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Fca anticipa i benefici della tecnologia 5G

La città di Torino ha ospitato la “5GAA World Conference and Demonstration” e il gruppo Fca, fedele alla sua strategia sul fronte dell’innovazione, ha partecipato attivamente all’importante evento.

  D’altronde, quando ha progettato la piattaforma Uconnect la casa del Lingotto ha predisposto la possibilità di poter integrare le innovazioni future, in particolare proprio l’avanzata tecnologia 5G.

Questa piattaforma integrata per veicoli connessi ha consentito a Fca di creare un “ecosistema globale” per migliorare l’esperienza di guida sia all’interno, sia all’esterno del veicolo poiché il 5G rappresenta una rivoluzione concettuale della connettività nel campo automotive.
L’evento torinese ha dimostrato come due vetture connesse possano comunicare tra loro e con il cloud, migliorando così la sicurezza e la qualità di guida.

  La tecnologia 5G porterà una nuova generazione di comunicazioni ad alta velocità e bassa latenza e Fca ha presentato cinque nuovi sistemi che permetteranno di beneficiare di questi vantaggi: Forward Collision Warning, Urban Geo-referenced Alert, Stationary Vehicle Warning, Emergency Electronic Brake Light warning e See Through.

  “Il sistema Uconnect di Fca – ha spiegato Gilberto Ceresa, head of global connectivity team and cio Emea & Latam of Fiat Chrysler Automobiles – utilizzerà la tecnologia 5G in molti più modi rispetto a quanto mostrato oggi durante l’evento torinese. Riteniamo che la tecnologia 5G possa contribuire a trasformare la mobilità del futuro e a rivoluzionare il modo in cui le auto sono percepite.
Quando il 5G diventerà uno standard a livello globale e l’infrastruttura si svilupperà di pari passo, questo consentirà a costruttori e consumatori di trarre il massimo dalle numerose potenzialità di questa nuova tecnologia”.

  Fca e Harman hanno presentato due applicazioni della tecnologia C-V2V (Cellular Vehicle to Vehicle): i sistemi Forward Collision Warning (Fcw) e Intersection Movement Assist (Ima).
Nel corso del test le Maserati Levante e Quattroporte hanno comunicato in forma anonima informazioni di base come la propria posizione e direzione grazie a un collegamento radio diretto.

  Il sistema Fcw rileva eventuali collisioni frontali e avvisa il guidatore. Grazie poi allo scambio dei dati dei sensori con le vetture connesse nelle vicinanze, questa tecnologia potrà ridurre il rischio di incidenti, ad esempio agli incroci stradali, mentre il sistema Ima, supporta il conducente in prossimità delle intersezioni per evitare possibili collisioni laterali.

  Il sistema Urban Geo-referenced Alert, sviluppato in collaborazione tra Tim, Fca, Links, Città di Torino con 5T e Politecnico di Torino, avvisa i guidatori di possibili pericoli e rischi come lavori stradali, limiti di velocità e ingorghi.

  Tramite la Piattaforma digitale per la mobilità di Torino che esegue un monitoraggio in tempo reale della situazione stradale, un messaggio di avvertimento geo-referenziato standard viene prima raccolto dal Politecnico di Torino e da Links e poi trasmesso tramite il cloud broker Tim 5G Amqp.

  Il messaggio viene inviato solo alle vetture che richiedono queste informazioni e, nei modelli Fca, è visualizzato sull’interfaccia utente di bordo in modo che il conducente sia in grado di intervenire nel modo più idoneo.

  Nel terzo test Fca ha presentato la tecnologia Cellular Vehicle-to-Everything (C-V2X) che consente alle auto di comunicare tra loro, con altri utenti della strada e con l’infrastruttura circostante.
Da segnalare poi che anche in aree prive di copertura di reti mobili, la comunicazione C-V2X permette uno scambio di informazioni sensibili al fattore tempo (time-sensitive) e critiche per la sicurezza.
Una dimostrazione pratica di due utilizzi di questa tecnologia è stata fornita da Fca insieme a Continental e Qualcomm, con due Jeep Renegade.

