Menu Chiudi

Noleggio auto a lungo termine: verso un radicale cambiamento

L’anno della consacrazione, quello che sembra schiudere le porte a un futuro radioso. Il noleggio auto a lungo termine va e lo fa anche a velocità sostenuta, spinto dalla convinzione degli automobilisti ad affidarsi ad un sistema che gli permette maggiore flessibilità e stress ridotto ai minimi termini, grazie al pagamento di un canone mensile pensato in base a ogni esigenza personale.

I numeri in Europa crescono a dismisura e il mercato italiano è in linea con questo trend positivo, complici anche i prezzi decisamente competitivi che includono praticamente tutte le spese. Il noleggio a lungo termine, ad oggi, vanta una quota di mercato pari ad un quarto del complessivo, almeno secondo i dati registrati da UNRAE nei primi 8 mesi del 2018. È stata ampiamente superata la cifra delle 200 mila auto immatricolare e, andando a fare un confronto con l’anno precedente, si scopre come la formula del noleggio abbia registrato quasi il 13% di immatricolazioni in più.

Numeri evidenti che esprimono una tendenza chiara, destinata a crescere sempre di più con il trascorrere del tempo. C’è in atto un cambiamento di mentalità da parte degli utenti, disposti a rivedere il concetto della mobilità inteso in maniera tradizionale. Tante le proposte di noleggio auto a lungo termine, diversificate e di grande qualità, a seconda del segmento di interesse.

 

Fonte: https://www.snapitaly.it/breaking-news/noleggio-auto-a-lungo-termine/

Auto guida autonoma 2018: a che punto siamo?

È ormai diventato uno degli argomenti più interessanti dell’automotive, anche se ancora non è così popolare come dovrebbe. Eppure non c’è casa automobilistica che non stia cercando di dire nell’ambito della guida autonoma e le pesanti acquisizioni in termini societari di aziende che operano nel settore Tech ne sono la più vivace testimonianza. Quali sono le novità sulle auto a guida autonoma 2018? Quali sono i paesi più impegnati in questo settore?

Negli Stati Uniti sono, ovviamente, mille passi avanti noi, con Google e General Motors che son già a fare test e prove su strada da tempo, gli ingegneri giapponesi della Toyota portano avanti progetti importanti nel proverbiale silenzio orientale che li contraddistingue, ma hanno già quasi pronto e-Palette, un autobus completamente autonomo che debutterà alle Olimpiadi di Tokyo del 2020 e in Europa c’è chi si dà da fare, soprattutto in Germania dove si consuma l’eterna sfida tra Mercedes, BMW e Volkswagen, con l’ultimo dei tre che si classifica, almeno per ora, primo con la sua Audi A8, l’automobile autonoma più avanzata attualmente presente sul mercato.

Siete quindi d’accordo con noi che è arrivato il momento di fare il punto della situazione?

Auto a guida autonoma e disabilità

Si  tenuto recentemente a Milano il #FORUMAutoMotive 2018 durante il quale il tema della guida autonoma ha fatto rima con un altro argomento di grande interesse, ossia la disabilità; perché in effetti è proprio questo uno dei più grandi vantaggi offerti dalla macchina che si guida completamente da sé: permettere a chi non ha il completo controllo dei suoi organi sensoriali di raggiungere quell’autonomia di movimento che oggi gli è negata, o concessa con molto difficoltà.

Ci aveva già provato IBM un paio di anni fa, quando aveva presentato Olli, il prototipo di bus completamente automatico dedicato ai disabili, dotato di rampe per disabili e vari sistemi di aiuto installati a bordo; stampato direttamente in 3d e guidato da Watson, un bot in grado di dialogare anche con i passeggeri. Che fine ha fatto? Olli è vivo e vegeto: fa lezioni all’Università di Buffalo e test drive a Berlino; insomma, porta, e presenta, in giro per il mondo la sua tecnologia e cerca di sensibilizzare i cittadini che incontra sul tema auto a guida autonoma e disabilità.

Ciò che è emerso dal #FORUMAutoMotive, a dichiarazione di Pierluigi Bonora, giornalista e promotore dell’evento, è come il settore dell’automotive sia pronto a spiccare il volo in tal senso, anche se non mancano le difficoltà e la strada da percorrere è ancora lunghissima; ciò che rallenta lo sviluppo è la totale carenza di un efficace adeguamento della rete stradale e una precisa normativa che permetta ai costruttori di raffinare i loro progetti. Perché, e questa è la buona notizia, l’auto a guida completamente autonoma c’è già.

Auto guida autonoma: le normative nei vari paesi

Insomma, il panorama è vivace e scoppiettante e non è un caso che l’Unione Europea abbia finanziato il Progetto L3Pilot, 36 milioni di euro in 4 anni per testare i sistemi di guida autonoma in condizioni reali sulle strade del Vecchio Continente.

Forse niente rispetto a quanto fatto dalla California, dove le automobili completamente automatiche possono girare liberamente da giugno scorso, ma sicuramente di più di quanto firmato dall’ex Ministro Delrio, il quale con il Decreto Smart Road ha quantomeno autorizzato i test di guida autonoma e stanziato 2 milioni di euro per lo sviluppo del progetto.

