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Come funziona il noleggio auto a lungo termine?

Il contratto di noleggio a lungo termine è semplice da spiegare. Il cliente firmerà un accordo tramite il quale avrà la disponibilità della vettura dietro il pagamento di una rata mensile che includerà anche servizi accessori come la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’assistenza stradale o la possibilità di avere una vettura sostitutiva in caso di guasto sull’auto.

Grazie a questa soluzione non ci si dovrà ricordare di rispettare tutte le scadenze amministrative dato che saranno incluse nel canone mensile. Una volta giunto al termine del contratto di noleggio a lungo termine il cliente dovrà riconsegnare la vettura senza avere alcuna possibilità di riscattarla.

Noleggio a lungo termine: quando conviene davvero

Prima di sottoscrivere un contratto di noleggio a lungo termine è bene sapere che tipo di utilizzo si fa della propria vettura. Se, infatti, si percorrono in media più di 15.000 Km l’anno e si cambia l’auto con una certa frequenza, allora questa opzione sarà preferibile. Valutate con attenzione la percorrenza chilometrica annuale prima di firmare il contratto e, qualora sia possibile, inserite la clausola dei chilometri illimitati per non trovarvi con spiacevoli sorprese alla scadenza del contratto.

Quali sono i vantaggi del noleggio a lungo termine?

Tra i vantaggi del noleggio auto a lungo termine sicuramente c’è il fatto di non diventare proprietari della vettura e, quindi, di non dover subire la svalutazione del veicolo al momento della vendita, la possibilità di cambiare auto con una certa frequenza allo scadere del contratto e la garanzia di includere nel canone mensile tutta una serie di servizi accessori.

Fonte automobile.it

Gli specchietti virtuali arrivano anche in Europa

Dopo averli annunciati nel 2018, la Lexus ha reso disponibili in Europa i retrovisori esterni digitali. Il primo modello che li utilizzerà sarà la berlina ES Hybrid, che sarà esposta al Salone di Ginevra: per vederli nelle concessionarie italiane bisognerà però attendere fino al prossimo mese di ottobre.

La tecnologia e l’ergonomia. Al posto degli specchietti tradizionali, il sistema prevede la presenza di due piccole telecamere ad alta risoluzione che inquadrano un’area più ampia intorno al veicolo e trasmettono le immagini a due schermi da cinque pollici posizionati internamente, alla base dei montanti anteriori. Le unità esterne sono dotate di riscaldatori integrati per evitare il congelamento o l’appannamento e sono posizionate in modo tale da non essere disturbate da pioggia o neve. È presente anche un sensore di luminosità che riduce automaticamente l’abbagliamento dei fari dei veicoli che seguono durante la guida notturna. In questo modo il guidatore ha una visione migliore e più nitida della zona laterale e retrostante in ogni condizione di guida, riducendo i punti ciechi e migliorando, di conseguenza, la sicurezza di marcia. Le videocamere, inoltre, sono posizionate in alloggiamenti che, essendo più compatti e aerodinamici del retrovisore classico, ostacolano meno il campo visivo del guidatore e contribuiscono a creare meno fruscii aerodinamici, aumentando la silenziosità e il confort nell’abitacolo.

Gli aiuti al guidatore. Quando si utilizzano gli indicatori di direzione o si inserisce la retromarcia, gli schermi automaticamente mostrano una visuale estesa dell’area a fianco e dietro la vettura, eliminando punti ciechi e consentendo manovre più sicure. Il sistema dà una mano anche durante il parcheggio: in questa fase sui monitor compaiono delle linee che indicano le distanze di 20 e 50 cm dal paraurti posteriore e di 50 cm lungo ciascun lato dell’auto. Queste vengono mostrate anche in un’icona sul display che raffigura la posizione dell’auto vista dall’alto. Durante la guida su strade a più corsie il guidatore viene invece aiutato a valutare la posizione delle altre vetture grazie a linee di riferimento in sovraimpressione che indicano distanze di cinque, dieci e 15 metri fino a 70 km/h. A velocità più elevate si aggiunge una linea che indica i 30 metri di lontananza.