  Con l’accensione delle luci di emergenza si attiva la funzione Stationary Vehicle Warning (Svw) che trasmette un messaggio a tutte le auto nelle vicinanze così da segnalare anche ai veicoli in avvicinamento la presenza non ancora visibile del pericolo, mentre in caso di frenata improvvisa di una vettura, il sistema Emergency Electronic Brake Light (Eebl) invia un avviso a tutte le auto nelle vicinanze segnalando la situazione potenzialmente pericolosa.

  Frutto della collaborazione tra Vodafone, Fca, Vodafone Automotive, Marelli e Altran è invece il sistema “See Through”, che utilizza la comunicazione C-V2V per scambiare video in tempo reale tra vetture e ampliare il campo del guidatore anche in situazioni di visibilità limitata, prevenendo gli incidenti, specialmente durante le fasi di sorpasso.
Nel test sono state utilizzate due Jeep Renegade collegate tra loro attraverso un router 5G della Marelli e dotate di telecamere a elevato frame-rate di Marelli Motorsport.

  “Il monitoraggio in tempo reale e un algoritmo di mappatura spaziale delle vetture, appositamente sviluppato da Vodafone Automotive – sottolineano i progettisti – consentono al sistema Multi-access Edge Computing (Mec) di Vodafone di gestire e instradare dinamicamente i flussi video sulla base delle posizioni reciproche delle vetture, offrendo una latenza end-to-end minima a tutto vantaggio della sicurezza del guidatore.
La latenza estremamente contenuta e l’elevata affidabilità della tecnologia 5G di Vodafone sono fondamentali per garantire il flusso e la sincronizzazione dello scambio di informazioni video in tempo reale tra le vetture, anche in condizioni di traffico elevato e di saturazione delle celle”. (m.r.)

 

“La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile”

Kia Futuron, suv coupé EV svelato a sorpresa a Shanghai – Prove e Novità

Kia ha presentato a Shanghai, in occasione del China International Import Expo, l’inedito concept Futuron che anticipa l’aspetto e l’architettura di una futura gamma di suv 100% elettrici. Per Futuron la Casa coreana del Gruppo Hyundai ha scelto un design avveniristico, perfettamente coerente con il nome e caratterizzato – come si legge in una nota dell’azienda – da ”una forma pura, liscia, priva di ornamenti”.

Lungo 4,85 metri ma alto solo 1,55 metri, Kia Futuron evidenzia non solo una forma da suv-coupé – che potrebbe collocare un possibile modello di produzione in diretta concorrenza con diversi modelli premium – ma anche una diversa declinazione della mascherina a ‘naso di tigre’, segnale questo di una possibile evoluzione della brand identity delle future Kia. Inedita anche la soluzione del sistema di illuminazione Star Cloud, con una vera e propria ‘galassia’ di fonti di luce che alternano i fari anabbaglianti, quelli abbaglianti, le luci diurne e gli indicatori di direzione. La stessa Casa coreana ribadisce che questo originale look del frontale – e che è a sua volta una evoluzione di quello del concept Imagine by Kia presentato al Salone di Ginevra 2019 – potrebbe presto apparire in tutta la sua gamma.

 

L’abitacolo del suv-coupé Futuron (a cui si accede attraverso due sole porte) sono decisamente futuristici, e combinano un layout minimalista con soluzioni su misura per godere dei vantaggi di una guida autonoma avanzate durante gli spostamenti urbani. Davvero poche le informazioni tecniche fornite in occasione del reveal a Shanghai, anche se l’azienda ha specificato nella sua nota che Futuron è spinto da quattro motori elettrici, uno per ruota, alimentati da un pacco batterie installato sotto al pavimento per non compromettere l’abitabilità e offrire tutti i vantaggi di un baricentro basso.

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FONTE: Quattroruote.it

Volkswagen Touareg – Arrivano un V6 TSI e la serie Black Style

La Volkswagen amplia l’offerta della Touareg introducendo un nuovo motore V6 TSI e la serie speciale Black Style, riservata al mercato italiano e caratterizzata da un allestimento particolarmente completo. Quest’ultima viene proposta unicamanete in abbinata al V6 3.0 TDI da 231 CV con un prezzo di partenza di 62.500 euro, mentre per la sei cilindri a benzina i listini partono da 75.900 euro.