Google e General Motors: il testa a testa al vertice della classifica

Partiamo dalle due aziende che più hanno da dire in questo ambito.

Big G, con la sua spin off Waymo, l’unica ad oggi ad aver effettuato test su auto senza né volante né pedali e ad aver ottenuto dallo stato della California, proprio in questi giorni, il permesso di testare prototipi senza neanche il collaudatore a bordo, non ha problemi per quanto riguarda lo sviluppo tecnologico; semmai ha difficoltà per quanto riguarda la produzione su larga scala. Nonostante, infatti, l’accordo stretto con FCA a inizio gennaio, grazie al quale equipaggerà con la sua tecnologia 62mila Chrysler Pacifica, e il più recente sottoscritto con la regale Jaguar, per rendere autonomi 20.000 modelli di Jaguar I Pace, il SUV completamente elettrico di Coventry, non è semplice trovare altre case automobilistiche pronte a collaborare al fine di abbassare i costi di produzione, ad oggi ancora improponibili.

Sotto questo profilo se la cava molto meglio General Motors, che nel 2016 ha acquistato Cruise Automation e ha messo in cantiere la bella Chevrolet Bolt. I 2,75 miliardi di dollari arrivati da Honda Motors, che acquisisce il 5,7% di GM Cruise, mettono l’azienda in una condizione di tranquillità economica, anche se manca ancora qualche step tecnologico per raggiungere Google-Waymo. Il prototipo autonomo di GM, infatti, si ferma alle 25 miglia all’ora, oltre le quali non garantisce gli standard di sicurezza, e conta ancora qualche incidente di troppo durante i test. Forse è questo il motivo per cui ha annunciato, facendola slittare, l’uscita ufficiale su strada della prima autovettura a guida autonoma per fine 2019, mentre è partito proprio in questi giorni in Arizona il nuovo servizio passeggeri a pagamento totalmente autonomo di Waymo, prima azienda al mondo a riuscire a produrre, e quindi a garantire gli standard di sicurezza, un veicolo a guida completamente autonoma..

Auto guida autonoma 2018: Tesla e l’Autopilot

Più indietro l’azienda dell’eclettico Elon Musk, anche a causa del tragico incidente del 2016 in cui ha perso la vita un fedele teslista che con fiducia aveva attivato l’Autopilot della sua Model S e si era distratto, andando a finire sotto il rimorchio di un camion non registrato dal sistema di assistenza alla guida avanzato progettato dall’azienda.

Ora è tutta una corsa, corsa lenta, a dire il vero, visto che l’uscita è prevista non prima del 2020, per le nuove versioni di Model S e Model X che montano un vero e proprio sistema di guida autonoma, il perfezionamento estremo di quell’Autopilot  che non ha “visto” il camion due anni e mezzo fa. Senza, però, il Lidar, l’hardware che spara raggi laser per mappare le strade, dai più considerato indispensabile per garantire la sicurezza, perché Elon è convinto che non serva

E l’Europa che fa?

Che succede, invece, sulle strade del Vecchio Continente? La sfida si gioca, quasi inutile sottolinearlo, tutta in Germania.

In cima alla lista abbiamo Daimler-Merceds, con il lancio dell’Intelligent Drive, che riconosce pedoni e ciclisti e si avvicina molto all’Autopilot di Tesla. La collaborazione è stata stretta con Bosch e Nvidia e per ora è tutto un testare sulle strade di Böblingen, vicino a Stoccarda, dove Daimler ha uno stabilimento.

Più indietro, invece, la rivale storica di Monaco di Baviera che per ora è sulle strade della California a testare 40 veicoli segretissimi, realizzati grazie alla collaborazione con Intel.

Poi c’è lei, la VW, che con la Audi A8 ha già messo su strada il Traffic Jam Pilot, dotato già di Lidar, che permette al pilota di andare in tutta sicurezza senza mani fino alla velocità di circa 60 km/h. Il 2020 è la data promessa da Ingolstadt per un’automobile a guida completamente autonoma, ma bisogna aspettare fino al 2021 per poter vedere una vettura che abbia il livello di sicurezza 4.

 

Fonte.

Peugeot 508 Hybrid e 3008 Hybrid4: il futuro della casa del leone

Anche ad ottobre scorso la grande kermesse automobilistica all’Expo parigino – come abbiamo già avuto modo di dirvi siamo stati al Salone di Parigi per potervi dare notizie fresche fresche – è stata un grande successo e si è rivelata essere la consueta grande vetrina per i nuovi modelli e per i progetti più innovativi delle case automobilistiche che vi hanno partecipato Non è mai facile districarsi tra le tante novità che il settore dell’automotive sforna ad ogni stagione, ma quest’anno il tema intorno al quale si sono sfidati a suon di gioielli tecnologici i maggiori gruppi automobilistici è stata lei: l’auto elettrica declinata in tutte le sue varianti, a testimonianza che il total green non è più una follia per pochi ma sta diventando sempre più il futuro per tutti.

Per questo non possiamo non aggiornarvi sulle novità di Peugeot, che a Porte de Versailles ha presentato la Peugeot Hybrid 508 Hybrid, anche in versione SW, e la Peugeot 3008 Hybrid4, entrambe equipaggiate con le nuove motorizzazione plug-in ibride e benzina, che promettono ben 50 km in modalità total green.