Fonte Quattroruote.it

Noleggio a lungo termine: quali vantaggi per i privati

Alzi la mano chi non ha ancora sentito nemmeno una volta parlare di noleggio a lungo termine. Una soluzione che fino a qualche anno fa era confinata più che altro a coloro che detenevano una partita IVA, ma che con il passare del tempo è diventata particolarmente richiesta anche tra i privati. Si tratta di un servizio che offre la possibilità di evitare di comprare una vettura nuova e che porta con sé un gran numero di vantaggi rispetto all’acquisto. Prima di tutto, il vantaggio è sicuramente quello sotto il profilo economico, dal momento che si spende molto di meno in confronto all’esborso che si deve sostenere per l’acquisto di un’auto nuova. Soprattutto da questo punto di vista infatti c’è una sempre maggiore diffusione di piattaforme, che offrono tantissime soluzioni di noleggio auto a lungo termine. Vediamo nel dettaglio i principali requisiti necessari e i vantaggi del noleggio a lungo termine per privati.

L’ACCESSO AL NOLEGGIO A LUNGO TERMINE

L’accesso a questa soluzione, come detto, era riservato prevalentemente a coloro che avevano regolare partita Iva. Oggi si rivela un’opzione sempre più diffusa anche tra i privati cittadini, dal momento che serve solamente avere un codice fiscale valido. Per tutte e due le tipologie di clientela, privati e partita Iva, è fondamentale rispettare un requisito. Ovvero quello di essere in grado di garantire la copertura del corrispettivo che si deve pagare una volta al mese. Si tratta di una spesa sostenibile? Le aziende devono inserire tale costo all’interno del bilancio annuale e devono fare i conti con la presenza o meno di fondi dedicati a tale scopo. Per i privati è necessario avere a disposizione la busta paga da esibire. Si tratta di una documentazione che serve a dimostrare di avere sufficienti entrate per poter coprire il canone mensile.

UN’ALTERNATIVA A TUTTI GLI EFFETTI

Il noleggio a lungo termine si può configurare come una vera e propria alternativa, rispetto all’acquisto di una vettura per uso personale. È chiaro che è fondamentale valutare con la massima attenzione se è davvero conveniente nel caso concreto. Sotto il profilo prettamente economico, l’aspetto più importante da tenere in considerazione è rappresentato dal tasso di svalutazione annuo della vettura. Infatti, tanto inferiore sarà il valore residuo dell’auto, maggiore sarà il vantaggio di optare per il noleggio, in relazione a quanto effettivamente può incidere la polizza di assicurazione Kasko. Immaginando un acquisto con finanziamento di una vettura nuova, si può intuire come il noleggio a lungo termine porti in dote diversi vantaggi. Ma è in ogni caso opportuno valutare con estrema calma e attenzione un po’ tutte le offerte a tasso agevolato delle Case auto. È chiaro che per i consumatori uno dei punti di forza legati alla scelta del noleggio a lungo termine è quello di evitare tutti i costi dell’auto di proprietà, oltre al vantaggio economico.

Fonte Sicurauto

Audi Q4 E-Tron: La Prima Audi Completamente Elettrica

La nuova Audi Q4 E-tron è pronta a conquistare la strada. Alta Efficienza e agilità. L’abitacolo di Audi e-tron dimostra qualità nelle finiture e nei materiali. È infatti dotata di rivestimenti e colori in perfetta armonia fra loro. La fantasia delle cuciture dei sedili richiama i conduttori di un circuito elettrico stampato.

Audi Q4 E-tron motore e ricarica

Audi Q4 E-tron è dotata di due motori elettrici che erogano fino a 408 CV di potenza e 660 Nm di coppia. Per accelerare da 0 a 100 km/h sono necessari meno di sei secondi, e si raggiunge una velocità massima di 200 km/h. La nuova e-tron garantisce elevate performance.


La trazione integrale elettrica, abbinata a una batteria ad alta tensione garantisce un’autonomia di oltre 400 chilometri nel ciclo WLTP. Tutto ciò rende il nuovo SUV Audi perfetto per viaggiare senza rinunciare a comfort e a prestazioni sportive.

La ricarica è semplice e veloce: il sistema di ricarica compact è la soluzione portatile che Audi ha progettato per consentire ricaricare il SUV direttamente nel garage della propria casa.