Dettagli neri e allestimento completo. Basata sull’allestimento Style, la Touareg Black Style si distingue per la presenza di svariati dettagli in nero opaco, come la calandra, i cerchi di lega da 19″, il nome del modello sul portellone posteriore e i terminali di scarico. I clienti possono ordinare l’edizione speciale nelle tinte Grigio Silicio metallizzato, Nero Perla o Pure White: di serie sono previsti l’infotainment da 9,2″ con Gesture Control, i fari a Led, gli interni rivestiti di pelle, il cruise control adattivo, la frenata d’emergenza, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, il Lane Assist, il monitoraggio della stanchezza del guidatore e il Comfort Pack con portellone posteriore ad azionamento elettrico, sistema keyless per l’apertura delle portiere, vetri posteriori oscurati e sistemi Media Control e App Connect. A richiesta sono disponibili anche il Park Assist con retrocamera, lo Steering Pack con sospensioni pneumatiche, ruote posteriori sterzanti e Adaptive Chassis Control, il tetto panoramico e il Safety Pack con Traffic Jam Assist, Side Assist Plus, Emergency Assist, Intersection Assist e sistema PreCrash a 360°. L’unico motore disponibile per la Black Style è il 3.0 V6 TDI da 231 CV e 500 Nm con trazione integrale permanente 4Motion e cambio automatico Tiptronic a otto marce. Questa configurazione consente alla Suv di scattare da 0 a 100 km/h in 7,5 secondi e di raggiungere una velocità massima di 218 km/h, proponendo un consumo medio nel ciclo Wltp compreso tra gli 8,0 e gli 8,7 l/100 km.

Nuova punta di diamante della gamma. Oltre alla nuova versione speciale, la Volkswagen ha introdotto a listino anche un sei cilindri turbobenzina, sempre abbinato alla trazione integrale permanente 4Motion e al cambio automatico Tiptronic a otto rapporti. Il 3.0 TSI arriva a erogare 340 CV e 450 Nm di coppia, disponibili tra i 1.340 e i 5.300 giri/min, ed è ordinabile solo nell’allestimento Advanced, il più completo della gamma. Con il V6 la Suv può scattare da 0 a 100 km/h in 5,9 secondi ed è in grado di raggiungere una velocità massima di 250 km/h.

Mercedes Vision EQS – L’ammiraglia elettrica è pronta per la guida autonoma

l futuro del lusso elettrico secondo la Mercedes-Benz si chiama Vision EQS. È questa la concept che la Casa tedesca porta al Salone di Francoforte, anticipando la probabile ammiraglia del brand elettrico EQ e l’evoluzione dello stile e della tecnologia che vedremo sui modelli futuri.

Oltre 1.000 Led per comunicare con il mondo. Un arco unico disegna l’intera zona dell’abitacolo, con un forte dinamismo e la linea di cintura alta. Il trattamento bicolore argento e nero esalta questo componente e lo stacco con la carrozzeria è ulteriormente evidenziato dalla Lightbelt, ovvero da un listello luminoso blu che circonda l’intera vettura. L’adozione di cerchi di lega da 24″ esalta ancora di più la dinamicità dell’insieme e il passo lungo. In coda troviamo 229 stelle singole che compongono i gruppi ottici, mentre nel frontale sono 940 i led che compongono il disegno della mascherina virtuale, abbinati ai gruppi ottici principali Digital Light con quattro moduli a lenti olografiche ciascuno. Il black panel frontale e tutti gli altri elementi intorno alla vettura possono quindi animarsi e proporre grafiche e messaggi con effetto tridimensionale.

L’interno delle future Mercedes. Gli interni anticipano l’evoluzione che la Stella ha immaginato per i suoi modelli futuri. Tutto ruota intorno all’Advanced Mbux con schermo curvo verticale al centro della plancia, ma in realtà è possibile proiettare immagini anche sulle altre superfici. La banda luminosa che circonda i passeggeri consente inoltre un ulteriore livello di interazione tra uomo e macchina. Sui braccioli sono disponibili altri schermi touch per controllare altre funzioni dedicate ai singoli passeggeri.

Solo materiali ecostostenibili. Le finiture sono ispirate al mondo degli yacht e sono realizzate con materiali sostenibili come il legno di sicomoro coltivato con criteri ecologici, la microfibra dinamica realizzata con materiali riciclati e la pelle artificiale. Il tetto è invece rivestito con un tessuto che integra rifiuti plastici ripescati in mare. Il colore oro rosé delle finiture contrasta con il bianco delle sedute, mentre una boccetta di profumo è stata incastonata all’interno con lo stesso stile artigianale di un gioiello.

