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AutoItaliana ritorna in edicola dopo 50 anni

Un viaggio meraviglioso. Nel corso dei suoi cinquant’anni di storia, Auto Italiana è sempre riuscito ad assecondare i suoi tempi, accompagnando i suoi lettori in quel fenomenale viaggio di libertà e progresso che l’automobile aveva permesso. E oggi, con il nuovo AutoItaliana “riparte un viaggio meraviglioso in cui si sale in un lussuoso abitacolo per andare alla scoperta di storie che nessuno ha mai raccontato”, per usare le parole del direttore, David Giudici. “Con un unico obiettivo: rendere omaggio all’Italia e al saper fare italiano che tutto il mondo ci invidia”.

Passione, stile, cultura. AutoItaliana torna in edicola, a distanza di mezzo secolo, per reinterpretare il macrocosmo dell’auto attraverso un mix di contenuti inedito, dove le parole chiave, sottolineate dai colori della nostra bandiera sin dal “payoff” di copertina, sono “passione | stile | cultura”. Valori che s’intrecciano in un filo diretto con il nostro territorio, alla scoperta di quelle donne e di quegli uomini che, attraverso i loro sogni e il loro ingegno, hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia. Che non è fatta di sole macchine (e qui viene il bello). Scandite da un ritmo agile e incalzante, del tutto libero dalle regole dell’editoria motoristica tradizionale, su AutoItaliana le storie di automobili sono porte d’accesso a mondi nuovi e inesplorati che stravolgono il copione e da accessori diventano protagonisti.

Made in Italy. Il nostro nuovo magazine, che affianca Ruoteclassiche e Youngtimer, s’affaccia nel mondo dei maschili: è un contenitore lifestyle che tratta gli argomenti di interesse per l’uomo contemporaneo. Con testimonianze dirette, racconti in prima persona, firme d’autore e immagini esclusive, AutoItaliana raccoglie tutto ciò che concorre a definire lo stile e le eccellenze “Made in Italy” a livello globale. Potremmo definirlo un prodotto nuovo e di altissima qualità, pensato per un target certamente appassionato del mondo auto, ma ancor più capace di cogliere le nuove tendenze in quanto amante del bello e cultore del lusso. E infatti, parliamo di una rivista trimestrale con tutti i connotati di un libro: 192 pagine di carta patinata di grande qualità, copertina opaca, un oggetto fisicamente bello da ogni punto di vista. Il numero di Autunno 2019 è in edicola, gli altri anticiperanno le prossime stagioni. E nel mezzo, il profilo Instagram @auto.italiana.

Nissan IMk: la concept elettrica e intelligente a prova di città

Proseguono le evoluzioni della famiglia di concept car “IM” di Nissan: dopo IMx (2017), IMs (Detroit 2019) e IMq (Ginevra 2019), ecco la piccola IMk. Una citycar ultracompatta (lunga 3,43 m, larga 1,51 m e alta 1,64 m) con forme da monovolume, insieme a soluzioni tecniche e tecnologiche che la rendono perfetta per le metropoli sempre più connesse e congestionate. Si tratta di una concept car 100% elettrica, che evolve il linguaggio stilistico di Nissan e promuove la Nissan Intelligent Mobility, la visione Nissan su come i veicoli sono alimentati, guidati e integrati nella società.

Attesa per la presentazione al Salone di Tokyo (25 ottobre – 4 novembre), IMk nasce per migliorare la qualità della vita degli occupanti e ridurre lo stress derivato dalla circolazione nelle grandi città. Il powertrain è elettrico, la guida è semi-autonoma, grazie al più avanzato sistema Nissan ProPILOT di assistenza alla guida. Presente infatti il ProPILOT Remote Park che permette all’auto di cercare parcheggio da sola e tornare autonomamente a prendere i passeggeri una volta richiamata tramite app, oltre al sistema che permette di guidare senza mani in autostrada.

Satoru Tai, Executive Design Director di Nissan, la descrive così:

IMk unisce un look moderno ed essenziale, ispirato alla tradizione giapponese, con una tecnologia dei veicoli elettrici all’avanguardia. Svincolato dai convenzionali concept del segmento, il suo design si intreccia con la cultura giapponese. Si tratta di un piccolo lussuoso veicolo elettrico che mi auguro molti clienti guideranno.

