’elettriche premium della Casa dei “quattro anelli” con la versione sportiva della E-Tron, la Sportback accreditata di una potenza di oltre 400 Cv e di uno stile più intrigante rispetto al crossover dal quale deriva. Ma non solo, perché Audi fa debuttare al Salone la più “cattiva” fra le RS, realizzata sulla base del suv di punta del brand, Q8.

BMW con la Serie 2 Gran Coupé e non solo

È il più compatto coupé a quattro porte del costruttore tedesco e deriva dalla rinnovata Serie 1 a trazione anteriore con la quale condivide molti motori, compreso il due litri a benzina da 300 Cv della M235i x Drive. In aggiunta Bmw espone due supercar, la M2 CX e la M8 Gran Coupé da 600 Cv.

Ford Mustang Mach-E, l’atteso Suv elettrico

Lo stile si ispira a quello della supercar a “stelle e strisce” più famosa al mondo, la Mustang che da modello diventa di fatto un brand, ma sotto al cofano dispone di un powertrain completamente elettrico in grado di garantire oltre alla trazione integrale anche un’autonomia superiore ai 500 km che arriverà anche in Italia a fine 2020, ma sarà ordinabile a breve.

 

Hyundai PHEV il “rivoluzionario” suv ibrido plug-in

Si ispira alla show car Le Fil Rouge svelata dal costruttore coreano l’anno scorso e motorizzato con un’alimentazione ibrida plug-in. È destinato a inserirsi nella gamma a fianco dell’attuale suv Santa Fe proponendosi come una sorta di variante più sportiva. Dettagli di stile come il tetto spiovente, i passaruota squadrati e un inedito anteriore.

Kia e la rinnovata berlina d’alta gamma Optima

Dopo aver svelato le sue nuove forme in Corea dove sarà in vendita entro l’anno, debutta anche a Los Angeles per il resto del mondo. Il look è cambiato ed ora l’ammiraglia Kia è più elegante e importante. Da segnalare che la versione per il mercato europeo sarà in vendita anche da noi nel corso del 2020 dovrebbe essere identica alla Optima asiatica.

Mini, nuova Clubman John Cooper Works

L’uso intelligente dello spazio e le caratteristiche di guida agili hanno permesso alla Mini di guadagnare una fedele comunità di “fan” negli Stati Uniti. Dal rilancio del marchio, la versione moderna col feeling Mini ha guadagnato costantemente più popolarità. La rete di concessionari del brand inglese negli Usa comprende 122 concessionari suddivisi in 39 stati.

Porsche 911 con cambio manuale e la Taycan 4S

Nel primo caso non si tratta di un modello nuovo, ma di una dotazione altrettanto intrigante, il cambio manuale offerto negli Usa senza alcun tipo di sovrapprezzo per la Porsche 911. Altro debutto in pubblico a Los Angeles per la versione di ingresso alla gamma Taycan, la sportiva elettrica: si tratta della 4S con una potenza inferiore rispetto alle Turbo e Turbo S.

Toyota Rav4 PHEV in versione plug-in Hybrid

Dopo lo show messo in scena dal costruttore giapponese alla rassegna di Tokyo, Toyota propone anche a Los Angeles un doppio debutto, il primo inedito rappresentato dalla versione plug-in del Suv Rav4, uno dei suoi modelli a “ruote alte” fra i più venduti. A cui si aggiunge la nuova Mirai ad idrogeno che aveva debuttato per la prima volta proprio nel salone californiano.

Volkswagen ID. Space Vizzion

È destinata ad ampliare l’offerta di modelli elettrici di Volkswagen la ID. Space Vizzion proposta per ora in versione concept, ma molto simile al modello che dovrebbe debuttare sul mercato nel 2021 che abbinerà le caratteristiche aerodinamiche di una Gran Turismo con la spaziosità di un suv. Insomma una station wagon dalla vocazione sportiveggiante.

 

Fca anticipa i benefici della tecnologia 5G

La città di Torino ha ospitato la “5GAA World Conference and Demonstration” e il gruppo Fca, fedele alla sua strategia sul fronte dell’innovazione, ha partecipato attivamente all’importante evento.