700 km di autonomia con ricarica a 350 kW. La piattaforma modulare sviluppata per i modelli EQ trova sulla EQS la sua applicazione con un powertrain inedito. La disposizione dei motori elettrici su entrambi gli assi permette di sfruttare la trazione integrale con ripartizione variabile della coppia. La potenza massima è di oltre 476 CV e 760 Nm e la berlina può così toccare i 100 km/h da fermo in meno di 4,5 secondi, mentre la velocità massima è superiore ai 200 km/h. Le nuove batterie modulari da circa 100 kWh sviluppate dalla Daimler Accumotive promettono una autonomia Wltp di 700 km e meno di 20 minuti per recuperare l’80% dell’energia da una colonnina a 350 kW.

Si potrà ancora guidare, ma è predisposta per il Livello 4. La Mercedes-Benz ha voluto infine sottolineare che la Vision EQS rimane un’auto da guidare. Al di là della scenografica cloche che sostituisce il volante, il progetto prevede l’adozione di sistemi di assistenza alla guida di Livello 3, anche se tutti i sensori di bordo sono predisposti per ricevere aggiornamenti hardware e software che porteranno in futuro al Livello 4, con la totale automazione delle procedure su richiesta del guidatore.

Toyota Yaris – Con la quarta generazione cambia tutto

La Toyota Yaris è arrivata alla quarta generazione senza snaturarsi. Apparsa per la prima volta nel 1999, da noi è sempre stata il “piccolo genio”, grazie all’azzeccato mix fra dimensioni esterne e interne. Vent’anni e quattro milioni di esemplari dopo, fa piacere notare che l’idea di base è rimasta la stessa, anche se profondamente aggiornata. Arriverà su strada prima dell’estate, verso giugno: ancora sconosciuti i prezzi.

Tutto un altro “genio”. Frontale aggressivo – l’ispirazione che sta alla base della nuova Yaris è quella di un toro mentre sta per “caricare”, con tratti di Corolla e C-HR qua e là – coda caratterizzata da una spessa banda nera che unisce i gruppi ottici a Led: la personalità non le manca. Il tutto, insieme ai passaruota posteriori decisamente pronunciati, contribuisce ad aumentare la prestanza fisica della piccola Toyota. Una sensazione supportata dalle dimensioni, perché mentre l’altezza scende di quattro centimetri (1,47 metri) e la larghezza cresce di cinque (1,74 metri totali), la lunghezza rimane praticamente uguale, a 3,94 metri. Ad aumentare, grazie alla nuova piattaforma Tnga-B, è il passo, con ben cinque centimetri in più (2,56 metri).

Profondo lavoro in abitacolo (e non solo). Aperta la porta, si scopre una Yaris premium come mai prima d’ora. La parte superiore della plancia – tutta nuova e su due livelli – si ammorbidisce nei materiali, mentre non mancano giochi di luce e un uso attento della tecnologia: la strumentazione ha due quadranti digitali, lo schermo del sistema multimediale è un touch da 10” e non manca la possibilità di avere l’head-up display a colori. L’aumento del passo ha migliorato l’abitabilità, anche se rimane qualche riserva (dietro) per chi supera il metro e ottanta: se c’è il tetto panoramico è facile sfiorare con la nuca il padiglione. Inoltre, la Tnga-B ha portato pure un posto guida più vicino al suolo di sei centimetri, abbassando oltretutto il baricentro di 15 mm. La nuova piattaforma, più rigida del 35%, ha consentito di risparmiare 20 kg in media sul piatto della bilancia, e di utilizzare sospensioni (lo schema è ruote interconnesse dietro e McPherson davanti) più morbide, per copiare al meglio le asperità della strada. Così facendo, secondo la Casa, si è ottenuto un comportamento stradale tutt’altro che noioso.

