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Fiat Panda elettrica-benzina e gli altri modelli ibridi

Con la Centoventi Concept in arrivo 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti

 

L’accordo con Terna per la sperimentazione congiunta di tecnologie e servizi di mobilità sostenibile, come il vehicle-to-grid (v2g), lo stretto legame con università e politecnici per la ricerca (senza dimenticare momenti di studi ludici come la Formula Sae, la gara internazionale tra studenti universitari che progettano, costruiscono e mettono in pista vetture da competizione): Fca sta vivendo un momento “green” magico che fa da apripista per una pioggia di novità elettriche.

Complessivamente, FCA introdurrà 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti.

  • {}Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility FCA region EMEA
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Il tutto con una forte “impronta” italiana perché, ad esempio, la La 500 BEV, che presto sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori, è stata ideata, disegnata e quindi ingegnerizzata a Torino, dove FCA sta implementando un centro di eccellenza sull’elettrico. Inoltre, lo stabilimento di Melfi sta lavorando per poter produrre le Jeep Renegade e Compass PHEV, così come farà Pomigliano per la Panda ibrida. 

  “Ci teniamo molto a questo aspetto – ci ha spiegato Roberto Di Stefano, responsabile dell’area e-Mobility per la regione EMEA in Fiat Chrysler Automobiles – perché la transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una vera rivoluzione industriale che sta trasformando le fabbriche, le competenze dei dipendenti di FCA e della rete commerciale e che allo stesso tempo, vuole garantire una continuità produttiva della filiera automotive nazionale”.

“Per FCA – ha spiegato Di Stefano – i fattori abilitanti affinché la mobilità elettrica si realizzi, soprattutto in Italia, sono il coordinamento delle politiche di incentivazione e di circolazione, in particolare in ambito urbano, per garantire al cliente un quadro chiaro e certo nel momento in cui valuta l’acquisto di queste vetture. Inoltre, è necessario fornire supporto agli investimenti per le infrastrutture di ricarica -pubbliche e private – sia all’acquisto sia semplificando e rendendo coerenti le procedure per le differenti installazioni”.

Di certo la rivoluzione è arrivata e i nuovi modelli ibridi ed elettrici di prossimo arrivo (già nella prima metà del 2020), spingono il colosso FCA in una direzione mai vista prima.

Forte anche l’impegno sul piano delle infrastutture: Fca con Enel X ed Engie, offrirà ai clienti la possibilità di installare punti di ricarica privati in base a ogni necessità, e di creare soluzioni di ricarica economiche e facilmente accessibili in ambito pubblico.

Dal punto di vista del prodotto, come dicevamo, la Jeep Compass e la Renegade sono già pronte (saranno commercializzate nella prima metà del 2020) e adottano la stessa tecnologia plug in ibrida. Fra le idee il fatto che la trazione sull’asse posteriore non sarà fornita da un albero di trasmissione, ma dal motore elettrico dedicato, permettendo di svincolare i due assi e gestire la coppia erogata in maniera indipendente e migliore rispetto a un sistema meccanico.

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

FONTE: Repubblica.it

GT CUP 2019 6 ottobre – Monza

L’autodromo più celebre d’Italia è l’appuntamento conclusivo della stagione GtCup 2019. Vivi con noi l’emozione e l’adrenalina in una tappa straordinaria!

 

Pirelli

 

 

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circuito monza

Inaugurazione: 1922

Lunghezza: 5793 m

Numero curve: 8

Gare: F1, GP2 Series, Superbike etc

È una delle piste permanenti più antiche. La storia dell’automobilismo sportivo è passata da qui. È situata da sempre all’interno del parco di Monza ma il vecchio anello dell’alta velocità non è più utilizzato, se non come raccordo durante alcune manifestazioni, come il Rally di Monza. Rimane però un tracciato caratterizzato dalle alte velocità, da curve e varianti che favoriscono l’aerodinamica, i tanti cavalli e il cuore del pilota. Qui è praticamente nata la F1 e qui continua a venire. Nel rettilineo principale, queste monoposto, superano i 330 km/h di velocità massima. ‘Tempio della velocità’ è uno dei nomi dati a questa pista, e non a caso.