Peugeot concept: l’e-Legend, la sportiva elettrica che si guida da sola

Prima di passare a raccontarvi delle due nuove protagoniste plug-in hybrid della Casa del Leone, vogliamo, però, spendere due parole sulla Peugeot e-Legend, la deliziosa concept car elettrica dalle linee rétro – si ispira all’iconica Peugeot 504, la berlina “con gli occhi della Loren”, tanto per dare qualche stimolo commemorativo ai nostalgici più impenitenti – che sembra un’astronave spaziale: una volta attivata la funzione di guida autonoma, infatti, volante e pedaliera spariscono, o meglio si ritraggono, e i sedili si reclinano, in modo che il guidatore possa godersi tranquillo i rivestimenti di velluto di seta azzurra, le finiture di legno Paldao proveniente da foreste rinnovabili, l’aria profumata dell’abitacolo – ci sono due diffusori di fragranze – e lo schermo ricurvo da 46’’ su cui possono essere visualizzati i contenuti multimediali preferiti..

Insomma, roba da film di fantascienza, come l’autonomia dichiarata che arriva a 600 km, a quanto pare, 500 dei quali ricaricabili in appena 25 minuti con il sistema di ricarica rapida integrato. Per chi lo preferisce, ovviamente, esistono anche due modalità di guida classica.

Peugeot 508 Hybrid: la stilosa ammiraglia di casa diventa plug-in

Torniamo alla più “terrestre” Peugeot 508, l’elegantissima berlina dalle linee affusolate  e molto ricercate che ha da poco subito un sontuoso restyling che la rende ancora più bella. La versione ibrida plug-in, che abbiamo ammirato a Parigi si vedrà sulle nostre strade a partire dall’autunno dell’anno prossimo, sarà equipaggiata dal motore a benzina 1.6 PureTech sovralimentato, in modo da poter sprigionare fino a 180 CV, associato a quello elettrico posto sull’avantreno, che arriva a 110 CV, per una potenza combinata di 225 CV.

Quattro le modalità di guida, dalla ZEV, quella completamente elettrica, per un’autonomia di 40 km e una velocità massima di 135 km/h, a quella Comfort, con cui entrano in gioco le sospensioni a smorzamenti pilotato. Il cambio è l’EAT8, l’automatico a 8 rapporti che, però, sulle versioni plug-in ha una frizione multidisco al posto del convertitore di coppia, per rendere ancora più delicato il passaggio da una marcia all’altra.

Come abbiamo detto all’inizio, in autunno vedremo anche la Peugeot 508 SW in versione ibrida, tanto per far capire che la casa automobilistica d’oltralpe non ha alcuna intenzione di rinunciare a quel segmento di mercato rappresentato da quegli automobilisti che non si sono convertiti al SUV ma la comodità e lo spazio li ricercano ancora nella vecchia ma sempre amata station wagon.

Peugeot 3008 Hybrid4, il SUV sportivo plug-in a trazione integrale

Stesso cambio automatico rivisitato, batterie un po’ più grandi, qualche cavallo in più che esce dal motore, si arriva a 200 con la propulsione termica e a 300 con quella combinata, un raddoppio di motore elettrico, posto, il secondo, sull’asse anteriore, la trazione integrale, che non è presente neanche sulle versioni a propulsione termica,  e l’i-Cockpit rivisto – è presente anche sulla 508 – per tenere sotto controllo i parametri dei consumi delle batterie, con tanto di grafici di flussi di energia che, lo ammettiamo, sono un po’ ipnotici, sono gli ingredienti principali della Peugeot 3008 Hybrid4, il SUV della casa del Leone in versione ibrida. Disponibile anche la mappa dei punti di rifornimento presenti sul percorso.

Non manca, inoltre, la frenata rigenerativa, con recupero dell’energia sul rilascio dell’acceleratore, e la funzione e-Save, che permette di utilizzare parte dell’autonomia in modalità totalmente elettrica.

Entrambe le versioni dispongono, infine, delle modalità di guida Sport, per chi ha il piede un po’ più pesante, e Hybrid, che tiene sotto controllo i consumi e e contiene le emissioni di CO2 nel limite massimo di 49 g/km.

Molte sono, quindi, le promesse che abbiamo raccolto sotto lo stand Peugeot, promesse che noi personalmente non vediamo l’ora di poter provare.

Le batterie della Peugeot 508 Hybrid e della Peugeot 3008 Hybrid4: pro e contro

In entrambi i modelli i pacchi di batterie agli ioni di litio si trovano sotto il divano, in modo da non rubare posto ai bagagli. Quelli della berlina sono da 11,8 kW, mentre arrivano fino a 13,2 kw quelli del SUV. Decisamente capienti, ci si ferma a 40 km di autonomia per la Hybrid e si arriva fino a 50 km per la Hybrid4, hanno, però, il difetto di essere lente a ricaricarsi: con la presa di casa ci vogliono fino a 7 ore, che scendono a quasi 2 se si ha il Wallbox da 6,6 kW.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/peugeot-508-hybrid-3008-hybrid4/

nuova Jeep Cherokee 2019: più bella e più tecnologia ma il prezzo non cambia

Se c’è un brand che sta andando veramente bene tra quelli che compongono l’ormai grande famiglia del Gruppo FCA è quello delle “sette feritoie”, ovverosia Madame Jeep, la casa automobilistica che produce alcuni tra i SUV più belli di sempre.