Il sistema si collega ad una presa domestica da 230 Volt o presa trifase da 400 Volt e il nuovo gioiellino di casa Audi si ricarica completamente in meno di nove ore. Inoltre Il sistema “connect” opzionale raddoppia la potenza di carica fino a 22 Kw.

Inoltre, il SUV può attingere dall’impianto fotovoltaico in modo preferenziale alla corrente prodotta, adattando il proprio fabbisogno alle fasi di irraggiamento solare grazie alle funzionalità avanzate di Audi charging system connect, opzionale.

Nel caso di un viaggio particolarmente lungo, il sistema di gestione termica della batteria agli ioni di litio permette all’auto di ricaricarsi in meno di mezz’ora, con una potenza fino a 150 kW.

Infine, è stata creata l’app myAudi, grazie alla quale il proprietario può effettuare molteplici operazioni da remoto, come la carica o la climatizzazione del mezzo.

Fonte Facilerent

Professionisti e partite Iva danno un nuovo slancio al noleggio a lungo termine

Costo fisso, pacchetti “all inclusive” e flessibilità dell’offerta: sono solo alcuni dei motivi che in questi anni hanno contribuito a una sempre maggiore diffusione del noleggio a lungo termine, complice la nuova filosofia della mobilità che mette al centro il servizio piuttosto che il possesso. Una tendenza diffusa non più solo fra le aziende, ma anche fra i privati. Secondo Aniasa, l’associazione che all’interno di Confindustria rappresenta il settore dei servizi di mobilità, sono oltre 65mila i privati che scelgono il lungo termine. A parità di modello e percorrenza infatti, Aniasa stima una convenienza media del 15% rispetto alla proprietà, senza contare altri vantaggi come il tempo risparmiato per la “burocrazia dell’auto” e le complicazioni legate alla vendita dell’usato.

I contratti sono sempre più spesso cuciti sulle esigenze dei clienti con durate flessibili e possibilità di rinegoziare in qualsiasi momento. Sul mercato le offerte sono tantissime, non solo quelle delle società di noleggio tradizionali: anche le case auto hanno iniziato a proporre soluzioni di utilizzo senza acquisto, sia ad aziende che a privati. Su questa scia è nata da poco anche Popmove, una nuova realtà nel settore del noleggio con l’obiettivo di creare un’offerta on demand dove il cliente sottoscrive un abbonamento base che consente di ottenere una serie di servizi e avere accesso a una vetrina di auto all’interno della quale scegliere. Il veicolo può essere restituito in ogni momento senza penale, o sostituito nel giro di pochi giorni, in base a mutate esigenze familiari o lavorative. Soluzioni per privati arrivano spesso anche dal mondo del banking o dal settore assicurativo, come nel caso del gruppo Unipol che oltre ad offrire soluzioni di Nlt per aziende e professionisti tramite la nuova realtà dedicata UnipolRental, eroga contratti di noleggio per privati tramite la rete di agenzie assicurative UnipolSai che, solo nei primi quattro mesi del 2021, ha sottoscritto oltre 2.500 contratti. Che il settore del lungo termine non sia più solo appannaggio delle aziende lo dimostra anche la crescita di sottoscrizioni da parte di professionisti e partite Iva che, sempre secondo Aniasa, nel 2020 hanno toccato quota 140mila, circa il 12% dell’intera flotta Nlt. In questo caso poi, oltre ai “classici” vantaggi, è possibile accedere a detrazioni e deduzioni che possono arrivare fino al 100% se l’uso del veicolo è esclusivamente per lavoro

Fonte Sole 24 ore

Ibrida, elettrica, diesel: ma che macchina devo comprare…

La domanda più semplice, per chi se ne intende di automobili, è diventata la più complicata. Non si può indicare quale sia la soluzione giusta per chi vuole cambiare auto oggi, se non se ne conosce il profilo di utilizzo.

In parole povere, non esiste più l’auto che va bene per tutti e in qualsiasi occasione. La tecnologia offre più soluzioni rispetto al passato e la questione ambientale ormai è prioritaria, soprattutto nelle città. Il mal di testa da cambio auto, comunque, può essere evitato avendo in mente pochi ma decisivi fattori e alcune caratteristiche chiave di ogni soluzione.

