Menu Chiudi

Tesla, le colonnine di ricarica mettono il turbo

Rivoluzione per fare il pieno di elettricità alle Tesla: le colonnine – le famose Tesla Supercharger – diventano potentissime; da da 150 kW.

Così grazie a 30 kW in più di potenza rispetto ai precedenti 120 kW, i Supercharger permetteranno una notevole riduzione dei tempi di rifornimento delle vetture della Casa Californiana.
Per arrivare al passaggio a 150 KW dell’intera rete europea in Tesla impiegheranno circa una settimana. A partire dai primi di settembre, quindi, anche tutte le 20 stazioni italiane, che in totale dispongono di 250 prese di ricarica, saranno in grado di offrire rifornimenti più veloci. Una rete che recentemente è stata ampliata con l’apertura delle stazioni di Tarquinia, tra Porto Santo Stefano e Viterbo, e di Borca di Cadore sulla direttrice per Cortina e le Dolomiti.

Per capire dove sono è stata realizzata una mappa interattiva, consultabile qui.

  • {}
  • {}


I nuovi sistemi sono sfruttabili solo dalle vetture del costruttore di Palo Alto. Potranno usufruirne tutte le nuove Model S e X e le Model 3 Long Range/Performance con software aggiornato con l’On-Route Battery Warmup.
E’ questo un programma che permette il pre-riscaldamento delle batterie per favorirne, appunto, una ricarica più veloce.

La combinazione del software aggiornato e dell’utilizzo dei Supercharger da 150 kW permetterà una diminuzione dei tempi per il pieno del 25%. Dalla sede europea di Tesla ricordano che entro la fine del 2019 sarà inoltre installata nel Vecchio Continente la prima V3 Supercharger station in grado di erogare elettricità a 250 kW.
Se la trasformazione delle colonnine da 120 kW in 150 kW viene ottenuto grazie a un software, quello ai 250 kW richiederà la realizzazione di infrastrutture completamente nuove.

Nell’occasione, da Tesla Italia ricordano a chi è intenzionato ad acquistare la nuova Model S, in vendita a partire da 88.900 euro, che l’auto viene consegnata con Autopilot, trazione integrale, interni premium, audio premium, In-Car Gaming e la disponibilità di accesso gratuito e illimitato alla rete di rifornimento Supercharger europea che al momento conta su 4.000 stazioni.

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

Carlo Verdelli

Fonte: la Repubblica

 

Nuova Mercedes Benz EQC: la prima del marchio 100% elettrico

Mercedes fa il suo ingresso ufficiale nel mondo dell’elettrico. E lo fa in grande stile, con un SUV crossover dal look d’avanguardia.

Le auto in città occupano circa il 10% della superficie disponibile e restano in sosta e inutilizzate per il 95% del loro tempo: una città sostenibile e più vivibile ha sicuramente molte meno auto e più spazi pubblici e di condivisione. È possibile rinunciare all’auto privata? Sì, ma solo se nascono servizi e soluzioni in grado di assicurare una mobilità semplice e immediata, che sia in grado di far risparmiare tempo e denaro e, soprattutto, utilizzabile con un semplice click sul proprio smartphone.

 

Dopo “l’assaggio” dato dalla Classe B, la casa della Stella lancia sul mercato un nuovo modello full electric che, nei piani della dirigenza, dovrebbe segnare l’inizio di una nuova era in Daimler. Si tratta della Mercedes EQC, capostipite del brand pensato appositamente per tecnologie e veicoli per la mobilità elettrica (e presentato in occasione del Salone di Parigi del 2016)

Presentato in anteprima in Norvegia qualche mese fa, lo Sport Utility Vehicle sbarca ora sul mercato italiano con un prezzo di listino in linea con le caratteristiche dell’auto e la qualità del marchio tedesco. Si parte da 76.389 euro, ma il prezzo è destinato a salire a seconda della configurazione che si sceglierà. Un prezzo che alcuni potrebbero ritenere elevato, ma per alcuni versi anche al di sotto della media dei SUV elettrici.