Il design di Nissan IMk rispecchia la nuova filosofia stilistica di Nissan, chiamata Timeless Japanese Futurism: in pratica, si adotta in maniera stilizzata il tradizionale design giapponese, con linee fluide e un particolare color rame Akagane, omaggio agli artigiani che hanno realizzato opere d’arte con questo elemento.

Non manca la calandra V-motion, che qui è stilizzata e sembra realizzata lavorando il legno, altro materiale sempre presente nell’arte manifatturiera del Giappone. Altri elementi come i paraurti, i cerchi, i finestrini, le luci posteriori sono ispirati ai disegni in mizuhiki, sottile corda fatta di carta di riso giapponese.

L’accoglienza delle architetture giapponesi si ritrova nell’abitacolo di Nissan IMk: le sedute propongono uno spazio accogliente e rilassante, con tonalità chiare per i rivestimenti e inserti in color Akagane e legno vero sparsi qua e là. Tanta è la digitalizzazione: oltre al pulsante Start e al cambio, il cruscotto del concept IMk è privo di comandi fisici.

Entrati nella vettura, i comandi e le impostazioni per il comfort dell’abitacolo sono visualizzati con icone soft illuminate all’interno della finitura Akagane, che diventa dunque un materiale smart. Un display trasparente senza cornice riporta, sotto forma di ologrammi, le informazioni principali per il conducente.

Quando viene utilizzata la superficie touch, ad esempio per scorrere una mappa, lo schermo è attraversato dall’immagine di uno stormo di uccelli. Un occhio attento può notare un lieve motivo ispirato ai volatili sul prism, alludendo a come questo tipo di display possa prendere vita. Questo è solo uno dei modi con cui il concept IMk offre interattività e personalizzazione, aggiungendo emozione all’esperienza di guida.

L’esperienza digitale non finisce qui: attraverso il riconoscimento dello smartphone del cliente, la vettura può adattare automaticamente le sue impostazioni personali, incluse la posizione del sedile, l’illuminazione interna e i comandi del clima. E ancora: prima di partire per un viaggio, IMk informa il conducente del miglior orario di partenza tramite smartphone, considerando delle variabili come ad esempio lo stato del traffico. Infine, durante gli spostamenti, gli occupanti possono sfruttare la tecnologia di interazione uomo-macchina Invisible-to-Visible svelata al CES 2019.

FONTE: hdmotori.it

Fiat Panda elettrica-benzina e gli altri modelli ibridi

Con la Centoventi Concept in arrivo 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti

 

L’accordo con Terna per la sperimentazione congiunta di tecnologie e servizi di mobilità sostenibile, come il vehicle-to-grid (v2g), lo stretto legame con università e politecnici per la ricerca (senza dimenticare momenti di studi ludici come la Formula Sae, la gara internazionale tra studenti universitari che progettano, costruiscono e mettono in pista vetture da competizione): Fca sta vivendo un momento “green” magico che fa da apripista per una pioggia di novità elettriche.

Complessivamente, FCA introdurrà 13 modelli totalmente nuovi o profondamente rinnovati e un piano di elettrificazione con l’inserimento in gamma di 12 versioni elettriche di modelli nuovi o già esistenti.

  • {}Roberto Di Stefano, responsabile e-Mobility FCA region EMEA
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Il tutto con una forte “impronta” italiana perché, ad esempio, la La 500 BEV, che presto sarà prodotta nello stabilimento di Mirafiori, è stata ideata, disegnata e quindi ingegnerizzata a Torino, dove FCA sta implementando un centro di eccellenza sull’elettrico. Inoltre, lo stabilimento di Melfi sta lavorando per poter produrre le Jeep Renegade e Compass PHEV, così come farà Pomigliano per la Panda ibrida. 

  “Ci teniamo molto a questo aspetto – ci ha spiegato Roberto Di Stefano, responsabile dell’area e-Mobility per la regione EMEA in Fiat Chrysler Automobiles – perché la transizione verso la mobilità elettrica rappresenta una vera rivoluzione industriale che sta trasformando le fabbriche, le competenze dei dipendenti di FCA e della rete commerciale e che allo stesso tempo, vuole garantire una continuità produttiva della filiera automotive nazionale”.