La politica commerciale intelligente e aggressiva del marchio, infatti, da quando è diventato un po’ tricolore ha messo sul mercato modelli come la Jeep Renegade e la Jeep Compass, che hanno conquistato il pubblico più giovane e sono entrate senza troppa fatica nella top ten delle auto più vendute, e noleggiate, degli ultimi anni.

In questo articolo, tuttavia, vogliamo occuparci di un grande classico, perché a settembre è arrivata la nuova Jeep Cherokee 2019, il restyling del mitico, seppur giovane, SUV compatto di casa, per progettare il quale i creativi di FCA si sono ispirati addirittura a un’icona come il CJ-5 Renegade il fuoristrada “dal naso lungo” che ha conquistato tutti i wild boy degli anni ‘70.

A noi questa nuova Cherokee 2019 è piaciuta così tanto che l’abbiamo subito arruolata nella nostra flotta e, per essere certi di aver fatto una buona scelta per voi, abbiamo organizzato unabella giornata di prove su strada, per capire cosa è cambiato rispetto al passato, quali sono state le migliorie o, perché no, anche i peggioramenti.

Scheda tecnica Nuova Jeep Cherokee 2019Scheda tecnica Nuova Jeep Cherokee 2019

Nuova Jeep Cherokee 2019: design

Frontale più aggraziato ed elegante, che strizza l’occhio al pubblico più giovane rimodulando le linee di disposizione dei gruppi ottici, ora disposti su due fasce e non più su tre. Fari diurni e fendinebbia vengono ben sagomati dalla nuova struttura in acciaio leggero che li definisce, e li separa, dal paraurti, ora decisamente più signorili.

La firma ottica, quindi, si allunga, sia sull’anteriore che sul posteriore, dove viene contornata anche da luci rosse a LED, e sottolinea, e conferma, il carattere assolutamente distintivo del baby SUV di casa. Cambia anche il portellone, che integra la targa e diventa apribile con più facilità, grazie al comando posto nella parte inferiore del paraurti.

Nuova Jeep Cherokee 2019: gli interni

Poche, invece, le novità per l’abitacolo della nuova jeep Cherokee 2019. Gli interni restano, infatti, più o meno uguali: serioso, e leggermente imponente, il cruscotto, finiture di pregio senza strafare, tanti portaoggetti e sedili molto confortevoli. Ciò che migliora è lo spazio nel portabagagli, che arriva, con sedili reclinati, fino ad un volume di 1.555 litri, ma se la gioca bene anche in formato standard, grazie al divano posteriore scorrevole che permette di passare da 448 litri a 570 litri senza dover abbattere i sedili.

La plancia di comando è rappresentata dall’Uconnect™, il sistema di infotainment targato FCA: navigatore, mappe 3D, display tattile capacitivo, Apple CarPlay e Android Auto. Non manca niente, insomma.

Rigorosamente a richiesta, infine, il tetto panoramico CommandView, enorme. Perfetto per contare le stelle che cadono. Un’ultima chicca? I paddle al volante, per una spolverata di sportività che non guasta per nulla.

A tutta sicurezza con la nuova Cherokee 2019

La nuova Jeep Cherokee fa il pieno di ADAS, per garantire il massimo della sicurezza a bordo. Difficile elencarli tutti, sinceramente.

Partiamo dal telaio realizzato con acciai altoresistenziali al 65%, a prova di tamponamento;  proseguiamo con il pacchetto di telecamere, comprese quelle per il parcheggio, il sistema di antiribaltamento (ERM), avvisi e segnali acustici per ogni sospetto di pericolo, frenata automatica, il sensore per il mantenimento della carreggiata e il limitatore di velocità. Tutto di serie.

Per chi vuole strafare, poi, c’è il pacchetto completo di assistenza per il parcheggio, che ci manca poco e fa tutto da solo, e il Cruise Control adattivo con funzione Stop&Go, che frena da solo.

Nuova Cherokee 2019: motorizzazioni e prezzo

Per ora non c’è il propulsore a benzina, atteso per il 2019 quando entrerà in scena il grintosissimo allestimento Thailhawk che metterà su strada ben 270 CV, per i fanatici del pedale dell’acceleratore. Dobbiamo, quindi, accontentarci dell’affidabilissimo diesel Multijet 2.2, da 194 CV, quello che noi offriamo ai nostri clienti, e da 150 CV, in arrivo a breve.

Nuovo filtro per ridurre le emissioni di NOx, visti i tempi bui che corrono per i diesel, e cambio automatico a 9 rapporti TorqueFlite, per il 194 CV; sarà manuale ed a 6 rapporti quello montato sulla versione meno potente da 150 CV.

Ottime notizie, infine, per il portafoglio. Il prezzo della nuova Jeep Cherokee 2019, infatti, non sale, nonostante il restyling. Si resta intorno ai 43.000 per il modello entry level e ai 52.000 per il top di gamma.

Come va?