Sul fronte delle caratteristiche tecniche, infatti, il Mercedes EQC non ha nulla da invidiare agli altri veicoli di pari segmento oggi in commercio. Dotata di un doppio motore (uno montato sull’avantreno, il secondo sull’asse posteriore) con potenza totale di 300 kW, il SUV crossover della casa della Stella offre una coppia massima di 765 Nm.

 

Il battery pack da 80 kWh, invece, offre un’autonomia di circa 450 chilometri nel ciclo combinato (consumi dichiarati da Mercedes 20.8 – 19.7 kWh/100 km; emissioni di CO2 combinate: 0g/km), ma può variare a seconda dello stile di guida. L’auto offre di serie un caricabatterie raffreddato ad acqua da 7,4 kW compatibile con la corrente alternata di casa e capace di ricaricare le batterie in circa 10 ore. EQC, però, può essere caricata con una potenza massima di 110 kWh, in modo da ricaricare completamente il battery pack in 40 minuti.

Per ottimizzare consumi e chilometri percorribili, la Mercedes EQC offre ben cinque differenti programmi di marcia: COMFORT, ECO, MAX RANGE, SPORT, e un programma personalizzabile. A seconda del programma scelto e dello stile di guida adottato, il SUV elettrico tedesco offrirà dei feedback “tattili” al guidatore. Se, ad esempio, abbiamo scelto ECO o MAX RANGE e stiamo spingendo un po’ troppo il piede sull’acceleratore, la Mercedes EQC ci avviserà tramite dei “colpetti” sul pedale, in modo da farci correggere in corsa ed evitare inutili “sprechi”.

 

All’interno dell’abitacolo trova spazio l’ampio display da 20 pollici, che consente di monitorare tutti i parametri dell’auto, incluso il nuovo EQ, che fornisce dati e informazioni sui consumi e le performance della tecnologia elettrica Mercedes. Non manca, poi, il sistema infotainment MBUX, connesso e dotato di intelligenza artificiale. Come già visto sulla Classe A, il sistema risponde ai comandi vocali del guidatore: basterà dire Hey Mercedes per interagire con il veicolo e ricevere informazioni sul viaggio in corso.

 

Le linee, invece, sono quelle di un SUV coupé dalle linee essenziali ed eleganti, arrotondate al punto giusto.

 

FONTE: Virgilio

Volkswagen: La gamma ID. Il futuro della mobilità elettrica

La gamma ID. offre tutto quello che ti aspetti dalla mobilità del futuro: è elettrica, efficiente e a zero emissioni locali. Rappresenta pertanto,  una soluzione per la nostra società che sta diventando sempre più dinamica.

 

Il futuro è dietro l’angolo: ID.3 1st

Con ID.3 inizia una nuova era della mobilità elettrica. Scopri il suo innovativo design e l’autonomia che rendono questa vettura perfetta per la vita di tutti i giorni. Il futuro è a portata di mano. 

Ovunque a casa: ID. Buzz

Con il concept ID. BUZZ, facciamo rivivere il leggendario Bulli. Tecnologia evoluta e una concezione dello spazio flessibile, per una massima libertà, continueranno a entusiasmare anche il futuro.

Pronta quando lo sei tu: ID. Crozz

Che aspetto avrebbe la mobilità se la potessi reinventare tu stesso? Abbiamo sviluppato un concept che “elettrizza” la tua vita quotidiana. La nostra idea di crossover elettrico ID. CROZZ assicura autonomia elevata e piacere di guida a tutti coloro che si sentono a proprio agio sia in mezzo alla natura che in città. Sei pronto?

La “Vision” della mobilità elettica: ID. Vizzion

Il modo migliore di anticipare il futuro è inventarlo. Proprio come abbiamo fatto con ID. VIZZION: la nostra proposta di berlina che coniuga in modo intelligente il design futuristico e tecnologie pionieristiche. La dimostrazione “viaggiante” che il futuro è iniziato già da tempo.