L’elettrificazione è certamente il processo dominante. Auto ibride di tipo Mild-hybrid, Full hybrid, Plug-in hybrid e modelli esclusivamente elettrici sono i protagonisti assoluti dell’evoluzione in corso. Ma non esistono soltanto loro, ci sono le sempreverdi – da più punti di vista – auto a gas Gpl e a metano. E naturalmente è molto ampia l’offerta di versioni non ibride alimentate a benzina o diesel.

L’ibrido Mild-hybrid è caratterizzato da un piccolo motore elettrico e da una piccola batteria. Questi due componenti aggiuntivi consentono lo spegnimento del motore durante le soste e un’aiutino della parte elettrica a quella tradizionale in accelerazione, oltre al prezioso recupero di energia durante le decelerazioni. Il vantaggio nell’acquistarla è che attualmente – anche se non si sa per quanto tempo ancora – è equiparata sul libretto di circolazione alle altre ibride. Gode quindi, dove ce ne sono, dei privilegi concessi alle auto ibride. Con poche centinaia di euro di incremento nel prezzo, si ha un’auto elettrificata che inquina e consuma un po’ meno. Ben presto quasi tutti i modelli a benzina e diesel saranno perlomeno Mild-hybrid.

L’ibrido Full-hybrid ha un motore elettrico decisamente più potente rispetto al Mild-hybrid. Questo consente all’auto di viaggiare in modalità zero emissioni, col motore tradizionale spento, per un’elevata percentuale del tempo e dei chilometri percorsi. Si tratta di tratti in modalità elettrica piuttosto brevi, ma ripetuti di continuo, appena ce ne sono le condizioni. I consumi e le emissioni, nel confronto con auto non ibride, sono ridotti di una percentuale maggiore rispetto al Mild-hybrid. La riduzione è particolarmente sensibile se si circola principalmente in città. Chi vuole entrare nell’era dell’elevata elettrificazione senza cambiare abitudini, fa bene a prendere in seria considerazione questa tecnologia.

Le auto Plug-in hybrid, come le Full-hybrid, hanno un motore elettrico che permette lo spostamento in modalità solo elettrica del veicolo, ma hanno batterie più grandi e ricaricabili anche dall’esterno. Questo consente qualche decina di chilometri di percorrenza ininterrotta in modalità zero emissioni. Quando funzionano a batterie scariche possono avere caratteristiche simili alle Full-hybrid, ma questo cambia da modello a modello in base alla tecnologia del singolo costruttore. Chi fa piccoli spostamenti quotidiani e vuole entrare nell’era della mobilità a zero emissioni, fa bene ad andare a provare una Plug-in hybrid in concessionaria. La condizione per un acquisto soddisfacente è nella possibilità di ricaricare l’auto nel proprio garage oppure sul posto di lavoro. Il prezzo è più alto rispetto ai modelli non ricaricabili e si avvicina a quello dell’auto elettrica. In caso di viaggio, però, la plug-in hybrid consente di spostarsi senza dover pianificare soste alle colonnine. E senza l’inconveniente dei tempi di ricarica, decisamente più lunghi del pieno alla pompa anche in caso di ricarica veloce.

Le auto esclusivamente elettriche a batterie sono certamente le più pulite e le più moderne. Soprattutto se si ricarica con energia prodotta da fonti rinnovabili, com’è garantito da alcune offerte sul mercato. Per valutarne l’acquisto si deve poter accedere quotidianamente con sicurezza a un punto di ricarica, preferibilmente nel proprio garage e sul posto di lavoro. Per gli spostamenti più lunghi si deve pianificare con attenzione il percorso, controllando con cura i luoghi e i tempi di ricarica. Si tratta di una scelta possibile e affascinante, che può far uscire completamente l’auto e l’automobilista dalla trappola dei combustibili fossili e delle emissioni. L’auto ha un prezzo più alto ma l’efficienza del motore elettrico, la bassissima manutenzione e il costo dell’elettricità consentono un risparmio nell’utilizzo. Se ci si muove principalmente in città e si è nelle condizioni indicate, può convenire alle tasche e all’ambiente.