Come Arrivare ?

Sempre più italiani si affidano al noleggio a lungo termine: oltre 40mila hanno già scelto di rinunciare all’auto di proprietà

Continua a crescere il numero di automobilisti che sceglie di rinunciare all’acquisto dell’auto avvicinandosi alle nuove forme di condivisione, dal car sharing al noleggio a breve, medio e lungo termine. Oggi sono già circa 40.000 gli italiani che all’acquisto hanno preferito il noleggio a lungo termine, con un costo fisso e predeterminato. A fine anno si prevede raggiungeranno quota 50.000.

La stima arriva da ANIASA, l’Associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, che fornisce uno spaccato su uno dei trend emergenti (il noleggio a lungo termine a privati) nei nuovi scenari di mobilità sempre più proiettati verso l’uso del bene auto.
Il noleggio a lungo termine mostra a pieno la propria efficacia ed economicità con automobilisti (anche senza partita IVA) che percorrono tra 10 e i 25.000 km annui. In caso di percorrenze inferiori potrebbe essere conveniente valutare anche altre soluzioni di mobilità condivisa: nel contesto cittadino il car sharing offre una valida alternativa, così come il noleggio a breve termine per gli spostamenti nei fine settimana.

“Costo fisso e pacchetti ‘all inclusive’ stanno determinando il successo della formula”, evidenzia Massimiliano Archiapatti – Presidente ANIASA, “A parità di modello e di percorrenza, stimiamo una convenienza media del 15% rispetto alla proprietà, senza contare altri vantaggi, come non immobilizzare l’intero capitale per l’acquisto o il tempo risparmiato per la “burocrazia dell’auto” (bollo, assicurazione, manutenzione, eventuali multe o incidenti). E si evitano le complicazioni e illusioni collegate alla vendita dell’usato”.
Visitando i siti dei diversi operatori del settore è possibile ottenere un preventivo chiaro e trasparente sulla vettura che si vuole prendere a noleggio e sui servizi di interesse. Per una city-car si possono spendere circa 240 euro al mese, IVA compresa, per una monovolume siamo sui 300. Bisogna comunque considerare la possibilità di un piccolo anticipo, valutare bene percorrenza media e durata dei contratti (generalmente da 36 a 48 mesi) e i servizi richiesti.

Secondo uno studio condotto dall’Associazione con la società di consulenza Bain&Company il cliente-tipo privato del noleggio a lungo termine è uomo (52%), mediamente più giovane, più informato e benestante rispetto a quanti scelgono la proprietà; un utente più “green”, pronto anche all’alimentazione elettrica. Si noleggia principalmente per motivi di lavoro o di pendolarismo, per sostituire la seconda auto in famiglia.

Fonte

Tesla, le colonnine di ricarica mettono il turbo

Rivoluzione per fare il pieno di elettricità alle Tesla: le colonnine – le famose Tesla Supercharger – diventano potentissime; da da 150 kW.

Così grazie a 30 kW in più di potenza rispetto ai precedenti 120 kW, i Supercharger permetteranno una notevole riduzione dei tempi di rifornimento delle vetture della Casa Californiana.
Per arrivare al passaggio a 150 KW dell’intera rete europea in Tesla impiegheranno circa una settimana. A partire dai primi di settembre, quindi, anche tutte le 20 stazioni italiane, che in totale dispongono di 250 prese di ricarica, saranno in grado di offrire rifornimenti più veloci. Una rete che recentemente è stata ampliata con l’apertura delle stazioni di Tarquinia, tra Porto Santo Stefano e Viterbo, e di Borca di Cadore sulla direttrice per Cortina e le Dolomiti.

Per capire dove sono è stata realizzata una mappa interattiva, consultabile qui.

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I nuovi sistemi sono sfruttabili solo dalle vetture del costruttore di Palo Alto. Potranno usufruirne tutte le nuove Model S e X e le Model 3 Long Range/Performance con software aggiornato con l’On-Route Battery Warmup.
E’ questo un programma che permette il pre-riscaldamento delle batterie per favorirne, appunto, una ricarica più veloce.