Benissimo! Forse lo sterzo manca un po’ di precisione e la rumorosità è ancora un po’ eccessiva, ma perché vogliamo essere proprio severi. Per il resto si viaggia con vero piacere, si sta comodi sui sedili anche in cinque, si hanno tutti i comandi a portata di mano, le sospensioni morbide e se si vuole fare dell’off-road non c’è da preoccuparsi, perché i sistemi di trazione integrale, per i modelli che ne sono dotati, sono stati ulteriormente migliorati. Si arriva dal Jeep Active drive I, il più basico, al Jeep Active Drive Lock, il più estremo, in gradi di far superare ostacoli di una certa difficoltà, in dotazione solo della già citata Trailhawk, l’unica vera tigre di casa.

Certo va anche detto che la nuova Jeep Cherokee 2019 è nata per soddisfare chi ama fare i viaggi in crociera e predilige la comodità e l’idea di potersi rilassare al volante. Gli aspiranti piloti, insomma, potrebbero non essere entusiasti perché la bella SUV del marchio statunitense ormai Made in Italy non ha molta voglia di scattare, se si considera che per arrivare a 100 km/h da ferma ci mette quasi 10 secondi.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/nuova-jeep-cherokee-2019/

Auto elettriche, le più affidabili

Quali sono le auto elettriche migliori e più affidabili per autonomia? Ovvero, quali di queste macchine “a pile” non rischiano di lasciarci a piedi perché si scaricano? un calcolo parziale ma non improvvisato, basato sulle tariffe delle colonnine di rifornimento Enel Drive (0,40 euro al Kw/h) attesta che le due vetture migliori per autonomia sono la Tesla Model S e la sua gemella Model T. Si tratta di due autentiche super-car dal prezzo non certo alla portata di tutti (anzi!) con velocità massime di oltre 200 Km/h. Ma dal punto di vista dell’autonomia id viaggio, quantomeno, sono abbastana sicure di portarci a destinazione: entrambe sono in grado di viaggiare con le batterie piene per oltre 550 chilometri. Terza in classifica la Rénault Zone (la Clio elettrica) che fa 380 km con un pieno di energia elettrica. Quarta la Golf-E che si ferma a 300 chilometri di autonomia. Quinta la Hyndai Ioniq che va ricaricata dopo 280 km. Per quanto riguarda i costi di ricarica, la vettura elettrica più conveniente è la Citroen C-Zero: farle il pieno costa solo 5,80 euro. Al secondo posto la Mitsubishi MiEv che si ricarica al massimo con 6,40 euro. Invece la Hyundai Ioniq, che si ricarica al massimo con 11,30 euro, presenta il miglior rapporto costi/percorrenza: con un solo euro di ricarca si fanno quasi 25 chilometri! Altro che la benzina…

 

Fonte: inAuto & Moto

Mercedes sbaraglia il salone di Parigi e declina al futuro le sue proposte

Mercedes Classe B: new model 2019

L’iconica monovolume di casa si rinnova e diventa più dinamica e sportiva, grazie a linee di design più stilizzate rispetto a quelle precedenti. Qualche centimetro in più in lunghezza e più posto all’interno, con il divanetto che si fa scorrevole, ma anche nuovi sistemi di infotainment, con i due display MBUX, dotati di assistente virtuale intelligente, dell’ormai ovvio touchscreen e di realtà aumentata.

La Nuova Classe B, al debutto sotto la Tour Eiffel, è bella anche fuori: nuova mascherina trapezoidale sull’anteriore, in mezzo alla quale spicca il logo Mercedes, l’ammiccante fanaleria allungata a LED e le linee ribassate del tetto, che la rendono molto più filante di prima. A scelta anche la possibilità di avere la versione con assetto ribassato e le ruote fino a 19’’per chi ha un’anima più grintosa.

Mercedes Classe A: restyling e novità

Anche la Classe A si rinnova, con la versione ibrida e con la Mercedes-AMG A35, che si fa bella con le nuove linee di design sportive, come le appendici aerodinamiche, e mette sotto il cofano il motore turbo a benzina 2.0, che eroga una potenza di 306 CV, e promette grandi trasformazioni anche per quanto riguarda la scocca, la trazione, le sospensioni e la dinamica di guida, che diventa più sportiva ma non al punto di infastidire che preferisce una guida più tranquilla.

Anteprima mondiale, invece, per la nuova Mercedes Classe A Sedan, la berlina stilosissima a quattro porte che abbandona i due volumi grazie al montante centrale che va dalla testa alla coda, compatta le linee e aggiunge aerodinamicità. Tredici sono invece, i centimetri che si vanno ad aggiungere alla lunghezza, per una capacità di carico di 420 litri, anche se la conformazione allungata e ristretta del posteriore può dare qualche problema per i carichi più ingombranti.

Mercedes GLE 2019: le novità

Saliamo qualche gradino e arriviamo nel mondo SUV, con la seconda generazione di Mercedes GLE, che si propone carico di innovazioni tecnologiche e di sistemi di guida avanzati, come l’E-Active Body Control, in grado di riconoscere anche i gesti delle mani e delle braccia del conducente, tanto per fare un esempio.

Nuovo anche il muso, con linee che sottolineano la grinta e la potenza che hanno sempre contraddistinto il Mercedes GLE; otto sono, inoltre, i centimetri che vengono aggiunti al passo e immenso, infine, il bagagliaio, che sfonda i 2.000 litri di volume, a sedili reclinati ovviamente.