  D’altronde, quando ha progettato la piattaforma Uconnect la casa del Lingotto ha predisposto la possibilità di poter integrare le innovazioni future, in particolare proprio l’avanzata tecnologia 5G.

Questa piattaforma integrata per veicoli connessi ha consentito a Fca di creare un “ecosistema globale” per migliorare l’esperienza di guida sia all’interno, sia all’esterno del veicolo poiché il 5G rappresenta una rivoluzione concettuale della connettività nel campo automotive.
L’evento torinese ha dimostrato come due vetture connesse possano comunicare tra loro e con il cloud, migliorando così la sicurezza e la qualità di guida.

  La tecnologia 5G porterà una nuova generazione di comunicazioni ad alta velocità e bassa latenza e Fca ha presentato cinque nuovi sistemi che permetteranno di beneficiare di questi vantaggi: Forward Collision Warning, Urban Geo-referenced Alert, Stationary Vehicle Warning, Emergency Electronic Brake Light warning e See Through.

  “Il sistema Uconnect di Fca – ha spiegato Gilberto Ceresa, head of global connectivity team and cio Emea & Latam of Fiat Chrysler Automobiles – utilizzerà la tecnologia 5G in molti più modi rispetto a quanto mostrato oggi durante l’evento torinese. Riteniamo che la tecnologia 5G possa contribuire a trasformare la mobilità del futuro e a rivoluzionare il modo in cui le auto sono percepite.
Quando il 5G diventerà uno standard a livello globale e l’infrastruttura si svilupperà di pari passo, questo consentirà a costruttori e consumatori di trarre il massimo dalle numerose potenzialità di questa nuova tecnologia”.

  Fca e Harman hanno presentato due applicazioni della tecnologia C-V2V (Cellular Vehicle to Vehicle): i sistemi Forward Collision Warning (Fcw) e Intersection Movement Assist (Ima).
Nel corso del test le Maserati Levante e Quattroporte hanno comunicato in forma anonima informazioni di base come la propria posizione e direzione grazie a un collegamento radio diretto.

  Il sistema Fcw rileva eventuali collisioni frontali e avvisa il guidatore. Grazie poi allo scambio dei dati dei sensori con le vetture connesse nelle vicinanze, questa tecnologia potrà ridurre il rischio di incidenti, ad esempio agli incroci stradali, mentre il sistema Ima, supporta il conducente in prossimità delle intersezioni per evitare possibili collisioni laterali.

  Il sistema Urban Geo-referenced Alert, sviluppato in collaborazione tra Tim, Fca, Links, Città di Torino con 5T e Politecnico di Torino, avvisa i guidatori di possibili pericoli e rischi come lavori stradali, limiti di velocità e ingorghi.

  Tramite la Piattaforma digitale per la mobilità di Torino che esegue un monitoraggio in tempo reale della situazione stradale, un messaggio di avvertimento geo-referenziato standard viene prima raccolto dal Politecnico di Torino e da Links e poi trasmesso tramite il cloud broker Tim 5G Amqp.

  Il messaggio viene inviato solo alle vetture che richiedono queste informazioni e, nei modelli Fca, è visualizzato sull’interfaccia utente di bordo in modo che il conducente sia in grado di intervenire nel modo più idoneo.

  Nel terzo test Fca ha presentato la tecnologia Cellular Vehicle-to-Everything (C-V2X) che consente alle auto di comunicare tra loro, con altri utenti della strada e con l’infrastruttura circostante.
Da segnalare poi che anche in aree prive di copertura di reti mobili, la comunicazione C-V2X permette uno scambio di informazioni sensibili al fattore tempo (time-sensitive) e critiche per la sicurezza.
Una dimostrazione pratica di due utilizzi di questa tecnologia è stata fornita da Fca insieme a Continental e Qualcomm, con due Jeep Renegade.

  Con l’accensione delle luci di emergenza si attiva la funzione Stationary Vehicle Warning (Svw) che trasmette un messaggio a tutte le auto nelle vicinanze così da segnalare anche ai veicoli in avvicinamento la presenza non ancora visibile del pericolo, mentre in caso di frenata improvvisa di una vettura, il sistema Emergency Electronic Brake Light (Eebl) invia un avviso a tutte le auto nelle vicinanze segnalando la situazione potenzialmente pericolosa.