La combinazione del software aggiornato e dell’utilizzo dei Supercharger da 150 kW permetterà una diminuzione dei tempi per il pieno del 25%. Dalla sede europea di Tesla ricordano che entro la fine del 2019 sarà inoltre installata nel Vecchio Continente la prima V3 Supercharger station in grado di erogare elettricità a 250 kW.
Se la trasformazione delle colonnine da 120 kW in 150 kW viene ottenuto grazie a un software, quello ai 250 kW richiederà la realizzazione di infrastrutture completamente nuove.

Nell’occasione, da Tesla Italia ricordano a chi è intenzionato ad acquistare la nuova Model S, in vendita a partire da 88.900 euro, che l’auto viene consegnata con Autopilot, trazione integrale, interni premium, audio premium, In-Car Gaming e la disponibilità di accesso gratuito e illimitato alla rete di rifornimento Supercharger europea che al momento conta su 4.000 stazioni.

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

Carlo Verdelli

Fonte: la Repubblica

 

Nuova Mercedes Benz EQC: la prima del marchio 100% elettrico

Mercedes fa il suo ingresso ufficiale nel mondo dell’elettrico. E lo fa in grande stile, con un SUV crossover dal look d’avanguardia.

Le auto in città occupano circa il 10% della superficie disponibile e restano in sosta e inutilizzate per il 95% del loro tempo: una città sostenibile e più vivibile ha sicuramente molte meno auto e più spazi pubblici e di condivisione. È possibile rinunciare all’auto privata? Sì, ma solo se nascono servizi e soluzioni in grado di assicurare una mobilità semplice e immediata, che sia in grado di far risparmiare tempo e denaro e, soprattutto, utilizzabile con un semplice click sul proprio smartphone.

 

Dopo “l’assaggio” dato dalla Classe B, la casa della Stella lancia sul mercato un nuovo modello full electric che, nei piani della dirigenza, dovrebbe segnare l’inizio di una nuova era in Daimler. Si tratta della Mercedes EQC, capostipite del brand pensato appositamente per tecnologie e veicoli per la mobilità elettrica (e presentato in occasione del Salone di Parigi del 2016)

Presentato in anteprima in Norvegia qualche mese fa, lo Sport Utility Vehicle sbarca ora sul mercato italiano con un prezzo di listino in linea con le caratteristiche dell’auto e la qualità del marchio tedesco. Si parte da 76.389 euro, ma il prezzo è destinato a salire a seconda della configurazione che si sceglierà. Un prezzo che alcuni potrebbero ritenere elevato, ma per alcuni versi anche al di sotto della media dei SUV elettrici.

Sul fronte delle caratteristiche tecniche, infatti, il Mercedes EQC non ha nulla da invidiare agli altri veicoli di pari segmento oggi in commercio. Dotata di un doppio motore (uno montato sull’avantreno, il secondo sull’asse posteriore) con potenza totale di 300 kW, il SUV crossover della casa della Stella offre una coppia massima di 765 Nm.

 

Il battery pack da 80 kWh, invece, offre un’autonomia di circa 450 chilometri nel ciclo combinato (consumi dichiarati da Mercedes 20.8 – 19.7 kWh/100 km; emissioni di CO2 combinate: 0g/km), ma può variare a seconda dello stile di guida. L’auto offre di serie un caricabatterie raffreddato ad acqua da 7,4 kW compatibile con la corrente alternata di casa e capace di ricaricare le batterie in circa 10 ore. EQC, però, può essere caricata con una potenza massima di 110 kWh, in modo da ricaricare completamente il battery pack in 40 minuti.

Per ottimizzare consumi e chilometri percorribili, la Mercedes EQC offre ben cinque differenti programmi di marcia: COMFORT, ECO, MAX RANGE, SPORT, e un programma personalizzabile. A seconda del programma scelto e dello stile di guida adottato, il SUV elettrico tedesco offrirà dei feedback “tattili” al guidatore. Se, ad esempio, abbiamo scelto ECO o MAX RANGE e stiamo spingendo un po’ troppo il piede sull’acceleratore, la Mercedes EQC ci avviserà tramite dei “colpetti” sul pedale, in modo da farci correggere in corsa ed evitare inutili “sprechi”.