Come sarà la mobilità urbana elettrica?

COMODA, CONNESSA E SOSTENIBILE: NE È CONVINTO GIORGIO MESZELY, FONDATORE DELLA START UP MILANESE GAIAGO CHE LANCIA LO SHARING ELETTRICO RESIDENZIALE, LA MOBILITÀ URBANA ELETTRICA DI QUARTIERE-CONDOMINIO

Le auto in città occupano circa il 10% della superficie disponibile e restano in sosta e inutilizzate per il 95% del loro tempo: una città sostenibile e più vivibile ha sicuramente molte meno auto e più spazi pubblici e di condivisione. È possibile rinunciare all’auto privata? Sì, ma solo se nascono servizi e soluzioni in grado di assicurare una mobilità semplice e immediata, che sia in grado di far risparmiare tempo e denaro e, soprattutto, utilizzabile con un semplice click sul proprio smartphone.

È proprio dal concetto di mobilità urbana sostenibile che nasce l’idea di GaiaGo, la start up milanese che propone il car sharing elettrico di quartiere-condominio.

La mia idea è fornire a una piccola comunità, come un condominio o gli ospiti di un albergo, un servizio di mobilità sostenibile e condivisa. – spiega Giorgio Meszely, CEO della start up milanese – Se vogliamo dare un contributo concreto al nostro futuro e all’ambiente, è necessario puntare su un nuovo modello di mobilità urbana, con costi accessibili e soprattutto pensato per rispondere alle necessità del maggior numero possibile di persone”.

Smart city e mobilità urbana elettrica

Oggi si parla sempre più spesso di Smart City, di edilizia ed edifici intelligenti, a zero impatto ambientale: lo scopo è assicurare, attraverso diverse tecnologie – come pannelli solari, pompe di calore, domotica, elettrodomestici intelligenti – il benessere e il comfort per l’occupante. Ma benessere e comfort non vanno intesi solo limitatamente all’interno di un appartamento, ma anche all’esterno grazie a servizi dedicati alle persone e in grado di migliorare il vivere quotidiano.

La mobilità elettrica è sicuramente uno dei pilastri delle smart city e degli smart building di oggi e del futuro. Purtroppo la diffusione è frenata dagli elevati costi di acquisto delle auto elettriche rispetto a quelle tradizionale e dalla scarsità di colonnine di ricarica. Proprio qui entra in gioco GaiaGo, che propone un modello di business per lo sharing elettrico residenziale, un servizio personalizzato di auto condominiale condivisa a disposizione degli inquilini. Una soluzione replicabile e con ricadute positive anche nella creazione di reti elettriche private.

Questa soluzione è convincente sotto molti punti di vista, a partire dalla diffusione del veicolo elettrico fino alla facilitazione degli spostamenti all’interno della città.

Lo sharing elettrico residenziale secondo GaiaGo

Ma come è nata questa idea?
Giorgio Meszley, Ceo di GaiaGo durante la tavola rotonda “Smart City – Mobility Platform”

“L’idea alla base è in realtà molto semplice e replicabile – racconta Meszely – Si tratta di un servizio di auto in condivisione per gli inquilini di un singolo condominio il cui scopo è ridurre il numero delle auto in circolazione e rendere lo spostamento urbano particolarmente confortevole, oltre che rispettoso dell’ambiente. Io amo le sfide e amo soprattutto l’innovazione. Per giungere al progetto definitivo ho analizzato tre mondi: quello del real estate e della trasformazione che sta vivendo, quello dell’automotive e quello assicurativo e delle polizze da cui provengo. Ho immaginato come potessero integrarsi tra loro e cosa potessero offrire. Il risultato è GaiaGo, una soluzione per innovare il settore del real estate attraverso un nuovo modo di utilizzare le parti comuni e condivise degli edifici per porre le basi per la mobilità del futuro. Una mobilità condivisa, non più basata sul possesso e che cambia ovviamente il mondo assicurativo: è necessario un servizio disegnato sul modello di una comunità di utilizzatori anziché su tanti singoli proprietari”.