Anche in questo caso non manca la versione ibrida, con alternatore starter-elettrico che supporta il motore a sei cilindri.

EQC: il SUV elettrico di Stoccarda

Ce lo siamo tenuto per ultimo perché merita la ribalta della scena allestita da Mercedes a Parigi: stiamo parlando di ECQ, il nuovo SUV completamente elettrico di casa, che, almeno secondo le intenzioni dei costruttori di Stoccarda, dovrebbe fare da apripista al futuro di Stoccarda in generale e ai prossimi dieci modelli tutti elettrificati, in arrivo entro il 2022, in particolare.

Quattrocentootto sono i CV, due i motori elettrici asincroni posti su due assi, 450 i km di autonomia dichiarati, 40 i minuti per ricaricare fino all’80%, ovviamente da una stazione di ricarica da 110 kW, e 5,1 i secondi per arrivare da 0 a 100 km/h. Questi sono i numeri principali dell’imponente, ricercato e prestigioso SUV elettrico che ha il compito di rivoluzionare le sorti di Mercedes.

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/mercedes-novita-salone-parigi-2018/

Ecomondo4fleet – Ecomondo 2018 6-9 Novembre

Ecomondo4Fleet è la piattaforma di incontro tra fleet manager, mobility manager, gestori parchi veicoli aziendali e i referenti delle case automobilistiche, un appuntamento dedicato agli addetti ai lavori del settore mobilità.

La partecipazione a Ecomondo4Fleet è gratuita e avviene tramite invito. Un’ opportunità per le aziende espositrici che possono coinvolgere chi si occupa del parco auto o dei diversi aspetti della mobilità aziendale.

Mercoledì 7 novembre ⇒Giornata dedicata ai professionisti della mobilità aziendale, con contenuti ad hoc:

  • possibilità di provare su strada le vetture ad alimentazione alternativa disponibili sul mercato;
  • partecipare a seminari e convegni;
  • opportunità di incontrare i referenti delle case automobilistiche;

VEICOLI A BASSE EMISSIONI E AD EMISSIONI ZERO.

La riduzione drastica delle emissioni di sostanze inquinanti e dannose per la salute  e di gas effetto serra è un obiettivo raggiungibile in tempi molto brevi. Veicoli alimentati da biocombustibili liquidi, biometano, elettricità, idrogeno e tecnologie di trazione ibride, ibride plug-in, elettriche rappresentano un portafoglio tecnologico molto ampio e capace di raggiungere l’obiettivo della compatibilità ambientale nelle diverse aree del pianeta e in differenti situazioni di mercato. L’elettrificazione della mobilità apre spazi creativi, economici e imprenditoriali importanti per la realizzazione di una nuova infrastruttura di produzione, distribuzione e stoccaggio intelligente di elettricitàottenuta da fonti rinnovabili, per la diffusione di nuovi vettori energetici come l’idrogeno.

 

Fonte: https://www.cittasostenibile.net/citta-sostenibile/focus/mobilita

Le auto più noleggiate in Italia, tra conferme, smentite e sorprese

Alcune anticipazioni prima di entrare nel dettaglio: la FCA sbaraglia la concorrenzaconquistando tutte le medaglie disponibili, compresa quella di legno, e qualche altra posizione di prestigio; bisogna, invece, uscire dalla top ten per trovare auto di maggior cilindrata e maggior impegno stilistico, così come si deve arrivare fino alla 17° e alla 18° posizione per incontrare due delle utilitarie più amate di sempre, ossia la Lancia Ypsilon e la Toyota Yaris., icona di glamour e stile la prima e regina delle ibride la seconda, che ci aspettavamo di trovare in posizione migliore.

Dominio FIAT: podio completo

Forse non vi stupirà scoprire che l’imperatrice indiscussa del noleggio a lungo termine, così come lo è anche delle vendite, è lei: la FIAT Panda. Consumi contenuti, piacevolezza di guida, grande scelta di motorizzazioni e allestimenti e passione, queste sono le caratteristiche che legano in modo indissolubile gli italiani alla versatile utilitaria di Torino.

 

Dal secondo al quarto posto compreso della classifica delle auto più noleggiate in Italia troviamo invece la mitica 500, simbolo del più raffinato Made in Italy, declinata in tutte le sue versioni più accattivanti: l’argento va alla 500L, la versione Station Wagon, il bronzo alla rotondissima versione base, con i suoi interni curati e i tanti equipaggiamenti di serie, e il quarto posto alla più grintosa 500W, il SUV compatto del Lingotto che dà del filo da torcere ai modelli più blasonati della concorrenza.

Le straniere più richieste sono la Ford Fiesta e la Peugeot 308

La compatta dell’Ovale Blu, l’utilitaria con il carattere da sportiva, conta fans sia tra gli automobilisti più “âgée” che tra i più giovani, grazie al felice restyling che l’ha vista protagonista. La Fiesta è la compatta più tecnologica che c’è e da oltre 40 anni accompagna tutti i componenti della famiglia ovunque,con brio e quel giusto tocco di semplice eleganza.