 

All’interno dell’abitacolo trova spazio l’ampio display da 20 pollici, che consente di monitorare tutti i parametri dell’auto, incluso il nuovo EQ, che fornisce dati e informazioni sui consumi e le performance della tecnologia elettrica Mercedes. Non manca, poi, il sistema infotainment MBUX, connesso e dotato di intelligenza artificiale. Come già visto sulla Classe A, il sistema risponde ai comandi vocali del guidatore: basterà dire Hey Mercedes per interagire con il veicolo e ricevere informazioni sul viaggio in corso.

 

Le linee, invece, sono quelle di un SUV coupé dalle linee essenziali ed eleganti, arrotondate al punto giusto.

 

FONTE: Virgilio

Volkswagen: La gamma ID. Il futuro della mobilità elettrica

La gamma ID. offre tutto quello che ti aspetti dalla mobilità del futuro: è elettrica, efficiente e a zero emissioni locali. Rappresenta pertanto,  una soluzione per la nostra società che sta diventando sempre più dinamica.

 

Il futuro è dietro l’angolo: ID.3 1st

Con ID.3 inizia una nuova era della mobilità elettrica. Scopri il suo innovativo design e l’autonomia che rendono questa vettura perfetta per la vita di tutti i giorni. Il futuro è a portata di mano. 

Ovunque a casa: ID. Buzz

Con il concept ID. BUZZ, facciamo rivivere il leggendario Bulli. Tecnologia evoluta e una concezione dello spazio flessibile, per una massima libertà, continueranno a entusiasmare anche il futuro.

Pronta quando lo sei tu: ID. Crozz

Che aspetto avrebbe la mobilità se la potessi reinventare tu stesso? Abbiamo sviluppato un concept che “elettrizza” la tua vita quotidiana. La nostra idea di crossover elettrico ID. CROZZ assicura autonomia elevata e piacere di guida a tutti coloro che si sentono a proprio agio sia in mezzo alla natura che in città. Sei pronto?

La “Vision” della mobilità elettica: ID. Vizzion

Il modo migliore di anticipare il futuro è inventarlo. Proprio come abbiamo fatto con ID. VIZZION: la nostra proposta di berlina che coniuga in modo intelligente il design futuristico e tecnologie pionieristiche. La dimostrazione “viaggiante” che il futuro è iniziato già da tempo.

Gruppo FCA – Lettera al cda della Renault: “Fusione alla pari”

La Fiat Chrysler Automobiles ha inviato al consiglio di amministrazione della Renault una proposta non vincolante per integrare le rispettive attività tramite una fusione alla pari. L’annuncio, che conferma le prime indiscrezioni lanciate dal Financial Times, è stato dato dallo stesso gruppo italo-statunitense in vista di una riunione del cda della Casa francese in corso a Parigi.  

Terzo colosso del settore. La proposta – spiega in un comunicato FCA – “fa seguito a iniziali dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui si potrebbe collaborare, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie. Tali dialoghi hanno chiarito che una più ampia collaborazione tramite una aggregazione migliorerebbe sostanzialmente l’efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti. Il razionale dell’aggregazione è anche rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l’elettrico e i veicoli a guida autonoma”. Nel caso la Renault accettasse tale proposta nascerebbe il terzo maggior produttore automobilistico al mondo (dietro solo a Toyota e Volkswagen) con circa 8,7 milioni di veicoli venduti, un posizionamento di primo piano nelle tecnologie per l’elettrico, nei segmenti premium e nei mezzi commerciali nonché una presenza globale “più ampia e più bilanciata” rispetto a quella delle due attuali società.