L’idea di GaiaGo, dunque, mette a fattor comune mondi diversi che fino a oggi hanno viaggiato su binari separati.

Il modello del car sharing elettrico di tipo condominiale o collegato a piccole comunità supera le due principali criticità: il costo di acquisto della vettura e la sicurezza della ricarica.

Mobilità elettrica on demand

“Nel tempo questo nuovo modello di mobilità urbana sarà in grado di ridurre progressivamente il traffico privato, dato che il car sharing tende ad eliminare la proprietà dell’auto. – sottolinea Meszely – Ma soprattutto favorirà l’uso solo in caso di un effettivo bisogno. Questo porterà anche a un abbattimento degli inquinanti, rendendo le città più vivibili”.

La mobilità condivisa in Italia è relativamente recente e si scontra con il concetto di “status symbol” dell’automobile ma, come segnala lo stesso Meszely, oggi tra i giovani è importante riuscire a muoversi in modo agile e veloce. “L’automobile, da sempre al primo posto tra i desideri, è ora al secondo posto dopo smartphone e tablet. Ormai per il trasporto si può contare su diverse possibilità, delle quali la macchina è solo una e non sempre la preferita; la mobilità condivisa residenziale contribuirà a passare dal possesso dell’auto all’utilizzo di un veicolo quando necessario e, quindi as a service”.

In tutto questo l’innovazione digitale è il collante. Per il progetto GaiaGo sono state sviluppate App che non servono solo per prenotare, bloccare e sbloccare il mezzo, ma rappresentano veri e propri aggregatori di dati. Grazie alla digitalizzazione è possibile valutare le modalità di utilizzo, i percorsi effettuati e creare servizi personalizzati anche a livello assicurativo.

I primi progetti di mobilità elettrica condivisa

Meszley è convinto che lo sharing elettrico residenziale di GaiaGo darà una forte spinta allo sviluppo della mobilità sostenibile: i primi due progetti in fase di avvio coinvolgeranno un condominio a Milano e una struttura alberghiera a Roma.

Il cambiamento è inevitabile e l’innovazione sarà il driver principale. – ha concluso il fondatore di GaiaGo – I progetti presentati in Italia sono solo i primi tasselli di un programma più ampio: la nostra idea è quella di diffondere questo approccio sia sul nostro territorio, sia in Europa”.

FONTE: ElettricoMagazine

Il futuro è dell’auto a idrogeno: un pieno da 600 km in 3 minuti

Auto elettrica sì, ma quale? Sull’onda delle previsioni che danno per imminente una quota significativa di macchine a emissioni zero o ibride, si riaccende il dibattito sull’alimentazione del motore elettrico. E torna in pista l’idrogeno, forte di una spinta innovativa che ne ha cambiato radicalmente le prestazioni e dell’appoggio dell’Hydrogen Council che conta 53 grandi imprese (dalla Toyota a Air Liquide) e stima la presenza di più di 10 milioni di macchine a idrogeno entro il 2030.

“Negli ultimi tre anni, grazie a un investimento di 10 miliardi di euro, le fuel cell hanno fatto uno straordinario salto tecnologico”, spiega Nicola Conenna, presidente della Fondazione H2U The Hydrogen University. “Oggi sono grandi come un computer portatile e pesano poco più di 10 chili, invece dei 400 delle batterie. Anche il pieno di idrogeno che le alimenta, e che consente di percorrere da 600 a 800 chilometri, è molto più leggero di quello tradizionale, solo 5-8 chili, e si fa in tre minuti. Inoltre se si mettono assieme due fuel cell si ottiene abbastanza energia per far viaggiare senza problemi un camion. Con queste prestazioni non c’è gara: il futuro è dell’idrogeno. Anche perché i prezzi crolleranno ed entro 5 anni queste macchine saranno competitive anche dal punto di vista del costo”.