  Frutto della collaborazione tra Vodafone, Fca, Vodafone Automotive, Marelli e Altran è invece il sistema “See Through”, che utilizza la comunicazione C-V2V per scambiare video in tempo reale tra vetture e ampliare il campo del guidatore anche in situazioni di visibilità limitata, prevenendo gli incidenti, specialmente durante le fasi di sorpasso.
Nel test sono state utilizzate due Jeep Renegade collegate tra loro attraverso un router 5G della Marelli e dotate di telecamere a elevato frame-rate di Marelli Motorsport.

  “Il monitoraggio in tempo reale e un algoritmo di mappatura spaziale delle vetture, appositamente sviluppato da Vodafone Automotive – sottolineano i progettisti – consentono al sistema Multi-access Edge Computing (Mec) di Vodafone di gestire e instradare dinamicamente i flussi video sulla base delle posizioni reciproche delle vetture, offrendo una latenza end-to-end minima a tutto vantaggio della sicurezza del guidatore.
La latenza estremamente contenuta e l’elevata affidabilità della tecnologia 5G di Vodafone sono fondamentali per garantire il flusso e la sincronizzazione dello scambio di informazioni video in tempo reale tra le vetture, anche in condizioni di traffico elevato e di saturazione delle celle”. (m.r.)

 

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

Kia Futuron, suv coupé EV svelato a sorpresa a Shanghai – Prove e Novità

Kia ha presentato a Shanghai, in occasione del China International Import Expo, l’inedito concept Futuron che anticipa l’aspetto e l’architettura di una futura gamma di suv 100% elettrici. Per Futuron la Casa coreana del Gruppo Hyundai ha scelto un design avveniristico, perfettamente coerente con il nome e caratterizzato – come si legge in una nota dell’azienda – da ”una forma pura, liscia, priva di ornamenti”.

Lungo 4,85 metri ma alto solo 1,55 metri, Kia Futuron evidenzia non solo una forma da suv-coupé – che potrebbe collocare un possibile modello di produzione in diretta concorrenza con diversi modelli premium – ma anche una diversa declinazione della mascherina a ‘naso di tigre’, segnale questo di una possibile evoluzione della brand identity delle future Kia. Inedita anche la soluzione del sistema di illuminazione Star Cloud, con una vera e propria ‘galassia’ di fonti di luce che alternano i fari anabbaglianti, quelli abbaglianti, le luci diurne e gli indicatori di direzione. La stessa Casa coreana ribadisce che questo originale look del frontale – e che è a sua volta una evoluzione di quello del concept Imagine by Kia presentato al Salone di Ginevra 2019 – potrebbe presto apparire in tutta la sua gamma.

 

L’abitacolo del suv-coupé Futuron (a cui si accede attraverso due sole porte) sono decisamente futuristici, e combinano un layout minimalista con soluzioni su misura per godere dei vantaggi di una guida autonoma avanzate durante gli spostamenti urbani. Davvero poche le informazioni tecniche fornite in occasione del reveal a Shanghai, anche se l’azienda ha specificato nella sua nota che Futuron è spinto da quattro motori elettrici, uno per ruota, alimentati da un pacco batterie installato sotto al pavimento per non compromettere l’abitabilità e offrire tutti i vantaggi di un baricentro basso.

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FONTE: Quattroruote.it

Volkswagen Touareg – Arrivano un V6 TSI e la serie Black Style

La Volkswagen amplia l’offerta della Touareg introducendo un nuovo motore V6 TSI e la serie speciale Black Style, riservata al mercato italiano e caratterizzata da un allestimento particolarmente completo. Quest’ultima viene proposta unicamanete in abbinata al V6 3.0 TDI da 231 CV con un prezzo di partenza di 62.500 euro, mentre per la sei cilindri a benzina i listini partono da 75.900 euro.