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Nessuna chiusura di stabilimenti. FCA esclude, inoltre, la possibilità che l’operazione abbia un impatto sulle strutture produttive delle due società con conseguenze sul fronte occupazionale. “I benefici dell’operazione proposta non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti, ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie”, scrive il gruppo guidato da Mike Manley, sottolineando le nuove opportunità generate dall’aggregazione grazie alle competenze, alle dimensioni e alle risorse apportate singolarmente al nuovo sodalizio. 

Una fusione alla pari. L’operazione di aggregazione vedrebbe la creazione di una holding con sede in Olanda e quotata a Milano, Parigi e a New York che controllerebbe una nuova azienda in cui gli azionisti di ciascuna delle due società attuali riceverebbero una quota equivalente di azioni. In pratica, si tratta di una “fusione alla pari”, con i soci FCA e Renault che si troverebbero a detenere ciascuno il 50% del capitale. Il consiglio di amministrazione della holding sarebbe composto inizialmente da 11 membri, per lo più indipendenti. Di questi, quattro sarebbero nominati in rappresentanza della FCA, quattro in quota Renault e uno designato dalla Nissan. Gli attuali diritti di voto raddoppiati esistenti in entrambi i gruppi non verrebbero replicati nella società frutto della fusione, ma tutti gli azionisti avranno la possibilità di acquisire nuovi “loyalty voting rights” a partire dal completamento della transazione.  

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In programma lo spin-off di Comau. Per raggiungere la perfetta parità degli attuali perimetri aziendali, la Fiat Chrysler dovrà, però, mettere in atto una serie di operazioni con l’obiettivo di ridurre l’attuale divario nelle valutazioni borsistiche. Attualmente, il gruppo italo-statunitense ha una capitalizzazione di mercato di circa 18 miliardi di euro e la Renault di poco superiore ai 14,5 miliardi. Per allineare tali valori, la proposta prevede che gli azionisti FCA ricevano un dividendo straordinario di 2,5 miliardi di euro e, tramite uno scorporo, anche le azioni della Comau. Se lo spin-off dell’azienda di robotica industriale non dovesse andare in porto, i soci riceveranno un dividendo supplementare di 250 milioni.

I benefici dell’operazione. Nella proposta, la FCA elenca anche i doveri, benefici commerciali e industriali generati dall’unione di quelli che vengono definiti come “punti di forza complementari”, a partire dalla “copertura completa” del mercato automobilistico grazie a marchi premium come Maserati e Alfa Romeo, a brand low-cost come Dacia e Lada e alla presenza nei veicoli commerciali. Dal punto di vista geografico, la Renault può fare leva su una forte presenza in Europa, Russia, Africa e Medio Oriente, mentre gli italo-americani godono di un forte posizionamento in Nord America e America Latina. Pertanto il nuovo gruppo, sulla base dei volumi di vendita del 2018, sarebbe la quarta realtà automotive in Nord America, la seconda nell’area Emea (Europa, Medio-Oriente-Africa) e la prima in Sud America e avrebbe maggiori risorse per accrescere la propria presenza nella regione Asia-Pacifico. Inoltre, i ricavi sarebbero pari a quasi 170 miliardi, con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto superiore a 8 miliardi. 

Sinergie per 5 miliardi. Nel complesso, vengono stimate sinergie complessive per oltre 5 miliardi di euro entro sei anni, per effetto principalmente della convergenza delle piattaforme, del consolidamento degli investimenti nei sistemi di propulsione e nell’elettrificazione e delle economie di scala. Circa il 90% delle sinergie verrebbero generate da risparmi sugli acquisti (il 40% circa), da efficienze nella ricerca e sviluppo (30%) e nella produzione con la possibilità di “ridurre il numero complessivo di piattaforme di veicoli di circa il 20% e delle famiglie di motori di circa il 30%. Le sinergie, al netto dei 3/4 miliardi di costi necessari per dare vita alla nuova realtà automobilistica, produrrebbero flussi di cassa netti neutri nel primo anno e positivi a partire dal secondo anno in poi.  