“Per FCA – ha spiegato Di Stefano – i fattori abilitanti affinché la mobilità elettrica si realizzi, soprattutto in Italia, sono il coordinamento delle politiche di incentivazione e di circolazione, in particolare in ambito urbano, per garantire al cliente un quadro chiaro e certo nel momento in cui valuta l’acquisto di queste vetture. Inoltre, è necessario fornire supporto agli investimenti per le infrastrutture di ricarica -pubbliche e private – sia all’acquisto sia semplificando e rendendo coerenti le procedure per le differenti installazioni”.

Di certo la rivoluzione è arrivata e i nuovi modelli ibridi ed elettrici di prossimo arrivo (già nella prima metà del 2020), spingono il colosso FCA in una direzione mai vista prima.

Forte anche l’impegno sul piano delle infrastutture: Fca con Enel X ed Engie, offrirà ai clienti la possibilità di installare punti di ricarica privati in base a ogni necessità, e di creare soluzioni di ricarica economiche e facilmente accessibili in ambito pubblico.

Dal punto di vista del prodotto, come dicevamo, la Jeep Compass e la Renegade sono già pronte (saranno commercializzate nella prima metà del 2020) e adottano la stessa tecnologia plug in ibrida. Fra le idee il fatto che la trazione sull’asse posteriore non sarà fornita da un albero di trasmissione, ma dal motore elettrico dedicato, permettendo di svincolare i due assi e gestire la coppia erogata in maniera indipendente e migliore rispetto a un sistema meccanico.

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

FONTE: Repubblica.it

Gruppo FCA – Lettera al cda della Renault: “Fusione alla pari”

La Fiat Chrysler Automobiles ha inviato al consiglio di amministrazione della Renault una proposta non vincolante per integrare le rispettive attività tramite una fusione alla pari. L’annuncio, che conferma le prime indiscrezioni lanciate dal Financial Times, è stato dato dallo stesso gruppo italo-statunitense in vista di una riunione del cda della Casa francese in corso a Parigi.  

Terzo colosso del settore. La proposta – spiega in un comunicato FCA – “fa seguito a iniziali dialoghi operativi tra le due società per identificare prodotti e ambiti geografici in cui si potrebbe collaborare, in particolar modo nello sviluppo e nella commercializzazione di nuove tecnologie. Tali dialoghi hanno chiarito che una più ampia collaborazione tramite una aggregazione migliorerebbe sostanzialmente l’efficienza del capitale e la velocità nello sviluppo dei prodotti. Il razionale dell’aggregazione è anche rafforzato dal bisogno di prendere decisioni coraggiose per cogliere su larga scala le opportunità che si sono create nel settore automobilistico in campi come la connettività, l’elettrico e i veicoli a guida autonoma”. Nel caso la Renault accettasse tale proposta nascerebbe il terzo maggior produttore automobilistico al mondo (dietro solo a Toyota e Volkswagen) con circa 8,7 milioni di veicoli venduti, un posizionamento di primo piano nelle tecnologie per l’elettrico, nei segmenti premium e nei mezzi commerciali nonché una presenza globale “più ampia e più bilanciata” rispetto a quella delle due attuali società.

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Nessuna chiusura di stabilimenti. FCA esclude, inoltre, la possibilità che l’operazione abbia un impatto sulle strutture produttive delle due società con conseguenze sul fronte occupazionale. “I benefici dell’operazione proposta non si otterrebbero con la chiusura di stabilimenti, ma deriverebbero da investimenti più efficienti in termini di utilizzo del capitale in piattaforme globali dei veicoli, in architetture, in sistemi di propulsione e in tecnologie”, scrive il gruppo guidato da Mike Manley, sottolineando le nuove opportunità generate dall’aggregazione grazie alle competenze, alle dimensioni e alle risorse apportate singolarmente al nuovo sodalizio. 