Dettagli neri e allestimento completo. Basata sull’allestimento Style, la Touareg Black Style si distingue per la presenza di svariati dettagli in nero opaco, come la calandra, i cerchi di lega da 19″, il nome del modello sul portellone posteriore e i terminali di scarico. I clienti possono ordinare l’edizione speciale nelle tinte Grigio Silicio metallizzato, Nero Perla o Pure White: di serie sono previsti l’infotainment da 9,2″ con Gesture Control, i fari a Led, gli interni rivestiti di pelle, il cruise control adattivo, la frenata d’emergenza, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il Lane Assist, il monitoraggio della stanchezza del guidatore e il Comfort Pack con portellone posteriore ad azionamento elettrico, sistema keyless per l’apertura delle portiere, vetri posteriori oscurati e sistemi Media Control e App Connect. A richiesta sono disponibili anche il Park Assist con retrocamera, lo Steering Pack con sospensioni pneumatiche, ruote posteriori sterzanti e Adaptive Chassis Control, il tetto panoramico e il Safety Pack con Traffic Jam Assist, Side Assist Plus, Emergency Assist, Intersection Assist e sistema PreCrash a 360°. L’unico motore disponibile per la Black Style è il 3.0 V6 TDI da 231 CV e 500 Nm con trazione integrale permanente 4Motion e cambio automatico Tiptronic a otto marce. Questa configurazione consente alla Suv di scattare da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 218 km/h, proponendo un consumo medio nel ciclo Wltp compreso tra gli 8,0 e gli 8,7 l/100 km.

Nuova punta di diamante della gamma. Oltre alla nuova versione speciale, la Volkswagen ha introdotto a listino anche un sei cilindri turbobenzina, sempre abbinato alla trazione integrale permanente 4Motion e al cambio automatico Tiptronic a otto rapporti. Il 3.0 TSI arriva a erogare 340 CV e 450 Nm di coppia, disponibili tra i 1.340 e i 5.300 giri/min, ed è ordinabile solo nell’allestimento Advanced, il più completo della gamma. Con il V6 la Suv può scattare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi ed è in grado di raggiungere una velocità massima di 250 km/h.

Mercedes Vision EQS – L’ammiraglia elettrica è pronta per la guida autonoma

l futuro del lusso elettrico secondo la Mercedes-Benz si chiama Vision EQS. È questa la concept che la Casa tedesca porta al Salone di Francoforte, anticipando la probabile ammiraglia del brand elettrico EQ e l’evoluzione dello stile e della tecnologia che vedremo sui modelli futuri.

Oltre 1.000 Led per comunicare con il mondo. Un arco unico disegna l’intera zona dell’abitacolo, con un forte dinamismo e la linea di cintura alta. Il trattamento bicolore argento e nero esalta questo componente e lo stacco con la carrozzeria è ulteriormente evidenziato dalla Lightbelt, ovvero da un listello luminoso blu che circonda l’intera vettura. L’adozione di cerchi di lega da 24″ esalta ancora di più la dinamicità dell’insieme e il passo lungo. In coda troviamo 229 stelle singole che compongono i gruppi ottici, mentre nel frontale sono 940 i led che compongono il disegno della mascherina virtuale, abbinati ai gruppi ottici principali Digital Light con quattro moduli a lenti olografiche ciascuno. Il black panel frontale e tutti gli altri elementi intorno alla vettura possono quindi animarsi e proporre grafiche e messaggi con effetto tridimensionale.

L’interno delle future Mercedes. Gli interni anticipano l’evoluzione che la Stella ha immaginato per i suoi modelli futuri. Tutto ruota intorno all’Advanced Mbux con schermo curvo verticale al centro della plancia, ma in realtà è possibile proiettare immagini anche sulle altre superfici. La banda luminosa che circonda i passeggeri consente inoltre un ulteriore livello di interazione tra uomo e macchina. Sui braccioli sono disponibili altri schermi touch per controllare altre funzioni dedicate ai singoli passeggeri.

Solo materiali ecostostenibili. Le finiture sono ispirate al mondo degli yacht e sono realizzate con materiali sostenibili come il legno di sicomoro coltivato con criteri ecologici, la microfibra dinamica realizzata con materiali riciclati e la pelle artificiale. Il tetto è invece rivestito con un tessuto che integra rifiuti plastici ripescati in mare. Il colore oro rosé delle finiture contrasta con il bianco delle sedute, mentre una boccetta di profumo è stata incastonata all’interno con lo stesso stile artigianale di un gioiello.