Per ora, Nissan fuori dai giochi. Al momento, la proposta di aggregazione non riguarda la Nissan. La Casa di Yokohama è controllata dalla Renault con il 43% del capitale, ma dall’arresto di Carlos Ghosn è fonte di attriti con i francesi per la questione del progetto di fusione voluto proprio dall’ex presidente. La Fiat Chrysler indica esplicitamente il suo obiettivo per i mesi successivi all’eventuale via libera all’aggregazione con la Régie: “FCA è impaziente – quale parte di un’unica azienda con Groupe Renault – di lavorare con le società partner dell’Alleanza, alla ricerca dei modi in cui creare ulteriore valore per tutti i membri. FCA riconosce lo standing e i risultati raggiunti dai partner di Groupe Renault e vede significativi vantaggi previsti da una partnership allargata, per tutte le parti. La fusione di FCA e Groupe Renault insieme con i partner Nissan e Mitsubishi sarebbe la più grande alleanza OEM al mondo, vendendo più di 15 milioni di veicoli annui”.  

La reazione di Piazza Affari. In attesa della risposta della Renault, il mercato borsistico ha reagito con entusiasmo alla proposta di aggregazione. A Milano le azioni FCA sono oggetto di forti ordini di acquisto e dopo un’iniziale difficoltà nel fare prezzo, sono entrate agli scambi con un rialzo del 18,7% per poi perdere leggermente quota. Intorno alle 9.15 segnano un guadagno del 15,71% e un valore di 13,256 euro.

Mobilità sostenibile: Hyundai Nexo, in Italia l’auto a idrogeno c’è già. A Trento

IL PRIMO ESEMPLARE DEL FUEL-CELL-SUV COREANO È DI PROPRIETÀ DI AUTOSTRADA DEL BRENNERO. QUALI PROSPETTIVE PER L'AUTO A IDROGENO?

AUTO A STATUTO SPECIALE Auto elettrica al quadrato, ovvero: auto a idrogeno. Per assaporare il gusto del progresso a quattro ruote, per sentirsi proiettati in una serie tv di fantascienza, non serve imbarcarsi su uno shuttle direzione Stazione Spaziale. È sufficiente imboccare l’Autobrennero, e magari uscire a Trento e visitare il quartier generale. Proprio la società Autostrada del Brennero è il primo cliente in Italia Hyundai Nexo, il Suv a celle combustibile che dallo scorso inverno è sul mercato nazionale, la cui tecnologia è inoltre luminosa finestra sul futuro. Purtroppo la mobilità è una missione collettiva: i Costruttori da una parte, le istituzioni dall’altra. E senza una rete di rifornimento

DOVE L’IDROGENO È DI CASA Marzo 2019 il mese spartiacque: l’immatricolatoaggiunge una voce in più, quella delle auto alimentate a idrogeno. In realtà il Trentino Alto Adige già ospitava due esemplari equipaggiati a fuel cell, a loro volta a marchio Hyundai. Due ix35 fuel-cell fanno parte dal 2017 della dotazione di Polizia Stradale e Legione dei Carabinieri locali. Nexo è tuttavia il primo Suv “nativo” a idrogeno, vettura sin dalle origini concepita per questa forma di propulsione, e il cui unico spot pubblico di rifornimento è per ora la stazione di Bolzano.

DALLA TEORIA ALLA PRATICA A un prezzo di listino di 69.000 euro e un’autonomia a zero emissioni superiore ai 600 km, Hyundai Nexo come pioniere di una filosofia della quale si parla da decenni, ma i cui alti costi di produzione ne hanno sin qui strozzato la diffusione di massa. L’offerta conta solo un pugno di modelli, buona parte dei quali esclusi dal mercato italiano: Toyota Mirai è ormai alla sua seconda generazione, Honda Clarity è in vendita solo in Giappone, Mercedes GLC F-Cellsoltanto in patria. Ancora dieci anni, sostengono gli esperti, e l’idrogeno sarà un’alternativa percorribile anche dal grande pubblico. Purché anche la politica se ne interessi, e deliberi gli investimenti necessari.

Come sarà la mobilità urbana elettrica?