Benzina o nuovo ibrido. Due i motori, entrambi a tre cilindri: il noto 1.0 benzina con cambio manuale da circa 70-75 CV (i dati ufficiali non sono ancora stati omologati) e un 1.5 a ciclo Atkinson con fasatura variabile e cambio E-Cvt, destinato alla Hybrid e introdotto per sostituire il quattro cilindri attualmente disponibile. Lo stesso 1.5 è declinato anche in versione tradizionale con trasmissione a variazione continua, ma quasi sicuramente non arriverà sul nostro mercato. Il powertrain ibrido è stato rivisto completamente nel layout: la batteria (sempre sotto il divano posteriore), ora agli ioni di litio e non più al nichel-metallo idruro, è più capiente, ha gli  stessi ingombri di prima e pesa il 20% in meno, mentre la potenza complessiva del sistema aumenta a 115 CV. Non manca la modalità Ev, per percorrere in elettrico circa 4-5 km. Adesso la Yaris Hybrid può marciare a zero emissioni anche a 130 km/h ed è aumentato l’apporto dell’elettrico in accelerazione. Infine, la sicurezza: al debutto un innovativo airbag centrale, pensato per proteggere al meglio gli occupanti in caso di impatto laterale. E poi cruise control adattivo con funzione stop&go nonché mantenitore attivo di corsia. Per puntare, chiaramente, alla massima valutazione Euro NCAP.
 

 

Uniti One – Svelati i prezzi della citycar elettrica

La Uniti ha presentato la versione definitiva della One, una citycar elettrica a tre posti che sarà prodotta in Inghilterra a partire dal 2020. Il sito ufficiale del costruttore svedese riporta un prezzo di partenza di 17.767 euro, non comprensivo della consegna e delle tasse, al quale dovranno poi essere sottratti gli incentivi previsti sul mercato di destinazione.

Tre posti in 3,2 metri. A fronte di dimensioni estremamente compatte, con 3,2 metri di lunghezza e 1,7 metri di larghezza, la One mette in campo scelte tecniche controcorrente per offrire spazio e autonomia adeguate all’utilizzo urbano. All’interno è previsto un divanetto da due posti e un sedile centrale per il guidatore, che trova di fronte a sé la strumentazione digitale su tre quadranti per gestire tutte le funzioni di bordo grazie al sistema operativo Android. Abbattendo il divano si ottiene un bagagliaio da 760 litri di capacità, contro i 155 litri standard. La chiave è sostituita da un’app da installare sul proprio smartphone.

Da 150 a 300 km di autonomia. Per migliorare l’autonomia si è lavorato sul peso: con 600 kg a secco è stato possibile infatti adottare batterie compatte. I clienti potranno scegliere tra le varianti da 12 e 24 kWh, capaci rispettivamente di 150 e 300 km di autonomia nel ciclo Wltp. La versione con batteria più capiente adotta la ricarica a 50 kW, che consente di passare dal 20 all’80% della carica in 17 minuti. Il motore elettrico da 68 CV e 85 Nm sull’asse posteriore garantisce uno 0-100 km/h in 9,9 secondi, mentre la velocità massima è di 120 km/h.

 

Gli Adas restano opzionali. Per i clienti che confermeranno gli ordini entro la fine del 2019 verrà fornita la versione Founders Club, che include tutti gli aggiornamenti software previsti in futuro. Per il momento il configuratore consente di scegliere soltanto tre colori esterni (Scandium, Graphite e Titanium) e nella dotazione di serie figurano il tetto panoramico con trasparenza regolabile elettricamente, l’Abs, l’illuminazione interna Led regolabile, la retrocamera, tre prese Usb e l’impianto audio con quattro diffusori. Tra gli optional troviamo invece i fari Led, gli Adas del pacchetto Mobileye 6, il sedile riscaldabile per il guidatore, il climatizzatore e l’impianto audio premium.

Fabbriche automatizzate per produrre in loco. La Uniti ha ambiziosi progetti di espansione e ha formulato una strategia di produzione localizzata per i mercati di destinazione. La vettura è stata infatti progettata per essere assemblata in maniera totalmente autonoma, con interventi umani limitati al controllo qualità. Dopo l’Inghilterra e il Nord Europa, la Uniti sta valutando la possibilità di proporre la vettura anche negli Stati Uniti, in Australia, in India, in Sud America e in Medio Oriente: è inoltre in fase di studio un secondo modello di maggiori dimensioni.