A sostenere la variabile idrogeno della mobilità elettrica è una proposta di legge di iniziativa popolare sulla transizione energetica green, appoggiata da un gruppo di parlamentari, che viene presentata oggi in un convegno organizzato alla sala Isma del Senato. Il testo, elaborato dalla Fondazione H2U The Hydrogen University, ha il patrocinio dell’Anci e prevede un finanziamento di 100 milioni di euro per il Piano nazionale idrogeno che punta a utilizzare i picchi di elettricità resi disponibili dalla progressiva crescita delle fonti rinnovabili.

E’ una correzione di rotta per allineare l’Italia con i Paesi che per primi hanno scommesso sull’auto a idrogeno. A guidare la volata è il Giappone: la Toyota ha già investito 4 miliardi di dollari e nel 2020 sarà pronta una fabbrica che decuplicherà la sua capacità produttiva portandola a 30 mila macchine l’anno. Segue la Corea: la Hyundai ha firmato un accordo per vendere mille camion a idrogeno in Svizzera. Nell’Unione europea il capofila è la Germania: Bmw e Daimler hanno occupato la posizione e hanno spinto a realizzare una rete di distributori di idrogeno (in Europa la rete conta 150 punti, concentrati in Germania, con una presenza a Parigi, Londra, in Scandinavia e in Spagna; in Italia c’è solo a Bolzano).

Fonte

Auto elettriche, le più affidabili

Quali sono le auto elettriche migliori e più affidabili per autonomia? Ovvero, quali di queste macchine “a pile” non rischiano di lasciarci a piedi perché si scaricano? un calcolo parziale ma non improvvisato, basato sulle tariffe delle colonnine di rifornimento Enel Drive (0,40 euro al Kw/h) attesta che le due vetture migliori per autonomia sono la Tesla Model S e la sua gemella Model T. Si tratta di due autentiche super-car dal prezzo non certo alla portata di tutti (anzi!) con velocità massime di oltre 200 Km/h. Ma dal punto di vista dell’autonomia id viaggio, quantomeno, sono abbastana sicure di portarci a destinazione: entrambe sono in grado di viaggiare con le batterie piene per oltre 550 chilometri. Terza in classifica la Rénault Zone (la Clio elettrica) che fa 380 km con un pieno di energia elettrica. Quarta la Golf-E che si ferma a 300 chilometri di autonomia. Quinta la Hyndai Ioniq che va ricaricata dopo 280 km. Per quanto riguarda i costi di ricarica, la vettura elettrica più conveniente è la Citroen C-Zero: farle il pieno costa solo 5,80 euro. Al secondo posto la Mitsubishi MiEv che si ricarica al massimo con 6,40 euro. Invece la Hyundai Ioniq, che si ricarica al massimo con 11,30 euro, presenta il miglior rapporto costi/percorrenza: con un solo euro di ricarca si fanno quasi 25 chilometri! Altro che la benzina…

 

Fonte: inAuto & Moto

Mercedes sbaraglia il salone di Parigi e declina al futuro le sue proposte

Mercedes Classe B: new model 2019

L’iconica monovolume di casa si rinnova e diventa più dinamica e sportiva, grazie a linee di design più stilizzate rispetto a quelle precedenti. Qualche centimetro in più in lunghezza e più posto all’interno, con il divanetto che si fa scorrevole, ma anche nuovi sistemi di infotainment, con i due display MBUX, dotati di assistente virtuale intelligente, dell’ormai ovvio touchscreen e di realtà aumentata.