 

Lasciamo gli Stati Uniti e torniamo in Europa, sotto la Torre Eiffel, per l’esattezza, dove “abita” la Peugeot 308, la bella berlina del Leone dalle linee slanciate e sportiveggianti, dotata di sistemi di sicurezza all’avanguardia e super tecnologica, che si dimostra, un po’ a sorpresa, tra le auto più noleggiate in Italia..

Scontra al vertice: Nissan Qashqai e Jeep Renegade

Grande battaglia si combatte nella seconda parte della classifica, dove troviamo il capostipite dei crossover, il nipponico Nissan Qashqai, davanti alla nuova regina del segmento, ossia la Jeep Renegade.

Spazioso, pratico, comodo e confortevole il primo, insomma perfetto per scarrozzare in città, e anche fuori, una famiglia numerosa e sempre in movimento; elegante, frizzante e innovativa, la seconda, alla quale bisogna tributare il merito di essere riuscita, insieme alla “sorellina” Jeep Compass, a conquistare un pubblico più ampio e più easy.

Derby tedesco: Audi A4 e BMW Serie 3

Di gran livello anche la prossima sfida, che vede scendere in campo la “Signora degli Anelli”, Sua Maestà l’Audi A4, elegante, raffinata, tecnologica e preziosa, a tutti gli effetti la vettura più significativa della casa automobilistica, e la BMW Serie 3, una delle regine del Salone di Parigi che si è appena concluso, nella sua nuova versione, ancora più bella, raffinata e tecnologica. Posizione in classifica? Undicesima l’ammiraglia di Ingolstadt e quindicesima la berlina sportiva di Monaco.

Alfa Romeo Giulietta: la berlina young del Quadrifoglio

Chiudiamo la nostra panoramica  sulle auto più noleggiate in Italia con l’ultimo posto della Top Twenty , l’Alfa Romeo Giulietta, la berlina compatta del Biscione che sprizza personalità ed energia da ogni poro, con quella sua carrozzeria ben sagomata e i vistosi gruppi ottici che la caratterizzano. Ideale per chi è disposto a sacrificare qualche centimetro di spazio ad un piacere di guida quasi ineguagliabile.

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/auto-piu-noleggiate-italia/

Quanti incidenti con le auto aziendali

Secondo una ricerca svolta sulla base dei dati forniti dalla LeasePlan, ogni 100 auto che circolano per lavoro ogni anno 74 hanno un incidente.

L’effettuazione pratica dello studio è stata opera dei ricercatori del Dipartimento di Economia dell’Università di Bologna in collaborazione con Econometrica. Il dato più rilevante scaturito dalla ricerca è che in Italia ogni 100 veicoli aziendali che circolano ogni anno ci sono 74 incidenti, il che significa che ogni quattro mezzi, tre hanno un sinistro. Che non è poco. Altro indicatore interessante è quello relativo alla distribuzione geografica dei sinistri. Le regioni più colpite dagli incidenti stradali “aziendali” sono la Liguria, l’Umbria e l’Abruzzo. Quelle dove invece il numero dei sinistri è più contenuto sono la Puglia, il Veneto e la Sicilia.

I ricercatori hanno anche elaborato le statistiche raccolte da LeasePlan per verificare il livello di sinistrosità delle reti viarie delle varie regioni. Dall’elaborazione risulta che la regione a maggiore sinistrosità è la Liguria (fatto 1 il valore medio italiano, in Liguria si arriva a 1,6; sempre per i veicoli utilizzati per lavoro). Le altre regioni in cui il bilancio è più negativo di quello medio nazionale sono l’Umbria (1,5), l’Abruzzo (1,3), le Marche (1,2), il Trentino Altro Adige 1,2), e il Lazio (1,1). In linea con la media nazionale sono Piemonte e Molise (1). Più virtuose dell’intero paese risultano Toscana (0,9), Sardegna e Calabria (0,8), Valle d’Aosta, Basilicata, Emilia Romagna (0,7), Lombardia (0,6), Campania (0,5), Friuli Venezia Giulia (0,4), Puglia, Veneto e Sicilia (0,3)

ANDAMENTO DURANTE L’ANNO – Quanto al periodo che registra la maggior percentuale di sinistri i mesi in cui si verificano i “picchi” più alti sono gennaio e febbraio. Nel primo caso il numero di incidenti è più elevato del 13% rispetto al dato relativo all’intero anno; a febbraio il differenziale è del 14%. Analoga è la differenza riscontrata per il mese di marzo (+13%), mentre per aprile e maggio sono perfettamente allineati con il valore annuo e in estate c’è invece una differenza in meno. Ad agosto in particolare il numero degli incidenti è inferiore del 21% nei confronti della media di tutto l’anno.

Fonte: https://www.alvolante.it/business/news/quanti-incidenti-auto-aziendali-357779

Il noleggio auto a lungo termine conviene: vantaggi pratici e agevolazioni fiscali

Non si arresta il boom del noleggio auto a lungo termine: conviene più, almeno quasi sempre, sottoscrivere un contratto con un’azienda che opera in tale settore che acquistare un’automobile, nuova o usata che sia.