 

Polestar 2 – Svelati i prezzi europei dell’elettrica

Il marchio Polestar è pronto a fare il salto di qualità verso il grande pubblico introducendo sul mercato europeo la Polestar 2, il suo primo modello elettrico di fascia media. Dopo l’elitaria Polestar 1 plug-in hybrid che sarà prodotta in serie limitata, la Polestar 2 si rivolge al grande pubblico e sarà in consegna a partire da giugno del 2020 nell’edizione di lancio con prezzi che, in Norvegia, partiranno da 46.768 euro (in Germania sarà di 58.800 euro, contro i 59.800 euro di Belgio e Olanda): i clienti possono già riservare un esemplare versando un deposito, non vincolante, di 1.000 euro. L’Italia non appare per il momento tra i paesi annunciati per l’avvio della prima fase di commercializzazione: l’elettrica arriverà dunque in un secondo momento.

408 CV e 500 km di autonomia. La Polestar 2, già presentata al Salone di Ginevra, sarà proposta con un powertrain elettrico con due motori per un totale di 408 CV e 660 Nm e batterie da 78 kWh che garantiranno un’autonomia di 500 km nel ciclo Wltp. Nel prezzo della vettura sono compresi tre anni di assistenza e manutenzione con ritiro e riconsegna della vettura a domicilio. È già possibile prenotare un esemplare online con un deposito rimborsabile di 1.000 euro: si tratta dell’unico sistema di acquisto disponibile, in attesa dell’apertura dei Polestar Spaces nei paesi di destinazione.

Anche con il Performance Pack.  Cerchi forgiati da 20″ e impianto frenante Brembo con pinze a quattro pistoncini sono i biglietti da visita della versione più sportiva dell’elettrica. Con il Performance Pack, infatti, i clienti potanno migliorare la dinamica di guida della Polestar 2: a seconda del mercato i prezzi saranno compresi tra i 5.000 e i 6.000 euro. Oltre alle modifiche tecniche, che comprenderanno anche degli ammortizzatori regolabili Öhlins, i modelli Performance saranno caratterizzati dalla presenza di cinture di sicurezza color oro, tinta che verrà ripresa anche dai coprivalvole dei cerchi

Full optional per cominciare. L’allestimento unico disponibile al lancio offre di serie il Pilot Package e il Plus Package. Il primo include il Pilot Assist, l’Adaptive Cruise Control, il Blind Spot Information con Steer Assist, il Cross Traffic Alert, il Rear Collision Warning e Mitigation, il Collision Avoidance con frenata e sterzata automatica, il Forward Collision Warning, il Lane Keeping Aid, il Road Sign Information con Speed Limiter, il Driver Alert Control, il Post Impact Braking, i sensori di parcheggio con telecamere a 360 gradi e il sistema HomeLink. Il secondo offre invece il tetto panoramico fisso, i gruppi ottici digitali, i fendinebbia Led con funzione cornering, i getti riscaldati del lavavetro, i sedili e il volante riscaldabili, l’impianto audio Harman Kardon, le prese Usb posteriori, la ricarica wireless per smartphone e il pacchetto portaoggetti. 

Mobileye 8 Connect

Arriva in Italia il nuovo prodotto Mobileye 8 Connect: tecnologia ADAS al servizio delle aziende per la gestione e la sicurezza della flotta veicoli

Visione notturna, Difesa degli animali, Guida predittiva, Analisi dello stile di guida, Allarmi preventivi di collisione, Modulazione dell’intensità degli allarmi in base alle condizioni metereologiche e delle strade percorse dagli autisti: in una parola “intelligenza artificiale” al servizio delle flotte.

Mobileye migliora ulteriormente la tecnologia di sicurezza stradale con Mobileye 8 Connect®, un sistema “retrofit” di prevenzione delle collisioni con avanzate funzionalità di assistenza alla guida (Sistemi ADAS), connettività e analisi dei dati raccolti in modo anonimo nel pieno rispetto della privacy.

Mobileye 8 Connect® vede l’introduzione della nuova generazione di Smart ADAS con processore EyeQ4®: i sistemi anticollisione di prossima generazione che arriveranno anche sulle auto nuove e che regolano la configurazione degli avvisi in base allo stile di guida del conducente, ai cambiamenti ambientali, alla situazione di manutenzione delle strade e flussi del traffico. 