La Nuova Classe B, al debutto sotto la Tour Eiffel, è bella anche fuori: nuova mascherina trapezoidale sull’anteriore, in mezzo alla quale spicca il logo Mercedes, l’ammiccante fanaleria allungata a LED e le linee ribassate del tetto, che la rendono molto più filante di prima. A scelta anche la possibilità di avere la versione con assetto ribassato e le ruote fino a 19’’per chi ha un’anima più grintosa.

Mercedes Classe A: restyling e novità

Anche la Classe A si rinnova, con la versione ibrida e con la Mercedes-AMG A35, che si fa bella con le nuove linee di design sportive, come le appendici aerodinamiche, e mette sotto il cofano il motore turbo a benzina 2.0, che eroga una potenza di 306 CV, e promette grandi trasformazioni anche per quanto riguarda la scocca, la trazione, le sospensioni e la dinamica di guida, che diventa più sportiva ma non al punto di infastidire che preferisce una guida più tranquilla.

Anteprima mondiale, invece, per la nuova Mercedes Classe A Sedan, la berlina stilosissima a quattro porte che abbandona i due volumi grazie al montante centrale che va dalla testa alla coda, compatta le linee e aggiunge aerodinamicità. Tredici sono invece, i centimetri che si vanno ad aggiungere alla lunghezza, per una capacità di carico di 420 litri, anche se la conformazione allungata e ristretta del posteriore può dare qualche problema per i carichi più ingombranti.

Mercedes GLE 2019: le novità

Saliamo qualche gradino e arriviamo nel mondo SUV, con la seconda generazione di Mercedes GLE, che si propone carico di innovazioni tecnologiche e di sistemi di guida avanzati, come l’E-Active Body Control, in grado di riconoscere anche i gesti delle mani e delle braccia del conducente, tanto per fare un esempio.

Nuovo anche il muso, con linee che sottolineano la grinta e la potenza che hanno sempre contraddistinto il Mercedes GLE; otto sono, inoltre, i centimetri che vengono aggiunti al passo e immenso, infine, il bagagliaio, che sfonda i 2.000 litri di volume, a sedili reclinati ovviamente.

Anche in questo caso non manca la versione ibrida, con alternatore starter-elettrico che supporta il motore a sei cilindri.

EQC: il SUV elettrico di Stoccarda

Ce lo siamo tenuto per ultimo perché merita la ribalta della scena allestita da Mercedes a Parigi: stiamo parlando di ECQ, il nuovo SUV completamente elettrico di casa, che, almeno secondo le intenzioni dei costruttori di Stoccarda, dovrebbe fare da apripista al futuro di Stoccarda in generale e ai prossimi dieci modelli tutti elettrificati, in arrivo entro il 2022, in particolare.

Quattrocentootto sono i CV, due i motori elettrici asincroni posti su due assi, 450 i km di autonomia dichiarati, 40 i minuti per ricaricare fino all’80%, ovviamente da una stazione di ricarica da 110 kW, e 5,1 i secondi per arrivare da 0 a 100 km/h. Questi sono i numeri principali dell’imponente, ricercato e prestigioso SUV elettrico che ha il compito di rivoluzionare le sorti di Mercedes.

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/mercedes-novita-salone-parigi-2018/

Ecomondo4fleet – Ecomondo 2018 6-9 Novembre

Ecomondo4Fleet è la piattaforma di incontro tra fleet manager, mobility manager, gestori parchi veicoli aziendali e i referenti delle case automobilistiche, un appuntamento dedicato agli addetti ai lavori del settore mobilità.

La partecipazione a Ecomondo4Fleet è gratuita e avviene tramite invito. Un’ opportunità per le aziende espositrici che possono coinvolgere chi si occupa del parco auto o dei diversi aspetti della mobilità aziendale.

Mercoledì 7 novembre ⇒Giornata dedicata ai professionisti della mobilità aziendale, con contenuti ad hoc:

  • possibilità di provare su strada le vetture ad alimentazione alternativa disponibili sul mercato;
  • partecipare a seminari e convegni;
  • opportunità di incontrare i referenti delle case automobilistiche;

VEICOLI A BASSE EMISSIONI E AD EMISSIONI ZERO.