Una fusione alla pari. L’operazione di aggregazione vedrebbe la creazione di una holding con sede in Olanda e quotata a Milano, Parigi e a New York che controllerebbe una nuova azienda in cui gli azionisti di ciascuna delle due società attuali riceverebbero una quota equivalente di azioni. In pratica, si tratta di una “fusione alla pari”, con i soci FCA e Renault che si troverebbero a detenere ciascuno il 50% del capitale. Il consiglio di amministrazione della holding sarebbe composto inizialmente da 11 membri, per lo più indipendenti. Di questi, quattro sarebbero nominati in rappresentanza della FCA, quattro in quota Renault e uno designato dalla Nissan. Gli attuali diritti di voto raddoppiati esistenti in entrambi i gruppi non verrebbero replicati nella società frutto della fusione, ma tutti gli azionisti avranno la possibilità di acquisire nuovi “loyalty voting rights” a partire dal completamento della transazione.  

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In programma lo spin-off di Comau. Per raggiungere la perfetta parità degli attuali perimetri aziendali, la Fiat Chrysler dovrà, però, mettere in atto una serie di operazioni con l’obiettivo di ridurre l’attuale divario nelle valutazioni borsistiche. Attualmente, il gruppo italo-statunitense ha una capitalizzazione di mercato di circa 18 miliardi di euro e la Renault di poco superiore ai 14,5 miliardi. Per allineare tali valori, la proposta prevede che gli azionisti FCA ricevano un dividendo straordinario di 2,5 miliardi di euro e, tramite uno scorporo, anche le azioni della Comau. Se lo spin-off dell’azienda di robotica industriale non dovesse andare in porto, i soci riceveranno un dividendo supplementare di 250 milioni.

I benefici dell’operazione. Nella proposta, la FCA elenca anche i doveri, benefici commerciali e industriali generati dall’unione di quelli che vengono definiti come “punti di forza complementari”, a partire dalla “copertura completa” del mercato automobilistico grazie a marchi premium come Maserati e Alfa Romeo, a brand low-cost come Dacia e Lada e alla presenza nei veicoli commerciali. Dal punto di vista geografico, la Renault può fare leva su una forte presenza in Europa, Russia, Africa e Medio Oriente, mentre gli italo-americani godono di un forte posizionamento in Nord America e America Latina. Pertanto il nuovo gruppo, sulla base dei volumi di vendita del 2018, sarebbe la quarta realtà automotive in Nord America, la seconda nell’area Emea (Europa, Medio-Oriente-Africa) e la prima in Sud America e avrebbe maggiori risorse per accrescere la propria presenza nella regione Asia-Pacifico. Inoltre, i ricavi sarebbero pari a quasi 170 miliardi, con un utile operativo di oltre 10 miliardi e un utile netto superiore a 8 miliardi. 

Sinergie per 5 miliardi. Nel complesso, vengono stimate sinergie complessive per oltre 5 miliardi di euro entro sei anni, per effetto principalmente della convergenza delle piattaforme, del consolidamento degli investimenti nei sistemi di propulsione e nell’elettrificazione e delle economie di scala. Circa il 90% delle sinergie verrebbero generate da risparmi sugli acquisti (il 40% circa), da efficienze nella ricerca e sviluppo (30%) e nella produzione con la possibilità di “ridurre il numero complessivo di piattaforme di veicoli di circa il 20% e delle famiglie di motori di circa il 30%. Le sinergie, al netto dei 3/4 miliardi di costi necessari per dare vita alla nuova realtà automobilistica, produrrebbero flussi di cassa netti neutri nel primo anno e positivi a partire dal secondo anno in poi.  

Per ora, Nissan fuori dai giochi. Al momento, la proposta di aggregazione non riguarda la Nissan. La Casa di Yokohama è controllata dalla Renault con il 43% del capitale, ma dall’arresto di Carlos Ghosn è fonte di attriti con i francesi per la questione del progetto di fusione voluto proprio dall’ex presidente. La Fiat Chrysler indica esplicitamente il suo obiettivo per i mesi successivi all’eventuale via libera all’aggregazione con la Régie: “FCA è impaziente – quale parte di un’unica azienda con Groupe Renault – di lavorare con le società partner dell’Alleanza, alla ricerca dei modi in cui creare ulteriore valore per tutti i membri. FCA riconosce lo standing e i risultati raggiunti dai partner di Groupe Renault e vede significativi vantaggi previsti da una partnership allargata, per tutte le parti. La fusione di FCA e Groupe Renault insieme con i partner Nissan e Mitsubishi sarebbe la più grande alleanza OEM al mondo, vendendo più di 15 milioni di veicoli annui”.  