Le auto a gas Gpl e metano in questo momento sono offuscate dalla grande attenzione all’elettrificazione. L’impatto ambientale, specialmente in una prospettiva di diffusione del biometano, prodotto da fonti rinnovabili e non di origine fossile, è molto basso. Guardando all’aspetto economico, nell’utilizzo quotidiano sono nella maggior parte dei casi le più convenienti. Da tenere in seria considerazione se c’è un’infrastruttura di rifornimento presso la quale ci si può recare con regolarità e non si ha ancora voglia di elettrificare la propria esperienza di guida.
Le auto a benzina non ibride sono le principali protagoniste del mercato attuale. Per le auto da città rappresentano ancora l’opzione numero uno, con un’ibridizzazione Mild-hybrid destinata a diffondersi sempre di più. Mentre l’auto elettrica cresce nei numeri, nell’infrastruttura e nella maturità, questa è la tecnologia a buon mercato per la città.

L’auto diesel oggi è guardata con sospetto da una parte degli automobilisti. Dopo essere stata la regina incontrastata del mercato, rappresenta ancora la prima scelta se si fanno molti chilometri e si viaggia principalmente su percorsi extra-urbani. L’economicità del diesel è fuori dubbio, con elevate percorrenze chilometriche per ogni litro e – a maggior ragione – per ogni euro speso alla pompa per il gasolio. Anche in questo caso il Mild-hybrid è destinato a diventare la regola. L’incognita è per chi vive nelle città, che in alcuni casi ne vietano la circolazione nei blocchi del traffico a prescindere dall’anno e dalla normativa di immatricolazione.

Fonte Repubblica.it

Tassazione auto aziendali: quanto è penalizzata l’Italia rispetto agli altri Paesi europei?

Facendo un paragone con gli altri Paesi d’Europa, la tassazione delle auto aziendali italiana non ha eguali (in senso negativo, si intende). Una situazione che si protrae da decenni. Vediamo quanto sono penalizzate le imprese del nostro Paese in termini di deducibilità e detraibilità Iva.

Le recenti parole del premier Giuseppe Conte sulla tassazione delle auto aziendali hanno mitigato, almeno in teoria, la situazione di cui si parla da settimane. Il giro di vite sulle vetture in fringe benefit previsto dalla bozza della legge di Bilancio della Manovra 2020 sarà soggetto, a detta del primo ministro, a “revisioni sostanziali”.

tassazione auto aziendali

Un alleggerimento auspicato che però non cambia un dato di fatto: in materia di fiscalità sulle auto aziendali, l’Italia è già molto penalizzata rispetto agli altri Paesi europei. E non è così da adesso, bensì da tanti anni. Quanto penalizzata? Lo approfondiamo in questo articolo.

Approfondisci: perché il provvedimento sulle vetture fringe benefit sarebbe un clamoroso autogol

TASSAZIONE AUTO AZIENDALI: DEDUCIBILITÀ

In Italia, le auto aziendali a uso promiscuo hanno una deducibilità fissata al 70%, percentuale che, invece, scende al 20% nel caso delle auto in pool (non assegnate). Solo per agenti e rappresentanti di commercio, questa soglia si alza all’80%. Ciò significa che, nella maggior parte dei casi, l’azienda del nostro Paese non deduce almeno il 30% dei costi. Proprio su questo aspetto, è visibile la prima grande differenza tra l’Italia e gli altri major markets europei: in Spagna, Germania, Regno Unito e Franciala deducibilità è al 100%.

C’è poi da considerare il limite di deducibilità fiscale per le auto a noleggio, che in Italia è fermo da oltre due decenni a 3.615 euro (18.076 euro in caso di acquisto o leasing). In Spagna e Germania, invece, non esiste alcun tetto, mentre nel Regno Unito il limite considerato è di 18.200 euro e in Francia di 18.300 euro. Cifre, come si vede, decisamente più alte rispetto all’Italia.