COMODA, CONNESSA E SOSTENIBILE: NE È CONVINTO GIORGIO MESZELY, FONDATORE DELLA START UP MILANESE GAIAGO CHE LANCIA LO SHARING ELETTRICO RESIDENZIALE, LA MOBILITÀ URBANA ELETTRICA DI QUARTIERE-CONDOMINIO

Le auto in città occupano circa il 10% della superficie disponibile e restano in sosta e inutilizzate per il 95% del loro tempo: una città sostenibile e più vivibile ha sicuramente molte meno auto e più spazi pubblici e di condivisione. È possibile rinunciare all’auto privata? Sì, ma solo se nascono servizi e soluzioni in grado di assicurare una mobilità semplice e immediata, che sia in grado di far risparmiare tempo e denaro e, soprattutto, utilizzabile con un semplice click sul proprio smartphone.

È proprio dal concetto di mobilità urbana sostenibile che nasce l’idea di GaiaGo, la start up milanese che propone il car sharing elettrico di quartiere-condominio.

La mia idea è fornire a una piccola comunità, come un condominio o gli ospiti di un albergo, un servizio di mobilità sostenibile e condivisa. – spiega Giorgio Meszely, CEO della start up milanese – Se vogliamo dare un contributo concreto al nostro futuro e all’ambiente, è necessario puntare su un nuovo modello di mobilità urbana, con costi accessibili e soprattutto pensato per rispondere alle necessità del maggior numero possibile di persone”.

Smart city e mobilità urbana elettrica

Oggi si parla sempre più spesso di Smart City, di edilizia ed edifici intelligenti, a zero impatto ambientale: lo scopo è assicurare, attraverso diverse tecnologie – come pannelli solari, pompe di calore, domotica, elettrodomestici intelligenti – il benessere e il comfort per l’occupante. Ma benessere e comfort non vanno intesi solo limitatamente all’interno di un appartamento, ma anche all’esterno grazie a servizi dedicati alle persone e in grado di migliorare il vivere quotidiano.

La mobilità elettrica è sicuramente uno dei pilastri delle smart city e degli smart building di oggi e del futuro. Purtroppo la diffusione è frenata dagli elevati costi di acquisto delle auto elettriche rispetto a quelle tradizionale e dalla scarsità di colonnine di ricarica. Proprio qui entra in gioco GaiaGo, che propone un modello di business per lo sharing elettrico residenziale, un servizio personalizzato di auto condominiale condivisa a disposizione degli inquilini. Una soluzione replicabile e con ricadute positive anche nella creazione di reti elettriche private.

Questa soluzione è convincente sotto molti punti di vista, a partire dalla diffusione del veicolo elettrico fino alla facilitazione degli spostamenti all’interno della città.

Lo sharing elettrico residenziale secondo GaiaGo

Ma come è nata questa idea?
Giorgio Meszley, Ceo di GaiaGo durante la tavola rotonda “Smart City – Mobility Platform”

“L’idea alla base è in realtà molto semplice e replicabile – racconta Meszely – Si tratta di un servizio di auto in condivisione per gli inquilini di un singolo condominio il cui scopo è ridurre il numero delle auto in circolazione e rendere lo spostamento urbano particolarmente confortevole, oltre che rispettoso dell’ambiente. Io amo le sfide e amo soprattutto l’innovazione. Per giungere al progetto definitivo ho analizzato tre mondi: quello del real estate e della trasformazione che sta vivendo, quello dell’automotive e quello assicurativo e delle polizze da cui provengo. Ho immaginato come potessero integrarsi tra loro e cosa potessero offrire. Il risultato è GaiaGo, una soluzione per innovare il settore del real estate attraverso un nuovo modo di utilizzare le parti comuni e condivise degli edifici per porre le basi per la mobilità del futuro. Una mobilità condivisa, non più basata sul possesso e che cambia ovviamente il mondo assicurativo: è necessario un servizio disegnato sul modello di una comunità di utilizzatori anziché su tanti singoli proprietari”.

L’idea di GaiaGo, dunque, mette a fattor comune mondi diversi che fino a oggi hanno viaggiato su binari separati.