A dirlo non siamo noi, che potremmo essere considerati anche di parte, ma i dati ufficiali che segnano di mese in mese percentuali costantemente in crescita. Basta dare un’occhiata all’ultimo articolo che abbiamo pubblicato sull’andamento delle immatricolazioni per capire di cosa stiamo parlando: ad agosto il noleggio a lungo termine ha registrato un incremento del 35% rispetto al medesimo mese dell’anno scorso.

In effetti i vantaggi sono così numerosi che questo sta succedendo non deve stupire più di tanto. Se il noleggio a breve termine, infatti, soddisfa le esigenze di chi ha bisogno di un’autovettura per brevi periodi, quello a lungo termine dà la possibilità di poter utilizzare un mezzo di trasporto per anni, proprio come fosse di proprietà, pagando una sola e unica rata mensile omnicomprensiva.

Il noleggio auto a lungo termine conviene a tutti

Nato come formula dedicata ai professionisti e alle aziende, negli ultimi tempi il noleggio auto a lungo termine è diventato anche molto gettonato tra i privati; sono, infatti, più di 30.000 gli automobilisti che hanno noleggiato un’auto nell’ultimo anno. Poter guidare una vettura, magari un ultimo modello o un top di gamma, senza doversi preoccupare di tagliandi, assicurazione, bollo e tutte le noiose incombenze burocratiche che solitamente gravano sugli automobilisti privati è una soluzione che ha conquistato, a ragione, molti fans, soprattutto da quando le aziende di noleggio a lungo termine hanno cominciato ad immettere sul mercato formule adatte a tutte le tasche.

Tuttavia non si può negare che il noleggio auto a lungo termine conviene soprattutto ai professionisti e alle aziende, che possono contare su mezzi sempre efficienti, condizione indispensabile quando si percorrono tanti chilometri, e possono anche usufruire delle interessanti agevolazioni fiscali che rendono il NLT ancora più vantaggioso.

Noleggio a lungo termine: perché conviene

Ne abbiamo già parlato, ma è bene ribadire i punti principali che contraddistinguono il noleggio a lungo termine e lo rendono così appetibile.

Con il “full rent”, in pratica, si affitta, attraverso la sottoscrizione di un contratto un mezzo di trasporto che soddisfa le esigenze del cliente per un periodo di tempo prolungato, che dura in media 4/5 anni; a fronte della rata mensile, esistono ormai molte offerte che non prevedono l’anticipo iniziale, si acquisisce il diritto di poter guidare l’automobile, o il furgone, e si acquista una sorta di “pacchetto chiavi in mano” che comprende l’assicurazione Kasko, il bollo, le spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, con tanto di cambio pneumatici secondo le normative vigenti, e spesso anche l’assistenza stradale in caso di incidenti e guasti. A ciò bisogna aggiungere che alla scadenza del contratto è possibile rinnovarlo, cambiando, magari, il modello di autovettura, facoltà, quest’ultima, che garantisce a chi guida di poter avere a disposizione autovetture sempre nuove e di ultima generazione.

Fiscalità noleggio a lungo termine

Come abbiamo già accennato, l’altro grande vantaggio, riservato, però, ai professionisti e alle aziende, è quello di poter usufruire di importanti sgravi fiscali.

Le società, ad esempio, cui sono intestati mezzi di trasporto per uso strumentale, ovvero quelle aziende la cui attività dipende dai veicoli locati, possono arrivare a dedurre i costi relativi al veicolo ed a detrarre l’IVA fino al 100%.

Diversa, invece, la fiscalità del noleggio a lungo termine per i professionisti che usano il mezzo di trasporto un po’ per lavoro un po’ per esigenze personali e per le aziende cui sono intestate autovetture per un uso non strumentale all’attività di impresa. Il questi casi si possono dedurre fino al 20% del canone mensile e delle spese accessorie, per un limite di deducibilità massimo di 3.615,20 Euro, e detrarre fino al 40% di IVA, cifre non altissime ma abbastanza significative per il computo finale

Cambiano, però, le percentuali nel caso in cui il mezzo di trasporto oggetto di noleggio sia dato in uso promiscuo a un dipendente: la deducibilità sale fino al 70%, mentre la detraibilità rimane fissa al 40%, a meno che non venga dimostrato l’uso esclusivo aziendale, che fa salire la percentuale fino al 70%.

Criteri particolari sono, infine, previsti per gli agenti di commercio, i quali possono dedurre fino all’80%, con un limite di deducibilità massimo di 5.164.57 Euro, sul canone annuo e sulle spese accessorie, e detrarre il 100% di IVA.

Conclusioni…

…Il noleggio auto a lungo termine conviene sempre. L’affermazione è innegabile ed è valida per tutte le categorie di automobilisti, soprattutto per quelli che fanno molti chilometri nel corso dell’anno, non vogliono rinunciare a guidare macchine nuove e tecnologiche e hanno il desiderio di liberarsi di tutte le incombenze burocratiche che sono connesse alla proprietà di un’automobile.

Per i professionisti, le società e le aziende, inoltre, il risparmio è ancora maggiore e si traduce in termini anche pratici, grazie alla fiscalità noleggio a lungo termine prevista, che permette di risparmiare cifre notevoli sia sulle imposte dirette che su quelle indirette.

 

Fonte: https://www.auto-noproblem.com/blog-noleggio-lungo-termine/noleggio-auto-lungo-termine-privati-conviene/