DETRABILITÀ IVA: ITALIA UNICO CASO

C’è poi l’altro grande capitolo, quello della detraibilità dell’Iva, la cui aliquota, nel nostro Paese, è già in partenza più alta rispetto al resto d’Europa. La detraibilità Iva forfetaria sulle auto aziendali in Italia è fissata da tempo al 40%, mentre in tutti gli altri principali Paesi europei, Regno Unito, Francia, Spagna e Germania, la detraibilità Iva è totale (100%). Un aspetto sollevato all’ultimo Automotive Dealer Day dall’intervento dell’allora vicepremier Matteo Salvini.

Questo significa che, prendendo come esempio una vettura dal prezzo di 30.000 euro, senza Iva, quest’ultima in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito, costa 30.000 euro, mentre in Italia, dato che solo il 40% dell’Iva è detraibile, costa 33.960 euro. Una differenza che fa capire al volo il caso unico italiano.

calcolo tassazione uto aziendali

Una situazione che non sembra avere fine: a marzo, il Governo ha infatti chiesto alla Commissione UE di poter prorogare per un altro triennio il regime dell’Iva al 40%. “Si tratterebbe della quinta proroga e, di triennio in triennio, sembrano non sussistere più i motivi straordinari e contingenti – spiega Pietro Teofilatto, direttore della sezione noleggio a lungo termine di Aniasa – La possibilità quindi che si attivi un contenzioso tributario vedrebbe l’Italia in posizione molto delicata, considerando che nel 2006 sullo stesso tema la Corte di Strasburgo obbligò il nostro Paese a stabilire la detraibilità al 100%”.

CONCLUSIONI

Riassumendo, rispetto agli altri Paesi europei, in Italia la tassazione sulle auto aziendali è decisamente penalizzante, in quanto l’azienda da una parte detrae meno Iva, dall’altra deduce meno costi. Tutto questo, ovviamente, va a pesare sui bilanci. 

Negli altri Paesi le auto aziendali, per concludere, hanno trattamenti contributivi uguali a quelli degli altri beni strumentali. In Italia no, il trattamento è ben diverso. Ecco perché un ulteriore inasprimento, che speriamo possa essere scongiurato, costituirebbe l’ennesimo clamoroso autogol.

Quanto costa mantenere un’auto all’anno?

QUANTO MI COSTI – Il costo medio per mantenere un’auto in Italia è di 1.614 euro l’anno, con un incremento di un più 6,58% rispetto ai dati che sono stati registrati nel 2018. È quanto emerge dalle rilevazioni effettuate dal comparatore di offerte SosTariffe, che, ad ottobre 2019, ha analizzato le varie fonti di spesa per l’auto verificando i costi regione per regione. Tra le varie voci di spesa che vanno a definire l’ammontare totale annuo, c’è il carburante, che pesa 891 euro, seguito dalla polizza RC auto, che, in media, costa 573 euro, infine, troviamo il costo del bollo e della revisione, che arrivano a circa 149 euro. 

CHI PIÙ E CHI MENO – Tuttavia il costo annuale per il mantenimento dell’auto cambia da regione a regione, con differenze anche piuttosto importanti. Stando a quanto riportato da SosTariffe, nelle regioni del sud Italia si spende di più; la maglia nera spetta alla Campania, a causa dell’esborso dovuto alla RC auto, che in media costa 1.100 euro all’anno, con una spesa media complessiva di circa 2.112 euro. Sempre a causa del costo della RC auto, risultano care anche la Puglia, con un costo medio di 1.863 euro, e la Calabria, dove la gestione dell’auto comporta una spesa annuale di 1.783 euro. Discorso opposto per la Liguria, dove si spendono mediamente 1.498 euro (grazie ad un costo minore del carburante), che si posiziona al di sotto della media nazionale di oltre 100 euro. Tra le regioni “economiche” rientrano anche il Molise, 1.505 euro all’anno, e la Lombardia, con 1.507 euro; quest’ultima regione riesce a contenere i costi grazie a prezzi medi contenuti per la polizza RC auto, di circa 455 euro all’anno.

2019 IN AUMENTO – Nonostante la presenza di alcune regioni particolarmente virtuose, il 2019, rispetto al 2018, ha fatto registrare un aumento dei costi del +6.58% a causa della crescita significativa registrata in Friuli (rincari maggiori del 35%; 1.117 euro all’anno nel 2018 che sono cresciute a 1.509 euro nel 2019), Valle d’Aosta (+22%; 1.259 contro 1.536 euro), Puglia (+22%; da 1.529 a 1.863 euro) e Emilia Romagna (+20%; da 1.314 a 1.576 euro). 