Il modello del car sharing elettrico di tipo condominiale o collegato a piccole comunità supera le due principali criticità: il costo di acquisto della vettura e la sicurezza della ricarica.

Mobilità elettrica on demand

“Nel tempo questo nuovo modello di mobilità urbana sarà in grado di ridurre progressivamente il traffico privato, dato che il car sharing tende ad eliminare la proprietà dell’auto. – sottolinea Meszely – Ma soprattutto favorirà l’uso solo in caso di un effettivo bisogno. Questo porterà anche a un abbattimento degli inquinanti, rendendo le città più vivibili”.

La mobilità condivisa in Italia è relativamente recente e si scontra con il concetto di “status symbol” dell’automobile ma, come segnala lo stesso Meszely, oggi tra i giovani è importante riuscire a muoversi in modo agile e veloce. “L’automobile, da sempre al primo posto tra i desideri, è ora al secondo posto dopo smartphone e tablet. Ormai per il trasporto si può contare su diverse possibilità, delle quali la macchina è solo una e non sempre la preferita; la mobilità condivisa residenziale contribuirà a passare dal possesso dell’auto all’utilizzo di un veicolo quando necessario e, quindi as a service”.

In tutto questo l’innovazione digitale è il collante. Per il progetto GaiaGo sono state sviluppate App che non servono solo per prenotare, bloccare e sbloccare il mezzo, ma rappresentano veri e propri aggregatori di dati. Grazie alla digitalizzazione è possibile valutare le modalità di utilizzo, i percorsi effettuati e creare servizi personalizzati anche a livello assicurativo.

I primi progetti di mobilità elettrica condivisa

Meszley è convinto che lo sharing elettrico residenziale di GaiaGo darà una forte spinta allo sviluppo della mobilità sostenibile: i primi due progetti in fase di avvio coinvolgeranno un condominio a Milano e una struttura alberghiera a Roma.

Il cambiamento è inevitabile e l’innovazione sarà il driver principale. – ha concluso il fondatore di GaiaGo – I progetti presentati in Italia sono solo i primi tasselli di un programma più ampio: la nostra idea è quella di diffondere questo approccio sia sul nostro territorio, sia in Europa”.

FONTE: ElettricoMagazine

Fiat Concept Centoventi, torna lo spirito del cinquino

In occasione del suo 120esimo anniversario, Fiat presenta a Ginevra la Fiat Concept Centoventi, nuova pietra miliare nella storia di Fiat. Da sempre pioniere della mobilità democratica, oggi Fiat propone una soluzione per rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti.
“Democratizzare” ciò che fa tendenza è parte del DNA del brand: “The ABC of cars. Affordable But Cool”.
Con Fiat Concept Centoventi, sarà il cliente a configurare gli interni, scegliere gli accessori e adattare gli spazi in base alle proprie necessità, creando quindi una vettura unica, sempre.
La personalizzazione si spinge oltre: il pack modulare di batterie della Fiat Concept Centoventi permette di estendere il range da 100 a 500 km semplicemente acquistando o noleggiando unità di batterie aggiuntive.
Fiat Concept Centoventi è una “tela bianca” prodotta in una sola livrea che, attraverso il programma “4U”, può essere “dipinta” dal cliente scegliendo tra 4 tettucci, 4 paraurti, 4 copriruota e 4 pellicole esterne.
Mopar è il brand FCA dedicato ai prodotti e ai servizi aftersales, e partner del marchio Fiat nello sviluppo della Fiat Concept Centoventi. Mopar svilupperà, produrrà e si occuperò della logistica degli accessori per Fiat Concept Centoventi.
Fiat Concept Centoventi richiama gli stilemi del marchio famosi nel mondo, che sono diventati elementi distintivi del design e della creatività italiana.

Principali dati tecnici di Fiat Concept Centoventi
• Lunghezza: 3680 mm
• Altezza: 1527 mm
• Larghezza: 1740mm (con specchietti 1846 mm)
• Passo: 2430 mm
• Sbalzo anteriore: 658 mm
• Sbalzo posteriore: 592 mm