700 km di autonomia con ricarica a 350 kW. La piattaforma modulare sviluppata per i modelli EQ trova sulla EQS la sua applicazione con un powertrain inedito. La disposizione dei motori elettrici su entrambi gli assi permette di sfruttare la trazione integrale con ripartizione variabile della coppia. La potenza massima è di oltre 476 CV e 760 Nm e la berlina può così toccare i 100 km/h da fermo in meno di 4,5 secondi, mentre la velocità massima è superiore ai 200 km/h. Le nuove batterie modulari da circa 100 kWh sviluppate dalla Daimler Accumotive promettono una autonomia Wltp di 700 km e meno di 20 minuti per recuperare l’80% dell’energia da una colonnina a 350 kW.

Si potrà ancora guidare, ma è predisposta per il Livello 4. La Mercedes-Benz ha voluto infine sottolineare che la Vision EQS rimane un’auto da guidare. Al di là della scenografica cloche che sostituisce il volante, il progetto prevede l’adozione di sistemi di assistenza alla guida di Livello 3, anche se tutti i sensori di bordo sono predisposti per ricevere aggiornamenti hardware e software che porteranno in futuro al Livello 4, con la totale automazione delle procedure su richiesta del guidatore.

Toyota Yaris – Con la quarta generazione cambia tutto

La Toyota Yaris è arrivata alla quarta generazione senza snaturarsi. Apparsa per la prima volta nel 1999, da noi è sempre stata il “piccolo genio”, grazie all’azzeccato mix fra dimensioni esterne e interne. Vent’anni e quattro milioni di esemplari dopo, fa piacere notare che l’idea di base è rimasta la stessa, anche se profondamente aggiornata. Arriverà su strada prima dell’estate, verso giugno: ancora sconosciuti i prezzi.

Tutto un altro “genio”. Frontale aggressivo – l’ispirazione che sta alla base della nuova Yaris è quella di un toro mentre sta per “caricare”, con tratti di Corolla e C-HR qua e là – coda caratterizzata da una spessa banda nera che unisce i gruppi ottici a Led: la personalità non le manca. Il tutto, insieme ai passaruota posteriori decisamente pronunciati, contribuisce ad aumentare la prestanza fisica della piccola Toyota. Una sensazione supportata dalle dimensioni, perché mentre l’altezza scende di quattro centimetri (1,47 metri) e la larghezza cresce di cinque (1,74 metri totali), la lunghezza rimane praticamente uguale, a 3,94 metri. Ad aumentare, grazie alla nuova piattaforma Tnga-B, è il passo, con ben cinque centimetri in più (2,56 metri).

Profondo lavoro in abitacolo (e non solo). Aperta la porta, si scopre una Yaris premium come mai prima d’ora. La parte superiore della plancia – tutta nuova e su due livelli – si ammorbidisce nei materiali, mentre non mancano giochi di luce e un uso attento della tecnologia: la strumentazione ha due quadranti digitali, lo schermo del sistema multimediale è un touch da 10” e non manca la possibilità di avere l’head-up display a colori. L’aumento del passo ha migliorato l’abitabilità, anche se rimane qualche riserva (dietro) per chi supera il metro e ottanta: se c’è il tetto panoramico è facile sfiorare con la nuca il padiglione. Inoltre, la Tnga-B ha portato pure un posto guida più vicino al suolo di sei centimetri, abbassando oltretutto il baricentro di 15 mm. La nuova piattaforma, più rigida del 35%, ha consentito di risparmiare 20 kg in media sul piatto della bilancia, e di utilizzare sospensioni (lo schema è ruote interconnesse dietro e McPherson davanti) più morbide, per copiare al meglio le asperità della strada. Così facendo, secondo la Casa, si è ottenuto un comportamento stradale tutt’altro che noioso.