Queste le funzionalità attive GIORNO e NOTTE di cui potranno disporre i driver di veicoli aziendali equipaggiati dalla nuova tecnologia Mobileye 8 Connect®:

 Allarme di collisione frontale (FCW) Avvisa di una imminente collisione con un veicolo o un motociclo, sia in autostrade che aree urbane, fino a 2,5 secondi prima della collisione, fornendo il tempo necessario per reagire.

– Monitoraggio della distanza di sicurezza (HMW) Il monitoraggio della distanza di sicurezza, incluso lo scenario urbano, aggancia il veicolo che precede a 2,5 secondi di distanza e calcola costantemente ogni variazione; Se la distanza di sicurezza non è adeguata alla sua velocità, avvisa il conducente. 

– Avviso in caso di superamento involontario della corsia (LDW) Un avviso acustico e visuale avvisa il guidatore del superamento involontario (senza attivare gli indicatori di direzione) della corsia di marcia. Molto utile per stanchezza e colpi di sonno;

– Avviso di collisione imminente con pedoni, biciclette e moto (PCW) Avviso attivo fino ai 50 Km/h. Un avviso acustico e visuale avvisa il guidatore di una possibile collisione con un pedone (o bicicletta, moto) nell’arco di 30 Mt;

– Indicatore del limite di velocità (SLI) Avviso di superamento del limite di velocità superati i 10 Km/h che allerta il driver dell’eccessiva velocità);

– Lettura dei cartelli stradali (TSR) Il display del Mobileye ripropone i cartelli stradali lungo la strada e segnala eventuali violazioni come divieto di accesso, divieto di sorpasso e tutti i segnali stradali inclusi nella convenzione di Vienna).   

A queste funzionalità per la sicurezza stradale si aggiungono con il nuovo Mobileye 8 Connect® allarmi di collisione con animali e oggetti abbandonati lungo la carreggiata. Per contattare il distributore italiano qui

AutoItaliana ritorna in edicola dopo 50 anni

Un viaggio meraviglioso. Nel corso dei suoi cinquant’anni di storia, Auto Italiana è sempre riuscito ad assecondare i suoi tempi, accompagnando i suoi lettori in quel fenomenale viaggio di libertà e progresso che l’automobile aveva permesso. E oggi, con il nuovo AutoItaliana “riparte un viaggio meraviglioso in cui si sale in un lussuoso abitacolo per andare alla scoperta di storie che nessuno ha mai raccontato”, per usare le parole del direttore, David Giudici. “Con un unico obiettivo: rendere omaggio all’Italia e al saper fare italiano che tutto il mondo ci invidia”.

Passione, stile, cultura. AutoItaliana torna in edicola, a distanza di mezzo secolo, per reinterpretare il macrocosmo dell’auto attraverso un mix di contenuti inedito, dove le parole chiave, sottolineate dai colori della nostra bandiera sin dal “payoff” di copertina, sono “passione | stile | cultura”. Valori che s’intrecciano in un filo diretto con il nostro territorio, alla scoperta di quelle donne e di quegli uomini che, attraverso i loro sogni e il loro ingegno, hanno fatto e continuano a fare grande l’Italia. Che non è fatta di sole macchine (e qui viene il bello). Scandite da un ritmo agile e incalzante, del tutto libero dalle regole dell’editoria motoristica tradizionale, su AutoItaliana le storie di automobili sono porte d’accesso a mondi nuovi e inesplorati che stravolgono il copione e da accessori diventano protagonisti.

Made in Italy. Il nostro nuovo magazine, che affianca Ruoteclassiche e Youngtimer, s’affaccia nel mondo dei maschili: è un contenitore lifestyle che tratta gli argomenti di interesse per l’uomo contemporaneo. Con testimonianze dirette, racconti in prima persona, firme d’autore e immagini esclusive, AutoItaliana raccoglie tutto ciò che concorre a definire lo stile e le eccellenze “Made in Italy” a livello globale. Potremmo definirlo un prodotto nuovo e di altissima qualità, pensato per un target certamente appassionato del mondo auto, ma ancor più capace di cogliere le nuove tendenze in quanto amante del bello e cultore del lusso. E infatti, parliamo di una rivista trimestrale con tutti i connotati di un libro: 192 pagine di carta patinata di grande qualità, copertina opaca, un oggetto fisicamente bello da ogni punto di vista. Il numero di Autunno 2019 è in edicola, gli altri anticiperanno le prossime stagioni. E nel mezzo, il profilo Instagram @auto.italiana.