La riduzione drastica delle emissioni di sostanze inquinanti e dannose per la salute  e di gas effetto serra è un obiettivo raggiungibile in tempi molto brevi. Veicoli alimentati da biocombustibili liquidi, biometano, elettricità, idrogeno e tecnologie di trazione ibride, ibride plug-in, elettriche rappresentano un portafoglio tecnologico molto ampio e capace di raggiungere l’obiettivo della compatibilità ambientale nelle diverse aree del pianeta e in differenti situazioni di mercato. L’elettrificazione della mobilità apre spazi creativi, economici e imprenditoriali importanti per la realizzazione di una nuova infrastruttura di produzione, distribuzione e stoccaggio intelligente di elettricitàottenuta da fonti rinnovabili, per la diffusione di nuovi vettori energetici come l’idrogeno.

 

Fonte: https://www.cittasostenibile.net/citta-sostenibile/focus/mobilita

Jaguar full-eletric I-Pace, da auto elettriche silenziose a quella che avvisa i pedoni del suo arrivo con un suono.

Le auto elettriche si sono ormai evolute, hanno un’autonomia che consente loro di percorrere lunghi tragitti da una città all’altra, ricaricarle è diventato facile, eppure c’è un aspetto che all’inizio piaceva tanto e adesso sta invece diventando un problema. Considerata l’assenza di sonorità del motore, il bello dell’auto elettrica è che non produce rumore mentre è in movimento. Immaginate una città popolata solo da vetture totalmente elettriche: potrebbe essere un’oasi di silenzio. C’è una controindicazione però: l’assenza di rumore potrebbe essere pericolosa per i pedoni, che non sentirebbero più il sopraggiungere di un’auto mentre attraversano la strada. Per risolvere il problema, Jaguar ha sviluppato un sistema di avvertimento per la sua full-electric I-Pace.

Il sistema Avas (acronimo di Audible vehicle alert system) entra in funzione alle basse velocità ed è stato ideato proprio a tutela dei pedoni, con particolare attenzione per i non-vedenti. Il suono per sentire l’auto sviluppato da Jaguar viene emesso quando la I-Pace viaggia fino a 20 km/h e supera la soglia minima dei 56 dB(A), richiesta dalla prossima normativa europea che riguarderà tutti i veicoli elettrici a partire da luglio 2019.

Gli ingegneri Jaguar hanno lavorato quattro anni per arrivare alla definizione di una sonorità udibile e discreta, che non viene percepita dall’interno dell’auto, e l’hanno testata assieme a “Guide Dogs for the Blind”, la più grande organizzazione di beneficienza del Regno Unito dedicata alle persone affette da cecità. Inizialmente, si era pensato a un suono ispirato ai veicoli aerospaziali, ma gli ingegneri Jaguar si sono resi conto durante i test che al passaggio della I-Pace i pedoni reagivano guardando verso il cielo invece che verso la strada. Prima di scegliere il suono definitivo, quindi, hanno testato diverse varianti, in diverse ambientazioni e in vari scenari urbani.

A livello di tonalità e volume, il suono d’avvertimento aumenta in linea con la velocità del veicolo e, quando viene inserita la retromarcia, viene accompagnato da un tono aggiuntivo che indica il cambio di direzione. Sopra i 20 km/h il sistema Avas si disattiva: per sentire l’arrivo di un’auto elettrica sono sufficienti (si spera) la rumorosità del vento e il rotolamento degli pneumatici.

Fonti: https://www.tempostretto.it/news/tecnologia-auto-elettriche-silenziose-jaguar-pace-avvisa-pedoni-suono.html

https://www.repubblica.it/motori/sezioni/attualita/2018/10/14/news/jaguar_full-electric_i-pace_il_silenzio_uccide-208784302/?ref=RHPF-VM-I0-C6-P2-S3.2-T1&refresh_ce