Benzina o nuovo ibrido. Due i motori, entrambi a tre cilindri: il noto 1.0 benzina con cambio manuale da circa 70-75 CV (i dati ufficiali non sono ancora stati omologati) e un 1.5 a ciclo Atkinson con fasatura variabile e cambio E-Cvt, destinato alla Hybrid e introdotto per sostituire il quattro cilindri attualmente disponibile. Lo stesso 1.5 è declinato anche in versione tradizionale con trasmissione a variazione continua, ma quasi sicuramente non arriverà sul nostro mercato. Il powertrain ibrido è stato rivisto completamente nel layout: la batteria (sempre sotto il divano posteriore), ora agli ioni di litio e non più al nichel-metallo idruro, è più capiente, ha gli  stessi ingombri di prima e pesa il 20% in meno, mentre la potenza complessiva del sistema aumenta a 115 CV. Non manca la modalità Ev, per percorrere in elettrico circa 4-5 km. Adesso la Yaris Hybrid può marciare a zero emissioni anche a 130 km/h ed è aumentato l’apporto dell’elettrico in accelerazione. Infine, la sicurezza: al debutto un innovativo airbag centrale, pensato per proteggere al meglio gli occupanti in caso di impatto laterale. E poi cruise control adattivo con funzione stop&go nonché mantenitore attivo di corsia. Per puntare, chiaramente, alla massima valutazione Euro NCAP.
 

 

Uniti One – Svelati i prezzi della citycar elettrica

La Uniti ha presentato la versione definitiva della One, una citycar elettrica a tre posti che sarà prodotta in Inghilterra a partire dal 2020. Il sito ufficiale del costruttore svedese riporta un prezzo di partenza di 17.767 euro, non comprensivo della consegna e delle tasse, al quale dovranno poi essere sottratti gli incentivi previsti sul mercato di destinazione.

Tre posti in 3,2 metri. A fronte di dimensioni estremamente compatte, con 3,2 metri di lunghezza e 1,7 metri di larghezza, la One mette in campo scelte tecniche controcorrente per offrire spazio e autonomia adeguate all’utilizzo urbano. All’interno è previsto un divanetto da due posti e un sedile centrale per il guidatore, che trova di fronte a sé la strumentazione digitale su tre quadranti per gestire tutte le funzioni di bordo grazie al sistema operativo Android. Abbattendo il divano si ottiene un bagagliaio da 760 litri di capacità, contro i 155 litri standard. La chiave è sostituita da un’app da installare sul proprio smartphone.

Da 150 a 300 km di autonomia. Per migliorare l’autonomia si è lavorato sul peso: con 600 kg a secco è stato possibile infatti adottare batterie compatte. I clienti potranno scegliere tra le varianti da 12 e 24 kWh, capaci rispettivamente di 150 e 300 km di autonomia nel ciclo Wltp. La versione con batteria più capiente adotta la ricarica a 50 kW, che consente di passare dal 20 all’80% della carica in 17 minuti. Il motore elettrico da 68 CV e 85 Nm sull’asse posteriore garantisce uno 0-100 km/h in 9,9 secondi, mentre la velocità massima è di 120 km/h.

 

Gli Adas restano opzionali. Per i clienti che confermeranno gli ordini entro la fine del 2019 verrà fornita la versione Founders Club, che include tutti gli aggiornamenti software previsti in futuro. Per il momento il configuratore consente di scegliere soltanto tre colori esterni (Scandium, Graphite e Titanium) e nella dotazione di serie figurano il tetto panoramico con trasparenza regolabile elettricamente, l’Abs, l’illuminazione interna Led regolabile, la retrocamera, tre prese Usb e l’impianto audio con quattro diffusori. Tra gli optional troviamo invece i fari Led, gli Adas del pacchetto Mobileye 6, il sedile riscaldabile per il guidatore, il climatizzatore e l’impianto audio premium.

Fabbriche automatizzate per produrre in loco. La Uniti ha ambiziosi progetti di espansione e ha formulato una strategia di produzione localizzata per i mercati di destinazione. La vettura è stata infatti progettata per essere assemblata in maniera totalmente autonoma, con interventi umani limitati al controllo qualità. Dopo l’Inghilterra e il Nord Europa, la Uniti sta valutando la possibilità di proporre la vettura anche negli Stati Uniti, in Australia, in India, in Sud America e in Medio Oriente: è inoltre in fase di studio un secondo modello di maggiori dimensioni.