La reazione di Piazza Affari. In attesa della risposta della Renault, il mercato borsistico ha reagito con entusiasmo alla proposta di aggregazione. A Milano le azioni FCA sono oggetto di forti ordini di acquisto e dopo un’iniziale difficoltà nel fare prezzo, sono entrate agli scambi con un rialzo del 18,7% per poi perdere leggermente quota. Intorno alle 9.15 segnano un guadagno del 15,71% e un valore di 13,256 euro.

Fiat Concept Centoventi, torna lo spirito del cinquino

In occasione del suo 120esimo anniversario, Fiat presenta a Ginevra la Fiat Concept Centoventi, nuova pietra miliare nella storia di Fiat. Da sempre pioniere della mobilità democratica, oggi Fiat propone una soluzione per rendere la mobilità elettrica accessibile a tutti.
“Democratizzare” ciò che fa tendenza è parte del DNA del brand: “The ABC of cars. Affordable But Cool”.
Con Fiat Concept Centoventi, sarà il cliente a configurare gli interni, scegliere gli accessori e adattare gli spazi in base alle proprie necessità, creando quindi una vettura unica, sempre.
La personalizzazione si spinge oltre: il pack modulare di batterie della Fiat Concept Centoventi permette di estendere il range da 100 a 500 km semplicemente acquistando o noleggiando unità di batterie aggiuntive.
Fiat Concept Centoventi è una “tela bianca” prodotta in una sola livrea che, attraverso il programma “4U”, può essere “dipinta” dal cliente scegliendo tra 4 tettucci, 4 paraurti, 4 copriruota e 4 pellicole esterne.
Mopar è il brand FCA dedicato ai prodotti e ai servizi aftersales, e partner del marchio Fiat nello sviluppo della Fiat Concept Centoventi. Mopar svilupperà, produrrà e si occuperò della logistica degli accessori per Fiat Concept Centoventi.
Fiat Concept Centoventi richiama gli stilemi del marchio famosi nel mondo, che sono diventati elementi distintivi del design e della creatività italiana.

Principali dati tecnici di Fiat Concept Centoventi
• Lunghezza: 3680 mm
• Altezza: 1527 mm
• Larghezza: 1740mm (con specchietti 1846 mm)
• Passo: 2430 mm
• Sbalzo anteriore: 658 mm
• Sbalzo posteriore: 592 mm

Motor Show: sarà a maggio 2019 non a Bologna, ma a Modena

FINE DI UN CLASSICO? – Il Motor Show di Bologna continua le sue tribolazioni. Quando era già fissata la conferenza stampa di presentazione dell’evento previsto come al solito per i primi di dicembre nel quartiere fieristico bolognese, è arrivata la doccia fredda: niente edizione 2018 e prossima edizione a Modena nel prossimo mese di maggio 2019. La decisione non è dipesa dagli organizzatori, ma da Bologna Fiere, la società proprietaria dell’area espositiva. Soltanto nei giorni scorsi Bologna Fiere ha comunicato al Motor Show che a dicembre saranno già in corso i lavori di ampliamento dei padiglioni. Una situazione che priva il Motor Show dell’area su cui si svolgono normalmente le gare, molto importanti nel bilancio della rassegna motoristica per il pubblico che attirano. Gli organizzatori della kermesse hanno allora optato per la cancellazione dell’edizione 2018 con rinvio al mese di maggio e non a Bologna ma Modena. 

UN SALONE DIFFUSO – Nell’annunciare la novità la società del Motor Show ha anche accennato ad alcune caratteristiche dell’evento modenese. Sarà un salone diffuso, vale a dire con gli eventi sparsi in diverse location della città, con il coinvolgimento dei musei Ferrari, Lamborghini e Pagani. Le gare si svolgeranno invece sulla pista di Marzaglia, quella nota come autodromo di Modena. Niente da fare invece per il classico Memorial Bettega, non essendo state individuate a Modena aree idonee per la manifestazione.