Nissan IMk: la concept elettrica e intelligente a prova di città

Proseguono le evoluzioni della famiglia di concept car “IM” di Nissan: dopo IMx (2017), IMs (Detroit 2019) e IMq (Ginevra 2019), ecco la piccola IMk. Una citycar ultracompatta (lunga 3,43 m, larga 1,51 m e alta 1,64 m) con forme da monovolume, insieme a soluzioni tecniche e tecnologiche che la rendono perfetta per le metropoli sempre più connesse e congestionate. Si tratta di una concept car 100% elettrica, che evolve il linguaggio stilistico di Nissan e promuove la Nissan Intelligent Mobility, la visione Nissan su come i veicoli sono alimentati, guidati e integrati nella società.

Attesa per la presentazione al Salone di Tokyo (25 ottobre – 4 novembre), IMk nasce per migliorare la qualità della vita degli occupanti e ridurre lo stress derivato dalla circolazione nelle grandi città. Il powertrain è elettrico, la guida è semi-autonoma, grazie al più avanzato sistema Nissan ProPILOT di assistenza alla guida. Presente infatti il ProPILOT Remote Park che permette all’auto di cercare parcheggio da sola e tornare autonomamente a prendere i passeggeri una volta richiamata tramite app, oltre al sistema che permette di guidare senza mani in autostrada.

Satoru Tai, Executive Design Director di Nissan, la descrive così:

IMk unisce un look moderno ed essenziale, ispirato alla tradizione giapponese, con una tecnologia dei veicoli elettrici all’avanguardia. Svincolato dai convenzionali concept del segmento, il suo design si intreccia con la cultura giapponese. Si tratta di un piccolo lussuoso veicolo elettrico che mi auguro molti clienti guideranno.

Il design di Nissan IMk rispecchia la nuova filosofia stilistica di Nissan, chiamata Timeless Japanese Futurism: in pratica, si adotta in maniera stilizzata il tradizionale design giapponese, con linee fluide e un particolare color rame Akagane, omaggio agli artigiani che hanno realizzato opere d’arte con questo elemento.

Non manca la calandra V-motion, che qui è stilizzata e sembra realizzata lavorando il legno, altro materiale sempre presente nell’arte manifatturiera del Giappone. Altri elementi come i paraurti, i cerchi, i finestrini, le luci posteriori sono ispirati ai disegni in mizuhiki, sottile corda fatta di carta di riso giapponese.

L’accoglienza delle architetture giapponesi si ritrova nell’abitacolo di Nissan IMk: le sedute propongono uno spazio accogliente e rilassante, con tonalità chiare per i rivestimenti e inserti in color Akagane e legno vero sparsi qua e là. Tanta è la digitalizzazione: oltre al pulsante Start e al cambio, il cruscotto del concept IMk è privo di comandi fisici.

Entrati nella vettura, i comandi e le impostazioni per il comfort dell’abitacolo sono visualizzati con icone soft illuminate all’interno della finitura Akagane, che diventa dunque un materiale smart. Un display trasparente senza cornice riporta, sotto forma di ologrammi, le informazioni principali per il conducente.

Quando viene utilizzata la superficie touch, ad esempio per scorrere una mappa, lo schermo è attraversato dall’immagine di uno stormo di uccelli. Un occhio attento può notare un lieve motivo ispirato ai volatili sul prism, alludendo a come questo tipo di display possa prendere vita. Questo è solo uno dei modi con cui il concept IMk offre interattività e personalizzazione, aggiungendo emozione all’esperienza di guida.

L’esperienza digitale non finisce qui: attraverso il riconoscimento dello smartphone del cliente, la vettura può adattare automaticamente le sue impostazioni personali, incluse la posizione del sedile, l’illuminazione interna e i comandi del clima. E ancora: prima di partire per un viaggio, IMk informa il conducente del miglior orario di partenza tramite smartphone, considerando delle variabili come ad esempio lo stato del traffico. Infine, durante gli spostamenti, gli occupanti possono sfruttare la tecnologia di interazione uomo-macchina Invisible-to-Visible svelata al CES 2019.

FONTE: hdmotori.it