IN CALO – Tra le regioni in controtendenza, il Molise (i costi registrano un calo del 19,76% con oltre 300 euro in meno), Umbria (dove si è passati da oltre 1.893 del 2018 a 1.624 euro nel 2019, con un calo del 14.17%), e Veneto, con la spesa annuale che passa da 1.722 euro a 1.649 euro registrando un calo del 4.26% (in questa regione si registra il costo più alto per il carburante che incide sulla spesa complessiva per 1.000 euro all’anno circa). Nonostante sia una delle regioni più care d’Italia, nel 2019 sono diminuite del 2% le spese in Campania, dove la spesa passa da 2.155 a 2.112 euro, con un risparmio di poco più di 40 euro. In calo anche la spesa per gli automobilisti del Trentino Alto Adige dove l’esborso annuale per il mantenimento del veicolo si fermano a 1553 euro, con un calo del 1.67% rispetto al 2018. 

Tutti pazzi per la Zonda Pagani: 6,8 milioni per un esemplare del 2017

Senza fine: la crescita delle quotazioni per le supercar italiane non conosce davvero sosta. All’asta di RM Sotheby’s, organizzata in concomitanza del Gp di F1 una Pagani Zonda del 2017 (quindi non esattamente un’auto d’epoca…) è stata battuta per l’incredibile prezzo di 6,8 milioni.

“Incredibile” perché la supercar di San Cesaro sul Panaro è appena uscita di produzione ed è già considerata una “classic car”. Anzi una “instant classic” come chiamano i collezionisti auto del genere. Ma “incredibile” anche in rapporto alle quotazioni di altri miti, considerando che alla stessa asta, una Mercedes SL Ali di gabbiano del 1956 è stata venduta ad appena 1,5 milioni di dollari.

Il mondo del collezionismo insomma cerca nuove strade, mai battute prima e legate ad auto più moderne e (relativamente…) più facili da usare.

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Salone di Los Angeles, Giulia o Mustang Mach-E quante novità

Tante novità nella rassegna che si svolge dal 22 novembre al 1° dicembre. Protagonisti i brand italiani del Gruppo Fca, Alfa Romeo in particolare ma anche Bmw, Volkswagen e Ford

Si chiude l’anno in una delle location più belle fra quelle che ospitano i tanti saloni dell’auto in giro per il mondo. Los Angeles e la California, infatti, sono da sempre la “culla” dell’auto, ma anche del cinema, oltre che dell’hi-tech che ha finito col rivoluzionare l’utilizzo tradizionale dell’auto trasformandola in uno smartphone a quattroruote. Per non parlare dell’attenzione per l’ambiente che in California è più viva che in qualsiasi altro stato dei Stati Uniti: non è un caso che Tesla abbia la sua sede proprio qui. E il salone dell’auto (22 novembre-1 dicembre per il pubblico, 20 e 21 novembre per la stampa) non può che rispecchiare questo contesto che vede convivere le auto elettriche con il bolidi con tanta “cavalleria” sotto al cofano o le auto più lussuose se non addirittura glamour. Insomma il trionfo dell’auto in tutte le sue varianti, inclusi i concept specie se lasciano intravedere dei nuovi modelli che non passeranno inosservati. Novità alcune esclusivamente dedicate al grande mercato americano, insieme ad altre destinate anche alla “vecchia” Europa o in alcuni casi l’occasione per lanciare un’inedita strategia per i brand. Insomma di tutto e anche di più senza contare, però, che fra le diverse anteprime annunciate quelle che meritano una segnalazione particolare sono circa una decina che andiamo a scoprire per quanto si sa già a pochi giorni dal loro debutto in pubblico al Los Angeles Auto Show 2019.

Alfa Romeo, debuttano le rinnovate Giulia e Stelvio

Il restyling dei due modelli del Biscione è evidente soprattutto all’interno dove arriva un touchscreen da 8,8 pollici per il sistema di infotainment aggiornato che offre un hotspot Wi-Fi, aggiornamenti software via etere e la funzione di chiamata di emergenza integrata. Ma al salone debutta anche il più grintoso suv compatto di Fiat, la 500 X in versione Sport.

Audi E-Tron Sportback ma anche super Q8 RS

Si allarga l’offerta dell’elettriche premium della Casa dei “quattro anelli” con la versione sportiva della E-Tron, la Sportback accreditata di una potenza di oltre 400 Cv e di uno stile più intrigante rispetto al crossover dal quale deriva. Ma non solo, perché Audi fa debuttare al Salone la più “cattiva” fra le RS, realizzata sulla base del suv di punta del brand, Q8.

BMW con la Serie 2 Gran Coupé e non solo

È il più compatto coupé a quattro porte del costruttore tedesco e deriva dalla rinnovata Serie 1 a trazione anteriore con la quale condivide molti motori, compreso il due litri a benzina da 300 Cv della M235i x Drive. In aggiunta Bmw espone due supercar, la M2 CX e la M8 Gran Coupé da 600 Cv.

Ford Mustang Mach-E, l’atteso Suv elettrico

Lo stile si ispira a quello della supercar a “stelle e strisce” più famosa al mondo, la Mustang che da modello diventa di fatto un brand, ma sotto al cofano dispone di un powertrain completamente elettrico in grado di garantire oltre alla trazione integrale anche un’autonomia superiore ai 500 km che arriverà anche in Italia a fine 2020, ma sarà ordinabile a breve.

 

Hyundai PHEV il “rivoluzionario” suv ibrido plug-in

Si ispira alla show car Le Fil Rouge svelata dal costruttore coreano l’anno scorso e motorizzato con un’alimentazione ibrida plug-in. È destinato a inserirsi nella gamma a fianco dell’attuale suv Santa Fe proponendosi come una sorta di variante più sportiva. Dettagli di stile come il tetto spiovente, i passaruota squadrati e un inedito anteriore.

Kia e la rinnovata berlina d’alta gamma Optima

Dopo aver svelato le sue nuove forme in Corea dove sarà in vendita entro l’anno, debutta anche a Los Angeles per il resto del mondo. Il look è cambiato ed ora l’ammiraglia Kia è più elegante e importante. Da segnalare che la versione per il mercato europeo sarà in vendita anche da noi nel corso del 2020 dovrebbe essere identica alla Optima asiatica.

Mini, nuova Clubman John Cooper Works

L’uso intelligente dello spazio e le caratteristiche di guida agili hanno permesso alla Mini di guadagnare una fedele comunità di “fan” negli Stati Uniti. Dal rilancio del marchio, la versione moderna col feeling Mini ha guadagnato costantemente più popolarità. La rete di concessionari del brand inglese negli Usa comprende 122 concessionari suddivisi in 39 stati.

Porsche 911 con cambio manuale e la Taycan 4S

Nel primo caso non si tratta di un modello nuovo, ma di una dotazione altrettanto intrigante, il cambio manuale offerto negli Usa senza alcun tipo di sovrapprezzo per la Porsche 911. Altro debutto in pubblico a Los Angeles per la versione di ingresso alla gamma Taycan, la sportiva elettrica: si tratta della 4S con una potenza inferiore rispetto alle Turbo e Turbo S.

Toyota Rav4 PHEV in versione plug-in Hybrid

Dopo lo show messo in scena dal costruttore giapponese alla rassegna di Tokyo, Toyota propone anche a Los Angeles un doppio debutto, il primo inedito rappresentato dalla versione plug-in del Suv Rav4, uno dei suoi modelli a “ruote alte” fra i più venduti. A cui si aggiunge la nuova Mirai ad idrogeno che aveva debuttato per la prima volta proprio nel salone californiano.

Volkswagen ID. Space Vizzion

È destinata ad ampliare l’offerta di modelli elettrici di Volkswagen la ID. Space Vizzion proposta per ora in versione concept, ma molto simile al modello che dovrebbe debuttare sul mercato nel 2021 che abbinerà le caratteristiche aerodinamiche di una Gran Turismo con la spaziosità di un suv. Insomma una station wagon dalla vocazione sportiveggiante.